11 ✩ disordine

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La testa sulle nuvole ed i piedi nel vuoto
e non è niente di personale se mentre fumo ti penso un po'
e i mille pezzi che ho d'aggiustare
dentro di me dovrei cercarli un po'.

- Disordine, bnkr44

Victoria

La campanella che segna la fine della terza ora mi salva dall'interrogazione di Latino e mi fa tirare un sospiro di sollievo.

"Hai portato da mangiare o devi prendere qualcosa alla macchinetta?" Mi chiede Alessia, seduta accanto a me, con in sottofondo il rumore dei nostri compagni di classe che si alzano per uscire dalla classe e iniziano a chiacchierare tra loro.

"Macchinetta." Dico prima di alzarmi, "Te?"

"Idem." Mi dice lei prima di prendere il portafogli ed uscire dalla classe insieme. "Bea?" Mi chiede poi e io scrollo le spalle. Mi guardo intorno e noto una testolina mora tra la folla che sta venendo verso di noi.

"È lì, sta arrivando." La indico ad Alessia ed entrambe iniziamo a camminare verso di lei.

"Ciao amor." La saluto prima di abbracciarla ed Alessia fa lo stesso, poi ci dirigiamo tutte e tre verso il distributore per comprare qualcosa da mangiare.

"Cazzo." Mormora Alessia sotto voce, nascondendosi dietro Beatrice.

"Che ti prende?" Le chiede Beatrice, scioccata.

"C'è Lorenzo." Sussurra sotto voce lei e io alzo gli occhi al cielo di riflesso al sentire pronunciare il suo nome.

"Sai com'è, viene in questa scuola." La prendo in giro io e lei mi fulmina con lo sguardo.

"Ancora non ti ha scritto?" Le chiede Beatrice, ed io mi eclisso dalla conversazione perché come ho detto tre giorni fa sia a lei che a Lorenzo, d'ora in poi sarei rimasta totalmente fuori da questa dinamica.

Infilo le monete nel distributore e digito il numero 43 per prendere un pacchetto di cipster, mentre loro continuano a parlare.

"No, e sono passati tre giorni." Si lamenta Alessia. Io mi abbasso per prendere il pacchetto di patatine e mi sposto per lasciare il mio posto ad Ale, per scegliere anche lei qualcosa.

"Non ha senso nasconderti." Le fa notare Beatrice, intelligentemente secondo me. "Anzi dovresti andargli a parlare." Aggiunge poi ed io mi giro di scatto a guardarla come se avesse perso totalmente il senno.

"Ma sei pazza?" Le quasi urla Alessia, prendendo anche lei un pacchetto di patatine dal distributore e lasciando il posto a Bea.

"Dico solo," Bea risponde con calma, inserendo le monete nel distributore e pigiando dei numerini, "è inutile continuare con questa agonia all'infinito, gli chiedi di uscire, se dice sì bene, se dice no te lo togli totalmente dalla testa una volta per tutte." Spiega il suo punto di vista e devo ammettere che non ha totalmente torto. Tuttavia, come promesso, me ne terrò fuori e non dirò nulla di cosa penso.

"Forse hai ragione." Ammette Alessia, mentre ci allontaniamo per trovare un luogo più appartato per parlare tra noi. "Ma se faccio una figura di merda?" Chiede Alessia a Bea, la preoccupazione evidente nel suo tono di voce.

"Allora avrai un motivo vero per nasconderti." Scherza Bea, ed io devo mordermi il labbro inferiore per trattenere una risata, mentre Alessia le lancia un'occhiataccia. "Dai, sto scherzando." Ridacchia Beatrice, accarezzandole la spalla per rassicurarla.

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