Capitolo Quattro

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Quella notte fu la più brutta di tutti i miei diciassette anni di vita. Dopo essere crollato di sonno per il pianto disperato, pensavo di restare calmo tutta la notte fino al giorno successivo e invece ogni volta che provavo a convincermi di dormire ancora mi svegliavo, di sbotto, aspettando altri infiniti quarti d'ora prima di poter ripetere la storia d'accapo. Successe tutto un pò per gli eventi in generale ma non riuscivo a restare quieto per via della sua partenza.

Si fece, fortunatamente, subito mattina e non mi alzai dal letto finché il sole non fu ben visibile ai miei occhi. Erano, quindi, le nove e il mio cellulare continuava a dare di matto. Non sentivo nessuno al piano di sotto, segno che erano già andati via Taehyung e Jungkook, probabilmente pronti per entrare in classe. Io quel giorno non avevo intenzione di star a sentire gli altri parlare di quanto sarebbe mancato Yoongi al gruppo, per quanto il suo carattere a volte gli permetteva di essere distante si sarebbe sentita comunque la sua assenza, di quanto io l'avrei sentita più di tutti e bla...bla...bla.

Cercavo di capacitarmi e di non farmene fregate nulla, cercavo solo pace, tranquillità e tempo per metabolizzare che una friendzone non significava aver perso la vita e le sue occasioni, bensì un nuovo treno sarebbe passato e bastava saperlo cogliere al volo ma dopotutto...a chi volevo prendere in giro.

Con tranquillità e calma, ritrovate dopo un po di tempo, mi feci una doccia, misi dei vestiti comodi e scesi al piano di sotto, in cucina, per fare colazione. Nel mentre che mangiavo desideravo tanto non poter usare il cellulare ma in un primo momento l'ansia, poi la curiosità ed infine la noia mi avevano portato a prenderlo e visualizzare tutto ciò che non avevo visto per tutto quel tempo.

Nel gruppo: Bangtan room tutti i ragazzi avevano fatto gli auguri per una buona partenza a Yoongi, e lo avevano fatto tutti in un orario abbastanza consono, dopodiché avevo messaggi da parte di Taehyung dove mi chiedeva se volevo qualcosa da mangiare, se ero sveglio e infine che stavano andando via per la scuola e che non voleva svegliarmi per potermi avvisare. A seguire Jungkook aveva scritto lo stesso aggiungendo che dopo si sarebbero fermati a casa per sapere come stavo.
Infine avevo dei messaggi da parte di Yoongi che non lessi, semplicemente archiviai la conversazione nei meandri delle chat più dimenticate da me.

Beh, era quello il suo posto. Almeno per adesso.

Scrissi anche io un messaggio sul gruppo per la sua partenza e poi risposi velocemente a Taehyung e Jungkook per poi bloccare lo schermo e sospirare.
Non avevo ancora ben realizzato che il mio migliore amico era partito e ciò mi sembrava ancora un qualcosa di lontano. Speravo che Yoongi da un momento all'altro entrasse dalla porta principale dicendomi "Hey è tutto uno scherzo, eccomi", ma a quanto pare era questa voglia che avevo di aspettare ad essere uno scherzo.

Avevo deciso che quella giornata l'avrei passata scrivendo gli appunti per delle lezioni di chimica a cui sarebbero stati aggiunti quelli che, gentilmente, avrei chiesto a Jungkook. Tutto molto programmato finché quel dannato campanello non suonò di nuovo provocandomi ancora una volta una reazione nel corpo compresiva di ansia e altre emozioni.

Sbuffai e andai ad aprire

"Si?" chiesi non riconoscendo per niente il ragazzo davanti a me.

Eh beh, ad essere bello lo era tanto. Aveva un fisico abbastanza scolpito, i capelli scuri, un abbigliamento da vero e proprio idol coreano, portava il particolare di avere un sopracciglio destro tagliato nel cemtro e qualche tatuaggio visibile: qualità che non mi facevano di certo pentire di avergli aperto.

"Piacere, sono Lee Taemin, lei dev'essere Park Jimin, vero?"

"Ehm...si, sono io. Le occorre qualcosa?" corrugai la fronte cercando di essere cordiale quanto lui

"Rain in the pine grove"// Yoonmin (completata) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora