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A fine giornata, siamo ancora una volta sul nostro jet personale. Fred lo pilota, mantenendo lo sguardo fisso sul banco di nuvole che ha difronte. Non l'ho trovato molto convinto riguardo la scelta fatta da Pembrook. Non ho chiesto io di essere usata come pedina da Williams, e di certo non mi aspettavo di prendere il suo posto. Qualcuno ai piani alti mi ha notata, e ha capito quanto tengo a questa professione. La dedizione e la passione con cui continuo a svolgere le mansioni e il mio essere metodica in qualsiasi situazione. Le mie colleghe si sono semplicemente congratulate, e hanno giurato di essere sempre al mio fianco e che continueranno a sostenermi in ogni mia decisione. Robert mi ha difesa con il suo collega, e per questo lo trovo più – come dire – suggestionabile. Invece, mi ci vorrà tempo e sudore per ottenere la fiducia di Fred. Quando non lo sento fiatare o provarci senza pudore con Amber, penso di dovermi avvicinare e parlargli in privato. Mi siedo accanto a lui nella cabina di pilotaggio, chiudendo la porta dietro di noi.

"Possiamo parlare?". "Non è il momento. Sto pilotando un jet ed ho bisogno di tutta la calma e l'attenzione possibili". "Non devi guardarmi. Sfila solo le cuffie...". Lui non lo fa. Invece ne prende un paio e me le passa. "Indossale. Potremo parlare più facilmente" me le caccio sulle orecchie, sistemando il piccolo microfono davanti alla bocca. La sua voce gracchia nei miei timpani. "Parla!".

"Ok, siamo partiti con il piede sbagliato. Comprendo quanto possa essere difficile per un uomo assecondare gli ordini di una donna ma..." lui scuote il capo. "Non è per quello. Williams mi stava sul cazzo. Sono quasi contento che sia morto" replica distaccato, mostrando un mezzo ghigno. "Sto reagendo così per James".

"James?" domando, sistemando la cintura. "Ho parlato con lui, e mi ha detto che cosa è successo a Las Vegas". Deglutisco, terrorizzata. "Della situazione in cui lo hai trovato" aggiunge, tranquillizzandomi. Tiro un grosso respiro. Ho schivato un proiettile. James non gli ha detto che cosa ho fatto a Seth. "Dice che non se ne ricorda".

"Di che cosa?". "Di essere andato a letto con quelle donne. Noi eravamo a Savannah, e prima di ripartire per Dallas lui ha ricevuto una chiamata ed è andato via. Il giorno seguente ci ha contattato dicendoci che era a Las Vegas e che doveva svolgere una missione da solo, su commissione di Williams..." fa una pausa, voltandosi verso di me per scrutare le mie reazioni. Resto impassibile, ascoltandolo attentamente. "...la sera prima del suo menage a trois, l'uomo che ha lavorato con lui lo ha invitato fuori per festeggiare ma James si è ritirato in camera perché doveva chiamarti. Mi ha detto che ricorda solo di aver ricevuto una bottiglia di champagne con un biglietto. Dopo pensa di essersi addormentato e non è più riuscito a contattarti. Quando si è risvegliato, grazie alla tua doccia con il vino, ha trovato le due donne che lui giura di non aver mai visto prima di allora". Alzo gli occhi al cielo. "Questo mi sembra proprio un racconto degno della sua mente perversa. Lo faceva anche quando eravamo al fronte. Ha molta fantasia e...".

𝐌𝐞𝐫𝐜𝐞𝐧𝐚𝐫𝐲 | 𝘚𝘦𝘣𝘢𝘴𝘵𝘪𝘢𝘯 𝘚𝘵𝘢𝘯Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora