12 ✩ finché non mi seppelliscono

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Anche se prendessi un ergastolo
sto con te
Finché non mi seppelliscono
sto con te
Voglio viver sempre il brivido
di star con te

- Finché non mi seppelliscono , Blanco.

Victoria

Avete presente quando vi ritrovate a fare qualcosa di così stupido ed insensato che ogni cellula del vostro corpo vi urla di non fare ma che vi ritrovate a fare ugualmente, senza nessun motivo apparente? Ecco, questa non è una sensazione che mi ritrovo a provare spesso. Io non vado mai di pancia, c'è un meccanismo ormai automatizzato dentro me che mi porta a razionalizzare qualsiasi situazione, dissezionandola in piccoli pezzettini per analizzarli attentamente, valutando le conseguenze di qualsiasi mia azione.

Pertanto, non riesco a spiegarmi cosa mi sta portando ad uscire di sera completamente da sola per avventurarmi in un posto sconosciuto e cacciarmi in una situazione scomoda che mi metterà sicuramente in qualche guaio. È come se quando ci fosse Lorenzo di mezzo, in parte perdessi questa capacità di razionalizzare tutto e perdessi momentaneamente il controllo, cosa che solitamente non mi succede mai. E seppur da un lato mi spaventa terribilmente, dall'altro mi eccita e mi fa sentire pericolosamente viva.

Dopo che Mattia mi ha inviato l'indirizzo del presunto luogo in cui Lorenzo fa chissà cosa, ho passato il pomeriggio a googlarlo come lui mi aveva suggerito ma non ho trovato nulla. So solo che è un capannone che si trova a circa venti minuti di macchina dall'uscita del paese. Io non ho ancora la patente e seppur ho promesso a Mattia che non avrei fatto cazzate e non sarei andata lì da sola, non posso chiedere a nessuno che conosco di accompagnarmi senza dare spiegazioni e non so di chi posso fidarmi e di chi no, dato che Lorenzo non vorrebbe che altre persone lo scoprissero. Già si infurierebbe tantissimo se scoprisse che io lo so, figuriamoci se venisse a sapere che ci ho portato altra gente, come minimo mi spedirebbe in Siberia insieme a Mattia.

L'opzione migliore è prendere un taxi, anche se mi costerà tantissimo ma dirò a mia madre che mi servono i soldi per fare un regalo ad una mia amica per il compleanno. Sono le otto e mezza e Mattia mi ha detto che solitamente Lorenzo va in quel posto per quest'ora, quindi dopo aver cenato velocemente mi preparo per andare.

Non so neanche come vestirmi per andare in un posto losco, quindi decido di indossare dei jeans neri stretti e una felpa col cappuccio sempre nera, sperando di non attirare l'attenzione. Prendo il telefono e i soldi e scendo giù per le scale.

"Dove stai andando vestita così?" Mi chiede giustamente mia madre, seduta sul divano a guardare un programma su canale cinque.

"Vado a vedere un film a casa di una mia amica, ma torno presto che domani c'è scuola." Mi giustifico e lei abbocca perché non fa più domande, ma mi sussurra un 'divertiti' prima di tornare a dedicare tutta la sua attenzione alla telenovela che sta guardando.

Esco fuori e il freddo d'inizio novembre mi colpisce dritto nelle ossa, mi stringo nel mio giacchetto di pelle finché non arriva il taxi che ho prenotato tramite l'app e salgo. Mezz'ora dopo, il taxi mi lascia in uno spiazzale deserto e buio ed inizio a pentirmi amaramente della decisione presa.

Mattia aveva ragione, sembra un posto davvero pericoloso e la mia mente inizia a percorrere tutte le cose brutte che potrebbero accadermi ed il cuore inizia a battermi all'impazzata. Spaventata, inizio a correre finché non arrivo davanti al capannone, dove l'area che lo circonda è illuminata da dei lampioni in contrasto al buio pesto di prima, ma l'atmosfera è comunque da brividi.

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