Oasis – Stop Crying Your Heart Out
Agosto
C'è un bel sole oggi. Non è troppo caldo, non ci si scioglie solo a pensare di uscire. No, oggi è una giornata perfetta. Perfetta per cosa? Beh, per un matrimonio, no?
Il matrimonio di Jesse e Anne. Il matrimonio del mio ex marito e della mia migliore amica.
Lo supererò mai questo? Beh, la risposta è no, ovvio.
Ma io che posso farci? Niente. Solo sorridere ed essere felice per Anne che si merita tutta la felicità del mondo. E io spero che Jesse gliela possa dare. Perché, tradimento a parte, mi ha sempre trattato bene. È sempre stato un buon marito e un fantastico padre per Chyler, sebbene i vari dubbi iniziali.
Mi guardo allo specchio e opto per un'altra passata di mascara. La cipria che mi ha messo quella specie di make up artist, mi evidenzia ancor di più le prime rughe intorno agli occhi e agli angoli delle labbra. Alla fine controllo il risultato finale e beh, non è malaccio. Il trucco è leggero, l'unico tocco più importante è il rossetto fucsia. L'abito giallo (sì, proprio giallo. A quanto pare mi sta molto bene ed è tutto merito di Anne se l'ho scoperto solamente alla veneranda età di quasi trentasette anni) è lungo fino a terra e mi lascia la schiena scoperta. Ian ha detto che è l'abito più sexy che abbia mai visto.
Ah a proposito, ora sto con lui. Ian. Il tipo della metro che possiede il ristorante più in di Londra. Il tipo praticamente milionario che va a giro con i soliti jeans, magliette sformate e le Vans consunte. Chiaramente non è costantemente vestito così, come adesso. Adesso indossa un completo nero e super elegante firmato Valentino. Valentino! Non voglio nemmeno pensare quanto possa essergli costato un abito del genere. E non che quello che io sto indossando ora sia da meno. Me l'ha regalato Ian per il compleanno (che tra l'altro è domani) e ha detto che sarebbe stato perfetto per il matrimonio. Quindi eccoci qui, davanti allo specchio e sembriamo appena tornati da una sfilata sul red carpet del Dolby Theatre.
"Ti sta veramente bene il giallo". Mi dice facendo gentilmente scivolare la sua mano grande sulla mia schiena nuda. "Veramente bene". Mi lascia un paio di baci umidi sulla spalla e sorride.
"Vogliamo andare?" Mi porge la mano e io la stringo sorridendo. Che inizi il vero supplizio.*
Anne è veramente bellissima questa sera. L'abito bianco e morbido le sottolinea le curve armoniose e cela appena il pancione. Ha i capelli biondi sciolti in delle onde che le stanno da dio e una coroncina di fiori in testa al posto del velo. Il mio sguardo passa poi a Jesse. Ha gli occhi verdi che luccicano per l'emozione. Non riesce a tenere lo sguardo lontano da lei, dalla sua Anne. Ed è in questo momento che capisco veramente i loro reciproci sentimenti. Si amano, si amano sul serio e io non posso farci niente. Jesse amerà molto di più Anne di quanto non mi abbia amato.
"Ti sposeresti con me se te lo chiedessi?" Mi voltai di scatto guardandolo con gli occhi sbarrati. Jesse era semplicemente seduto al bancone del tavolo in cucina e stava tranquillamente mangiando dei cereali. Non mi guardava nemmeno, stava leggendo un libro. L'ombra del vento. Zafón. Il mio libro preferito e presto sarebbe diventato anche il suo.
"Cosa ti viene in mente?" Posò il libro, tenendo il dito tra le pagine per non perdere il segno. Mi fissò con i suoi grandi occhi verdi incredibilmente seri. Se all'inizio credevo stesse scherzando, ora temevo stesse dicendo sul serio.
"Ti sposeresti con me se te lo chiedessi?" Ripeté con voce più bassa. Allora non capivo. Da piccola avevo sempre creduto che per una proposta di matrimonio fosse necessario il romanticismo. Quella mi sembrava più un "perché non mangiamo la pizza stasera?". Quindi nella vita reale non c'era il romanticismo nelle proposte di matrimonio?
"Dobbiamo parlarne proprio ora?" Domandai timidamente e lui rimase interdetto da quelle parole.
"No, certo che no". Inforcò un'altra cucchiaiata di cereali e riprese a leggere.
Quel giorno non lo vidi praticamente mai. Quando la sera tornai a casa non c'era nessuno. Solo un biglietto ad aspettarmi.
Ti aspetto sul London Eye,
Jesse.
Quando arrivai ai piedi della ruota c'era lui ad aspettarmi. Facemmo metà giro in completo silenzio. Quando arrivammo in cima, con tutta Londra davanti ai nostri occhi lui mi prese la mano e fece in modo che lo guardassi. S'inginocchiò e mi guardò a lungo con i suoi profondi occhioni verdi.
"Ho capito che chiederti di sposarti nel posto dove ho capito di essere innamorato di te sarebbe stato più romantico che chiedertelo a colazione".
"Non ci voleva tanto"
"Non interrompermi, ti sto chiedendo di sposarmi". Ridemmo insieme e in quell'istante capii quale sarebbe stata la mia risposta. "Emily, sei fondamentale per me. Sei come le rocce sulle quali camminiamo, sei l'aria che respiro. Non vedo un futuro senza di te al mio fianco. Vedo solo te nel mio futuro. Vedo i tuoi occhioni verdi che mi fissano felici la mattina appena svegli. Vedo le tue risate sonore alle mie battute. Vedo i tuoi capelli rossi che mi hanno affascinato fin da subito e che continueranno a farlo per sempre. Vedo la tua ruga tra le sopracciglia di quando ti arrabbi. Vedo la tua lingua stretta tra le labbra di quando ti concentri. Vedo il tuo sorriso. Vedo il tuo viso. Vedo tu che mi abbracci. Vedo i tuoi baci. Vedo noi due. Insieme". Tirò fuori dalla tasca della giacca una scatolina verde. L'aprì e dentro c'era un bellissimo anello. Mi mancava il respiro.
"Io non conosco altra risposta che sì". Sussurrai piano e vidi il suo viso illuminarsi. Mi baciò subito, di scatto, stringendomi tra le sue forti braccia.
Vedeva noi due insieme, per sempre. Purtroppo il per sempre è durato appena dieci anni.
Ma ora non posso crogiolarmi nel passato. Lui è felice con un'altra donna. E io sono felice con Ian. O almeno credo. Ci frequentiamo da troppo poco tempo per capirlo. Però per il momento sto bene. La mia vita sta finalmente prendendo la giusta piega.
*
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Hear my voice || Zayn Malik
FanfictionZayn ha appena trentasei anni quando perde tutto: la fidanzata, il successo, i soldi. E la sua cosa più preziosa: la voce. Sarà compito di Emily rimetterlo in sesto e farlo sentire nuovamente amato. Perché loro si sono amati, si amano e continuer...