4 ✩ bugie

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Ne dico una e poi magari mi ci convinco
Ci penso forte e poi domani non è più finto
Ne dico una anche ai compari,
Senza troppi particolari

- Bugie, Ernia.


Victoria

Il sabato arriva prima del previsto ma sento comunque la stanchezza della prima settimana discuola sulle spalle. Stamattina mi sono svegliata alle undici passate, ma nonostante ciò, adesso che sono le cinque avrei voglia di fare un pisolino, ma purtroppo tra poco devo iniziare a prepararmi per l'evento di beneficenza organizzato dall'azienda di cui mio padre ed il padre di Lorenzo sono a capo.

Decido quindi dichiudere netflix e alzarmi dal letto per scendere giù e farmi un caffè prima di iniziare a prepararmi.

"Fai merenda?" Mia madre mi chiede quando mi vede entrare in cucina, lei è seduta sul divano a guardare i video che le mandano su whatsapp a tutto volume, cosa che odio. Le madri non sanno regolare il volume dei video sul telefono e questo è un dato di fatto.

"Cosa indosserai sta sera?" Mi chiede mentre mi siedo vicino a lei per bere il caffè americano che ho appena fatto. Sì, esatto. Sono italiana e bevo il caffè americano. Purtroppo ho preso questa abitudine quando due anni fa ho passato l'estate a Miami con i miei e non sono più riuscita ariabituarmi all'espresso stretto. Credo sia una delle cose per cui ricevo più insulti e sguardi minatori da parte delle altre persone.

"Penso il vestito rosso, quello lungo." Le spiego sperando che si ricordi. Lei annuisce, dandomi la sua approvazione.

"Grazie per esserti convinta a venire, sai quanto ci tiene tuo padre." Mi dice dolcemente ed io sospiro, più che convinta direi costretta, ma vabbè.

"Sì, lo so." Dico solo. "Adesso vado a lavarmi o non faccio in tempo." Mi alzo dal divano per andare a lavare la tazza sporca di caffè in cucina e lei annuisce solamente senza dire nulla.

Dopo essermi lavata e asciugata i capelli col phon, decido di mettere un po' di musica ed iniziare a prepararmi.

Realizzo una base semplice con un counturing leggero, impiego venti buoni minuti per fare due righe di eyeliner uguali sull'occhio destro e su quello sinistro ed infine passo il mascara sulle ciglia per allungarle e dar loro un po' di volume in più. Per concludere, stendo una tinta labbra matte rosso fuoco sulle labbra, che essendo un colore caldo fa risaltare l'azzurro dei miei occhi.

Appena finito col trucco passo ai capelli, decido di lasciarli sciolti e di creare delle onde con il ferro e poi pettinarli con la spazzola per aprire le onde ed ottenere un effetto più naturale e meno impostato.

Quando è quasi ora di uscire, indosso il vestito rosso lucido che mi arriva alle caviglie, ma ha la schiena scoperta e le bretelle molto sottili come piacciono a me. Infine, indosso un paio di décolleté nere.

Non mi mettevo così in tiro probabilmente dalla scorsa volta che mio padre mi ha trascinata ad uno dei suoi eventi e non mento se dico che mi sento abbastanza a disagio vestita così, e soprattutto scomoda. Già mi mancano le sneakers basse e gli shorts di tuta.


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L'hotel dove si tiene l'evento fa parte della catena che possiede l'azienda di cui mio padre è socio. Non credo di esserci mai venuta prima d'ora e ne sono piacevolmente sorpresa. Fuori c'è una piscina enorme, illuminata da piccole lucine che si trovano anche sulle palme e sui cespugli. La sala dove si terrà l'evento è spaventosamente grande e piena di tavoli, facendomi pensare che ci sarà moltissima gente e la mia ansia sociale inizia a farsi sentire, facendomi accelerare leggermente il battito.

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