~3 Capitolo~

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•Pov Ofelia•
Mi svegliai per colpa di un forte rumore. Mi alzai, ora stavo "bene" non stavo più tremando, ma avevo pur sempre freddo.

~salotto in cui mi trovavo~

~sala da pranzo affianco al salotto~

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~sala da pranzo affianco al salotto~

~sala da pranzo affianco al salotto~

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~camera da letto, in un soppalco~

Mentre studiavo ed esaminavo il posto in cui mi trovavo, salii su di una piccola scala a pioli, appena arrivata in cima, mi innamorai del luogo in cui mi trovavo

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Mentre studiavo ed esaminavo il posto in cui mi trovavo, salii su di una piccola scala a pioli, appena arrivata in cima, mi innamorai del luogo in cui mi trovavo.
Ad un tratto mi spaventai per un rumore, ma per fortuna era solo Thorn. Mentre scesi la scala, lui mi prese in braccio, chiusi gli occhi e mi lasciai cullare dal suo corpo caldo, dal suono del suo battito e dalle sue lunghe braccia muscolose.
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•Pov Thorn•
Stavo raccogliendo della legna, per mantenere il fuoco.
Quando rientrai, feci piano pensando di non dover svegliare la piccolina, ma quando la vidi sulla scala mi misi a fissarla: era così carina, così minuta, raggomitolata in circa 4 o 5 coperte per via del freddo; con quei suoi occhioni neri, quel piccolo nasino arrossato, quelle lentiggini e quei capelli ricci un po' spettinati! Mi fa impazzire!!
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Potendo ancora leggere nel pensiero ad Ofelia Thorn sogghignò quando sentì:

"Perché mi fa questo effetto, in questo momento vorrei avvicinarmi sempre di più fino a baciarlo, ma non posso..."

Thorn: "Perché non potresti?"
Ofelia: "Smettila di leggermi nel pensiero e mettimi giù!"

Thorn la poso atterra delicatamente, come se fosse una bambola di porcellana, con la costante paura di romperla.
Nell'appoggiarla, i loro sguardi si incrociarono e Ofelia divenne tutta rossa in viso, le venne un nodo in gola che non le permetteva quasi di respirare e i brividi, quei famosi brividi!

Thorn, all'orecchio di Ofelia, sussurrò: "Davvero ti faccio questo effetto?"
Ofelia, abbassando lo sguardo, imbarazzata: "Qu-quale effetto?!"
Thorn abbassandosi alla sua altezza: "Non negarlo! Anche senza leggerti nel pensiero riesco a capirti!"

Ofelia ancora più rossa non rispose, non ci sarebbe riuscita senza saltargli al collo.
Thorn si allontanò, fece un movimento leggiadro con la mano destra, pronunciando, nuovamente, dei vocaboli incomprensibili in latino, e si liberò del "potere" di leggere nel pensiero ad Ofelia; si vestì, prese il cappotto e corse fuori.
Ofelia spaesata, lo seguì senza accorgersi di aver lasciato le sue valigie, la sua sciarpa e la sua borsa nello chalet.
Thorn la vide, e le corse incontro, stava di nuovo per svenire dal troppo freddo che le entrava fino alle ossa, e in questo caso il suo potere non l'aiutava, anzi, le faceva sentire ancora di più il freddo di ogni singolo fiocco di neve che le cadeva addosso.

Thorn: "Ma che diavolo fai?! Torna dentro! Io devo sbrigare una commissione tornerò presto!"

Ofelia annui senza dire nulla e Thorn la riaccompagnò sul divano e riparti proprio nel mezzo di una bufera. Lei non appena si sdraiò si riaddormentò.
Si svegliò all'incirca 2 ore dopo, mise della legna nel caminetto che riscaldava l'intera casa e si preparò una cioccolata calda. Mentre se la gustava, guardando fuori dalle grandi vetrate che davano sul balcone, vide un piccolo cigno volare proprio nella sua direzione.
I cigni erano utilizzati dalla scuola Polo per avvertire i loro alunni.
Aprì le vetrate, ma il cigno lascio la lettera sul balconcino e se ne andò. Ofelia si affrettò a prendere la lettera e a tornare in casa al calduccio.
La apri e, prendendo un bel respiro, la lesse:

"Cara signorina Ofelia, la informiamo che l'inizio delle lezioni, il quale sarebbe dovuto avvenire domattina, è rimandato a data da definirsi, per alcuni problemi "meteorologici". Ci scusiamo per l'inconveniente creato e cogliamo l'occasione per augurarle un Buon Natale è un felice anno nuovo.

Con caloroso affetto la professoressa e direttrice:    ~Pistilla Priscilla~"

Ofelia capì che quelle virgolette attorno a meteorologici, non significavano nulla di buono, ma, dopo aver letto queste parole Ofelia fu travolta da una moltitudine di emozioni che non riuscì a spiegarsi. Ciò che percepiva era la felicità perché così magari sarebbe riuscita a preparare quei pochi argomenti che le mancavano per dare un esame esemplare, era triste perché avrebbe tanto voluto vedere quella scuola, era contenta perché avrebbe potuto passare un po' di tempo in questa città , un po' fredda ma pur sempre bellissima, questa sua riflessione personale fu interrotta da un Thorn che sbatté la porta così forte che quasi sembrava stesse per crollare tutta la piccola casetta. Era ferito in volto, il suo completo strappato in vari punti e teneva in mano uno scettro.

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< Chissà cosa sarà mai quello scettro e a cosa servirà? >

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