Quando mi sono arruolata nell'esercito, dieci anni fa, non avrei mai detto che sarei arrivata a questo punto. Addestrata sin dall'inizio ad usare armi di diverso calibro e anche ad usare le mani, e questo mi ha portata a svolgere ore intense di arti marziali tra cui il wing chun e il krav maga. Devo ammettere che sono rimasta colpita dai miei insegnanti che mi hanno immediatamente messa a mio agio. Sono diventata un'arma spietata e imbattibile. "Sarai mandata presto in missione, Jules". Il maggiore che mi aveva sempre trattata come una figlia quando mi trovavo al fronte, aveva contribuito a trovarmi un lavoro in cui avrei potuto usare le mie abilità strategiche e brutali.
Appena sono arrivata in quell'enorme edificio, due anni fa, mi sono resa conto che di lì a poco sarebbe cambiata ogni cosa per me. E accettando quel lavoro sarei dovuta arrivare a dei compromessi. "Non scegliamo soldati a caso. Vogliamo persone fidate, scaltre, a tratti aggressive con chi se lo merita. C'è una cosa che richiediamo più di qualsiasi altra: nessun rapporto personale, nessuna famiglia da cui tornare, nessuna intenzione di mettere radici. E' tutto chiaro?". Non ebbi modo di rifletterci su, anche perché ero rimasta orfana a nove anni, nessun fratello o sorella. L'ultima relazione risaliva al periodo in cui ero tornata dalla guerra, e non è stata nemmeno una relazione di quelle sconvolgenti. Non mi sono mai reputata una da relazione amorosa, e adesso ho i miei motivi per non cercarla.
"Chiaro!" abbiamo urlato tutte all'unisono, portando la mano ferma sulla fronte. "Attenti! Riposo!". Ho assunto la posizione di riposo all'Alt, tenendo le braccia giunte dietro la schiena, il mento sollevato. Il maggiore ha iniziato a camminare su e giù, fermandosi ogni tre per due per poter scrutare le nostre reazioni. Tra i nuovi cadetti, non ebbi modo di fare delle conoscenze e nemmeno lo desideravo. Ero lì per un motivo ben preciso, e rapportarmi con qualcuno non rientrava nelle mie esigenze. Nonostante questo, mi sono ritrovata a condividere la tenda con due soldatesse mie coetanee che hanno subito provato a fare comunella. Si chiamavano Amber e Bridget e, anche se non era nei miei piani, ci feci subito amicizia.
Non appena il maggiore ci divise in reparti, sperai di essere mandata al fronte con loro ma il trio si divise per qualche tempo. Ci siamo ritrovate solo qualche mese fa, quando ci hanno messo alla prova al fine di ottenere informazioni. Reclutate per poter adempiere ad una missione precisa e spesso suicida. Saremmo state delle mercenarie disposte a tutto per trarre guadagno. Ciò nonostante, mi definisco quasi un sicario dato che ho una pistola tra le mani sei giorni su sette. Un colpo in canna, l'occhio nel mirino e il cuore incapace di provare emozioni.
𝐋𝐞 𝐦𝐞𝐫𝐜𝐞𝐧𝐚𝐫𝐢𝐞
𝐉𝐮𝐥𝐞𝐬
𝐀𝐦𝐛𝐞𝐫
𝐁𝐫𝐢𝐝𝐠𝐞𝐭
𝐈 𝐦𝐞𝐫𝐜𝐞𝐧𝐚𝐫𝐢
𝐉𝐚𝐦𝐞𝐬
𝐑𝐨𝐛𝐞𝐫𝐭
𝐅𝐫𝐞𝐝
𝐌𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨𝐫𝐞 𝐒𝐞𝐭𝐡 𝐖𝐢𝐥𝐥𝐢𝐚𝐦𝐬
𝐌𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨𝐫𝐞 𝐇𝐞𝐧𝐫𝐲 𝐕𝐚𝐮𝐥𝐭𝐬
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𝐌𝐞𝐫𝐜𝐞𝐧𝐚𝐫𝐲 | 𝘚𝘦𝘣𝘢𝘴𝘵𝘪𝘢𝘯 𝘚𝘵𝘢𝘯
ActionUna squadra d'azione viene mandata a recuperare una famiglia rimasta vittima di un tragico dramma. Scoprono quasi immediatamente che non si è trattato di un incidente ma di un attentato terroristico. La squadra si ritrova a collaborare con dei merce...