32 ✩ sbatti

388 19 6
                                    

E io sto ancora collaudando
un piano per non starti accanto
mentre la vita mi scombussola
ogni punto fermo, ogni punto saldo

Sbatti, Gazzelle.

Victoria
Il mio corpo ci mette più del previsto a capire che una terza persona è entrata nella stanza. Con fatica, mi stacco dal mio ragazzo per alzare lo sguardo verso quella che è l'espressione decisamente sorpresa di mia madre.

Respiro profondamente, pronta ad affrontare anche questo casino. Ormai quando penso che la mia vita non si possa complicare ulteriormente, vengo piacevolmente sorpresa dal fatto che chiunque stia scrivendo la storia della mia vita ami vedermi soffrire.

"Signora Romano, posso spiegare." È Lorenzo il primo a rompere il silenzio mentre io ancora cerco nei magazzini del mio cervello una scusa convincente da usare per far sembrare innocente agli occhi di mia madre il fatto che Lorenzo Bernardi, mio acerrimo nemico, si trovasse tra le mie gambe intendo a mangiarmi la faccia, quando appena una ventina di minuti fa ci aveva lasciati che sembrava quasi che volessimo prenderci per i capelli.

"Ah," mia mamma sventola una mano davanti al viso , "non c'è nulla da spiegare tesoro, sono così contenta!" Squittisce rivolgendosi a Lorenzo, per poi avanzare verso di noi con un sorriso trionfante sul volto.

Io e Lorenzo ci scambiato uno sguardo a metà tra il confuso e il terrorizzato.

Mia madre continua ad avanzare verso di noi, gettandoci le braccia al collo per abbracciarci entrambi contemporaneamente. Io sono così scioccata che riesco appena a muovermi.

"Non sei arrabbiata?" Chiedo confusa.

Mia madre si stacca finalmente da noi, interrompendo quello che penso sia l'abbraccio più imbarazzante che abbia ricevuto in vita mia. "Arrabbiata? E per cosa? Questo è il momento più felice della mia vita!" Esclama elettrizzata.

Penso di non averla vista così felice da quando la sua acerrima nemica Maria Breschi si è trasferita a Milano e ha lasciato il suo gruppo di step.

"Pensavo saresti rimasta sola a vita," continua contenta, "anzi! Pensavo avresti sposato qualche tossichello con una famiglia disastrata alle spalle! E invece guardatevi, siete così belli!" Esclama portando le mani al viso a metà tra l'incredulo e l'emozionato.

Ovviamente, lungi da mia madre rendere ancora più umiliante un momento già imbarazzante di suo.

Rivolgo a Lorenzo uno sguardo di scuse per il comportamento di mia madre e lui scuote la testa come per dirmi 'non fa nulla'.

"Va bene, mamma. Ho capito." Mormorò, incrociando le braccia al petto, totalmente imbarazzata dalle sue parole. "Adesso che abbiamo risolto, ci lasci soli?"

Mi madre ridacchia, accarezzandomi il mento con la mano destra. "Oh, tesoro. Mi credi davvero così stupida?"

"Cosa?" Domando spiazzata.

"Sarò felice per la scelta del ragazzo, ma avete ancora  appena diciott'anni l'uno e per quanto mi riguarda, questa cosa che stava accadendo" indica me è Lorenzo con il la mano, "non può accadere sotto il mio tetto. O in generale. Ma soprattutto sotto il mio tetto!" Esclama, guardando Lorenzo con un occhi di rimprovero, il quale si gratta la nuca imbarazzato.

"Mi scusi signora, non accadrà più." Mormora mortificato.

"Ah, ma quale signora! Chiamami per nome sciocco!" Urla mia madre, avvicinandosi per abbracciarci un'altra volta, ma io prontamente ma blocco.

"Basta così mamma, abbiamo capito. Gli dò la buonanotte e poi torno subito in camera."

Mia madre assottiglia gli occhi, "Va bene." Vede poi, ma la porta resta aperta. Avete dieci minuti." Asserisce.

"Non si preoccupi, in cinque minuti Victoria sarà in camera sua pronta per dormire." Si intromette il mio ragazzo, illuminando mia madre con un dei suoi sorrisi che farebbero sciogliere anche un palo della luce. Ovviamente il suo charm non fallisce, dato che sul viso mia madre torna l'espressione sognante di poco prima.

"Lorenzo, sei proprio un ragazzo d'oro. Ottima scelta tesoro!" Mi fa l'occhiolino, prima di darci la buonanotte scomparire nel corridoio che separa le varie stanze.

Grugnisco imbarazzata, portandosi le mani sul viso. "Assurdo, non è così fiera di me neanche quando le porto a casa voti alti." Osservo basita è Lorenzo scoppia a ridere, attirandomi a sé.

"Faccio questo effetto alle signore." Mi fa l'occhiolino ed io gli schiaffeggio giocosamente il polso.

"Sei un coglione."

"Può darsi," mi sorride beffardamente lui, "ma sono il tuo coglione ormai e quindi ti tocca sopportarmi." Mi attira nuovamente a sé per lasciarmi un bacio sulle labbra, in cui io mi perdo.

"Adesso vai però." Mi ricorda una volta staccati, "ci vediamo domani mattina?"

Gli sorrido, lasciamogli un altro bacio. "Buonanotte coglione."

"Notte!" Mi lascia scherzosamente un buffetto sul sedere prima che io possa chiudere la porta e tornarmene in stanza, dove probabilmente passerò la notte in bianco perché chi dorme dopo tutte queste emozioni?


author's note
Capitolo super breve ma presto ne arriverà un altro dal pov di Lorenzo. Mi sono appena accorta che questa storia ha superato le 50 mila letture, grazie ⭐️

ScintilleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora