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Dopo essere uscita dal college, non avrei mai detto che mi sarei ritrovata ad arruolarmi nell'esercito. Le mie coetanee si apprestavano a trovare un lavoro, o a fare le valigie per poter cercare fortuna altrove. A differenza loro, avevo sempre desiderato poter fare la differenza, aiutare il prossimo. Quindi le mie opzioni erano: infermiera o soldato. In meno di due mesi, mi ritrovai in un furgoncino con altri uomini e donne vestiti di tute mimetiche diretti verso Nassiriya.

Il generale Watson si alzò in piedi, chinandosi su di noi. "Allora, non ho intenzione di perdere nessuno di voi durante questa missione. Caricate i vostri fucili, armate il cane e sparate al bersaglio". Scendemmo dal mezzo, portandoci le armi in spalla. In pochi mesi diventai una delle migliori. Feci fuori un quarto dell'esercito nemico. Potevo guardarli attraverso il mirino del mio ARX 160. Entrai negli annali della storia come il miglior cecchino donna. Usavo per lo più armi di precisione da sniper, come il mio fedele Win Mag bolt-action calibro .300.

Solo dopo un po' di tempo riuscii ad affezionarmi alle pistole. Diventarono una vera passione, e potei perdurare nel mio addestramento al poligono di tiro destinato ai soli soldati stanziati al mio campo. Da Nassiriya ci spostarono a Fort Marshall in Carolina del Sud, e lì non ci volle molto a perdere la mia fama da spietato cecchino. Il generale mi fece fare la conoscenza di un militare in gamba quanto me. Queste le sue parole. Quel militare era James Hall. Il suo sguardo era quello tipico di un pesce lesso, che tenta di adescare la sua ennesima preda. Aveva buttato l'amo, ma non sarei stata come tutte le altre che gli erano cadute ai piedi senza il minimo sforzo.

Watson ci fece esercitare insieme, per poi mandarci in una missione. "Dovete fidarvi l'uno dell'altro. Guardatevi le spalle. Siete i miei due soldati migliori". Mi fece giurare che non avrei provato a sparare a James, una volta che si fosse distratto. Ovviamente era ironico, ma annuii. Ci posizionammo su un tetto, osservando il territorio nemico da lontano. Posizionai una sola cartuccia contro la feritoia di immissione, per poi spingerci il bossolo finché non udii uno scatto. James mi osservava spesso mentre caricavo i fucili.

"Le abilità di corteggiamento non ti salveranno il culo, lo sai?". Lui annuii. "Ho il fucile nel caso dovessi fallire. E, giusto per chiarire una diatriba, non ci stavo provando con te". Sapevo che mentiva. Ne avevo conosciuti a bizzeffe come lui mentre ero al college. Non gli risposi. Mi stesi a terra, poggiando il fucile contro la spalla. Lui ottenne diverse medaglie d'onore dallo stesso generale Watson, che prima di lui mi aveva sempre trattato come una figlia. Ma non fu questo a farmelo odiare.

Un particolare episodio, in una notte d'estate, mi rammentò che non mi sarei mai potuta fidare ciecamente di un uomo. Io e James dovevamo seguire insieme un corso intensificato di tiro a segno, e trascorsa una buona ora il generale mi chiese di andare a cercarlo. Girai tutto il reparto, terminando le ricerche nel tendone dove operavano i medici senza frontiere. Stavo per andarmene ma udii dei rumori oltre il separé in plastica.

𝐌𝐞𝐫𝐜𝐞𝐧𝐚𝐫𝐲 | 𝘚𝘦𝘣𝘢𝘴𝘵𝘪𝘢𝘯 𝘚𝘵𝘢𝘯Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora