Parte 1

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Bucky's pov
Posso il mazzo di fiori sopra la tomba di mia sorella, come ogni anno per il giorno del suo compleanno. Sono passati ormai 70 anni dalla  sua morte eppure il suo ricordo vive costantemente nella mia mente. So che avrei potuto fare qualcosa, tentare di fermarla... ma prima che possa perdermi nei miei sensi di colpa, Steve mi riporta alla realtà poggiandomi una mano sulla spalla.  "non posso crederci che sono passati 70 anni" Steve inizia a ridere mentre lo guardo confuso "se ti vedesse in questo stato probabilmente ti prenderebbe in giro" la sua frase fa ridacchiare anche me, è così vero. Non mi avrebbe risparmiato da nessun insulto. "Dai torniamo alla torre, si sta facendo tardi.." annuisco e lo seguo fino all'auto. Quando torniamo alla torre troviamo Wanda seduta nel divano che ci guarda confusa. deve aver notato il mio pessimo umore. "ragazzi tutto bene? Dove eravate?" sto per rispondere ma Steve mi precede "siamo tornati dal cimitero" abbassa lo sguardo non aspettandosi questa risposta  "oh mi dispiace scusatemi" le sorrido rassicurandola
"tranquilla, siamo andati a trovare mia sorella, oggi era il suo compleanno"
"come si chiamava?" Steve la raggiunge sul divano sedendosi accanto a lei  "il suo nome era Alex. È morta tanti anni fa" presa dalla curiosità Wanda fa un'altra domanda ma si blocca subito dopo
"com'è morta?" Si sofferma su ciò che ha detto e capisce di essere stata un pochino invadente e si corregge immediatamente "dio scusatemi, non so che mi è preso"
"tranquilla, ti risponderei pure ma la verità è che non lo sappiamo, è scomparsa in missione durante la guerra e non hanno mai trovato il suo corpo." Wanda rimane in silenzio a guardarci con dispiacere. "beh scusate ma io vado" saluto Steve con una pacca sulla spalla e torno al mio appartamento, non sono per niente dell'umore oggi per stare con gli altri.
Steve's pov
Non appena Bucky esce dalla porta ricomincio a parlare  "per lui non è semplice parlarne, continua a darsi la colpa della sua scomparsa"
Mi giro di scatto verso la voce dietro di noi.
"lei com'era?" Mi giro meglio verso Natasha per risponderle "beh diciamo che era molto complicata nessuno di noi riusciva a capirla in fondo. Era Unica, speciale ma era talmente testarda, non ascoltava nessuno.
Era gentile con le persone che voleva bene ma aveva davvero problemi a gestire la rabbia. Era intelligente, furba e oggettivamente molto bella. Certo come tutti noi aveva molti difetti ma non ha mai avuto paura di dire la sua, si batteva per i meno fortunati e combatteva in nome della giustizia. Molti a quel tempo si arruolavano perché erano obbligati ma lei no, il suo unico scopo era aiutare il suo paese e le persone che ci vivevano.
Tra le cose che amava di più c'era la sua indipendenza, non voleva dipendere da nessuno, soprattutto un uomo.
L'ultimo ricordo che ho di lei è stato prima della spedizione militare dalla quale non fece più ritorno." Il suo sguardo neutro viene sostituito da un ghigno divertito"
"sembra fantastica, da come ne parli la conoscevi molto bene. E secondo me c'era qualcosa tra voi due"  mi alzo in piedi di scatto "no! Era la mia migliore amica che dici, e poi anche volendo non potevamo stare insieme"
Le due donne davanti a me iniziano ad essere molto interessante e decido di porre fine ai loro interrogativi "le piacevano le donne"
"puoi ripetermi il suo nome?"
"Alex... Alex Barnes."

Forever and ever // Natasha RomanoffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora