15 ✩ sempre bene

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Sai che gli oggetti allo specchio sono sempre al rovescio e non capisco se sto sorridendo
però stasera esco e tu farai lo stesso,
ma non sarà lo stesso,
se il mondo girerà anche senza noi.

- Sempre bene, Frah Quintale.

Victoria

Sono passati tre giorni, 88 ore per la precisione, da quella notte e se dovessi fare un disegno esplicativo per rappresentare cosa sta avvenendo nella mia mente in questo momento, sarebbe uno scarabocchio indecifrabile.

Quando Lorenzo mi ha riportata a casa era quasi l'una di notte, mi ha salutata con un 'buonanotte' e l'accenno di un sorriso, ha aspettato che entrassi dentro e poi è sparito lungo strada scarsamente illuminata, e con lui anche tutte le mie certezze.

È successo tutto in un attimo, un giorno Lorenzo è la persona più insopportabile della terra, e l'altro riesce a sorprendermi così tanto da chiedermi se la persona che ho detestato per metà della mia esistenza sia la stessa con cui ho passato una delle serate più belle della mia vita. Era tutto perfetto, la vista sulla città, le luci, il cielo costellato da piccoli puntini luccicanti, il modo in cui mi stringeva a sé mentre mi mostrava una parte del suo mondo.

Dopo aver osservato il vuoto per un po' ci siamo seduti a chiacchierare del più e del meno, abbiamo giocato a obbligo e verità senza obbligo ed è riuscito a tirarmi fuori come fossi arrivata al capannone. E per la prima volta dopo tanto tempo mi sono sentita davvero a mio agio con una persona, tanto che quando si è offerto di riaccompagnarmi a casa non sono riuscita a fermare la stretta di delusione che mi ha colpita allo stomaco.

Non so cosa sia successo, se fossi sotto l'effetto di un incantesimo o se lui è stato momentaneamente rapito e sostituito con una versione più sopportabile, o nel peggiore dei casi, sta accadendo ciò che fino a qualche giorno fa ritenevo impossibile: sto contraendo anch'io il virus Lorenzo.

Conosco Lorenzo da anni e non ho mai minimamente pensato di arrivare a questo punto, non può essere bastata una serata in cui non si è comportato come il solito stronzo per farmi ricredere su di lui a tal punto da anche solo pensare di aver contratto quel virus. Ma altrimenti non mi spiegherei il perché sono esattamente 88 ore che Lorenzo Bernardi non lascia la mia mente, o il perché io stia contando le ore dall'ultima volta che ci siamo visti. Non mi lascia in pace neanche quando dormo, dato che l'altra notte ho anche sognato di baciarlo e mi sono svegliata di soprassalto con la tachicardia e la voglia di buttarmi sotto un treno in corsa.

Sto diventando tutto ciò che sempre odiato e questa cosa non va bene, devo trovare una cura il più presto possibile prima che il virus mi infetti in profondità e mi trasformi in una delle scellerate che gli corre dietro come se fosse il nuovo James Dean.

Il problema è essenzialmente che mentre il Lorenzo immaginario non vuole lasciare la mia testa, quello in carne ed ossa è completamente sparito. Negli ultimi tre giorni non mi ha rivolto la parola mezza volta, neanche una battutina o una frecciatina, neanche un 'mocciosa' urlato per i corridoi solo per farmi arrabbiare. Le volte in cui l'ho intravisto all'entrata o uscita da scuola o nei corridoi col suo gruppetto mi ha totalmente ignorata, senza degnarmi di uno sguardo.

Se dicessi che il suo comportamento non mi ha ferita, mentirei. Quella sera, qualcosa è cambiato tra noi, è come se entrambi avessimo momentaneamente abbassato i nostri muri protettivi e ci fossimo avvicinati un minimo, o almeno è quello che ho percepito io. E adesso, per assurdo, siamo distanti come non lo siamo mai stati.

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