Diario di bordo di Emily Callie Ford per la nascita del pupo/della pupetta
3 dicembre
Oggi abbiamo scoperto che sei un mostriciattolo femmina. Papà ha quasi pianto nel vederti nelle immagini dell'ecografia che gli ho portato. Mi ha stretto forte e ha detto che aveva già in mente un nome bellissimo.
Me lo sono fatto dire e inevitabilmente siamo entrati in contrasto, perché io ne avevo in mente un altro.
Ma le scelte sono diventate tre, perché ci si è messa di mezzo anche tua nonna Caroline che ha proposto il suo secondo nome. Comunque, dicevamo, le tre scelte.
Io pensavo a Grace (tua sorella doveva chiamarsi così, ma poi Jesse ha tirato fuori Chyler ed era così bello che abbiamo scelto quello).
Papà a Emma e nonna a Monica.
Credo che riuscirò a scegliere quando vedrò il tuo visino.
*
Febbraio
Zayn rientrò tardi quella sera. Era mezzanotte passata e fuori era un freddo glaciale. Quando mise piede in casa sentì un caldo torpore invaderlo e le mani cominciarono a scongelarsi piano piano. Trovò Emily addormentata sul divano e col telecomando in mano, mentre l'altra la teneva appoggiata sul pancione che iniziava ad essere scomodo. Aveva la bocca aperta e russava appena. Sorrise appena nel vederla. Gli era mancata così tanto in quei giorni che era stato fuori città per la promozione di Her. Le lasciò un bacio sullo zigomo lentigginoso e lei arricciò il naso.
«Bentornato» biascicò con la bocca impastata dal sonno. Gli detto un bacio sulla bocca e gli strinse le braccia al collo. «Come sei bello».
«Anche tu sei bellissima» la baciò ancora e le accarezzò il viso. Rimasero qualche minuto lì ad apprezzare la presenza dell'altro. Avevano aspettato così tanto per quei momenti intimi e adesso se li volevano godere per bene.
«Andiamo a letto?» chiese prima di mettersi le pantofole e ciabattare fino alla camera al primo piano.
«Amore dovremmo fare una camera al piano terra. Tra poco sarò gigantesca e non ce la farò a montare le scale» urlò lei dal piano superiore. Zayn sorrise tra sé e la raggiunse.
Marzo
Il telefono di Zayn emise un bip. Lui lo prese e distrattamente lesse il messaggio.
Sam:
Pranziamo insieme oggi??
Ci mise troppo poco tempo a rispondere con un frettoloso "sì".
S'incontrarono in una piccola brasserie bretone nel centro della città. Sam era già arrivata in anticipo. Era una delle cose che preferiva di più della sua bassista. L'aveva trovata seduta sulla sedia di legno impagliata, i capelli castani legati in una coda confusa, i jeans aderenti infilati dentro gli stivaletti neri di pelle e la camicia bianca. Aveva anche il cappotto scuro ben stretto addosso e la sciarpa di lana viola, che le aveva regalato lui per il compleanno, avvolta attorno al collo esile. Si era messa gli occhiali da vista e leggeva attentamente il menu. Sorrise nel vederla. Sam era sempre un'esplosione di energia. E di disordine. Ma era per questo che gli piaceva così tanto. L'aveva colpito fin dal primo momento in cui aveva incrociato i suoi occhi color nocciola nascosti da un paio di lenti da vista.
Si avvicinò a lei e la salutò con un frettoloso bacio sullo zigomo spigoloso.
«Sai già che prendere?» lei annuì con foga.
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Hear my voice || Zayn Malik
FanfictionZayn ha appena trentasei anni quando perde tutto: la fidanzata, il successo, i soldi. E la sua cosa più preziosa: la voce. Sarà compito di Emily rimetterlo in sesto e farlo sentire nuovamente amato. Perché loro si sono amati, si amano e continuer...