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Sei mesi dopo

Sei mesi dopo

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Un giorno, quasi all'improvviso e dopo non essere riuscita a dimenticare ciò che ho fatto a Las Vegas, sono stata contattata dal dipartimento e il sovrintendente del mio reparto mi ha richiamata nel suo ufficio. Ero certa che mi avrebbe chiesto di Williams, le dinamiche dell'incidente che lo ha coinvolto. La settimana dopo, quando sono tornata a Dallas ho ripulito le mie tracce. Niente mi collegava più al Flamingo, e James non avrebbe parlato. Lui non mi aveva visto, io non l'avevo visto. Ero fuori dall'indagine, o almeno lo speravo. La porta in mogano scuro si è aperta lentamente quando ho posato la mano sulla maniglia e il sovrintendente era seduto dietro la sua scrivania. Noto la spilla che ha appuntata sul petto, le medaglie ottenute durante tutte le sue missioni. Williams voleva arrivare dov'è lui adesso. In alto, sul podio e per mia fortuna non ci riuscirà mai. "Signorina Worton, si sieda". Agitata e tentando di non farglielo intuire, gli sedetti difronte schiarendomi la gola. "Saprà perché l'ho richiamata".

"Per la morte del mio maggiore". Lui ha scosso brevemente il capo. "Non solo. Ho mandato alcuni uomini nell'ufficio di Seth e hanno trovato dei documenti davvero interessanti. Volevo vederli insieme a lei, se è d'accordo" mi sono sporta in avanti, osservando il plico sulla scrivania. Il sovrintendente Pembrook ha sfogliato i documenti con un dito, e dopo qualche secondo ne ha afferrato uno lasciando il resto nella cartellina. "Questo è davvero interessante. Lei era a conoscenza dei suoi trascorsi? Le ha parlato del suo coinvolgimento nel traffico di armi e stupefacenti?" ho strabuzzato gli occhi. "Non sapevo trafficasse droghe. Del traffico di armi l'ho saputo poco prima che venisse ucciso e non ho potuto fare nulla. mi ha impedito di parlarne".

"Abbiamo interrogato i suoi uomini, quelli che lavoravano per lui. Lei conoscerà Chaz..." ho annuito, continuando ad ascoltarlo. "...ha la schiena spezzata. È su una sedia a rotelle adesso perciò non è più in servizio. Non voleva parlare ma gli abbiamo promesso di ripulirgli la fedina penale e così ci ha consegnato tutti i tabulati sui clienti e sulla merce. In base a questo, supponiamo che il suo omicidio sia stato premeditato. A Las Vegas nessuno ha visto nulla, o forse non vogliono parlare..." ho ingoiato la saliva, turbata. "Molti dei suoi clienti non avevano ottenuto quello che avevano richiesto, quindi si è fatto dei nemici. Williams non era ben voluto, da nessuna parte almeno ultimamente. Quando l'ho conosciuto, era un giovane tenente appena tornato dall'esercito che voleva realizzare un sogno. Ce l'ha fatta ma non ha considerato le controindicazioni di questo mestiere..." all'improvviso, Pembrook si è ammutolito. Mi ha guardato negli occhi, abbozzando un mezzo sorriso. "Non vorrei intrattenerla a lungo. Volevo solo parlare con lei, guardarla di persona per poter capire...".

"Capire cosa?". "Se sarebbe stata adatta a ricoprire il ruolo di Williams, e penso che lo sia".

"Vuole che comandi la squadra dei mercenari di Dallas?". Lui ha annuito. "Ha le stesse qualità che ho visto in Seth, ma spero che non ci siano le medesime conseguenze. Lei è assolutamente adatta a rimpiazzarlo, e non le voglio chiedere alcuna approvazione. Ho già provveduto ad avviare il contratto e potrà presiedere già dalla settimana prossima". Ero senza parole, incapace di contraddirlo o di oppormi alle sue volontà. Infondo non ero mai stata apprezzata, non in quel modo. Ero e sono una mercenaria, non una donna capace di comandare una squadra di spietati assassini ma ho voluto accettare l'incarico. Che cosa mai sarebbe potuto andare storto, infondo. Almeno non avrei più avuto bisogno di una copertura. Sarei potuta essere io, semplicemente io. Jules, e non la fisioterapista fallita che ha appena rotto con il suo fidanzato.

Oggi, siedo nell'ufficio di Williams che adesso è mio. Ho tentato di personalizzarlo, cancellando ogni minima traccia di lui. Ho fatto resettare il suo computer e l'ho venduto al miglior offerente, comprandomene uno nuovo dove non ci sarebbe mai stata la sua spazzatura. Bridget e Amber adesso lavorano per me, ed ho assunto un nuovo soldato che ha preso il mio posto nella squadra. Elle Margistrhal è eccezionale, e mi somiglia da un certo punto di vista. James non ha fatto più ritorno, quindi ho dovuto spiegare io a Robert e Fred che cosa è successo. Non ho menzionato il suo menage a trois e nemmeno l'omicidio, ma hanno compreso che era fuori dalla squadra. "E di noi che cosa sarà?".

"Potete continuare a lavorare per me" Fred soffoca una risata, e Amber lo guarda storto. "Che hai da ridere?". "Io non prendo ordini da una donna" persino Robert è infastidito dalla sua misoginia tanto che gli dà una gomitata sul braccio. "Non fare lo stronzo, Fred. È Jules, non una sconosciuta di cui non ci fidiamo". "Resto dell'idea che preferirei tornasse Vaults".

"Vaults è in pensione. O stai ai miei ordini, o puoi uscire da quella porta e fare un semplice e noioso lavoro d'ufficio. Non puoi usare i tuoi meravigliosi fucili tra le quattro mura di uno studio, e non puoi architettare missioni ad alto rischio stando seduto dietro ad una scrivania... perciò devi scegliere" ormai conosco tutti loro così bene che so quali tasti toccare per poterli convincere a fare qualcosa. Con Bridget e Amber non mi serve a nulla la mia tecnica di persuasione, ma con Fred e Robert sarà estremamente difficile. "E di James? Cosa mi dici di lui?".

"Cosa vuoi sapere?" avverto un brivido lungo la schiena quando odo il suo nome. E nello stesso momento l'immagine di lui sdraiato tra due donne nude mi si palesa davanti agli occhi come un incubo da cui non riuscirò mai ad uscire. "Potrebbe tornare e aiutarti nell'incarico". "Pembrook ha assunto solo me. Non ho bisogno di un braccio destro".

"Non mi sembra. Lui è il migliore nel campo, e abbiamo scoperto che Williams lo odiava. Ma perché? Temeva che avrebbe preso il suo posto? Ci è stato assegnato come compagno di squadra per un motivo. È il preferito di Vaults per un motivo. Avrai bisogno dei suoi consigli per le prossime missioni...".

"Fred, non è compito tuo dettare le regole. Io e James non collaboreremo mai in quel modo. So che tutti qui sapete che cosa è successo tra di noi perciò non negherò l'evidenza. Non dovevo iniziare una relazione con un collega. Sapevo che sarebbe finita male, ed ora ho l'occasione di redimermi. Caricate le vostre armi e preparatevi. Stasera partiremo". Amber e Fred si scambiano uno sguardo. I quattro fanno un cenno con la testa e mi lasciano da sola nel mio ufficio. Quando ho colto James in flagrante in hotel, c'era qualcosa nei suoi occhi. Mi ha guardato in un certo modo quando ha iniziato a temere che avrei potuto sparargli a sangue freddo. Non lo avrei mai fatto. Mi ha tradita però... però l'ho perdonato. O meglio, ho deciso di non portargli rancore. Non serve a niente. L'odio è un sentimento pesante, è acido come un veleno e non voglio annegarci dentro. Voglio liberarmi di alcuni fardelli del mio passato, e ora che ho la possibilità e le competenze necessarie, cercherò l'uomo che mi ha stuprata e lo farò fuori o lo farò ammazzare da qualcuno. Questo non è odio, invece. E nemmeno vendetta. La considero giustizia.

𝐌𝐞𝐫𝐜𝐞𝐧𝐚𝐫𝐲 | 𝘚𝘦𝘣𝘢𝘴𝘵𝘪𝘢𝘯 𝘚𝘵𝘢𝘯Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora