Sdi pov
mi risveglio in una cella, ci mette un po' la mia vista a mettere a fuoco la stanza intorno a me. Come sono finita qui, come ho fatto a fallire la missione. "Soldato dell'inferno" vedo una sagoma davanti a me, ma il viso è troppo sfogato non riesco a capire chi è. Devo uscire da qui e completare la mia missione il prima possibile. "prova a scalfire quel vetro, finirai giù a 30.000 piedi, dritta in una trappola di acciaio" finalmente la mia vista torna normale e posso vedere chi ho davanti, ma prima che lui possa dire qualcos altro ,due ragazzi entrano nella stanza correndo. "Abbiamo fatto il prima possibile" non appena arrivano davanti la mia cella si bloccano a fissarmi. Ma chi sono queste persone. sono stata informata solo della mia missione e di nessun altro. Il ragazzo con i capelli più lunghi poggia una mano sul vetro e posso notare come entrambi abbiano gli occhi lucidi. "Alex...ALEX!"
Mi guarda sconvolto ed urla ancora quel nome. Inizia a correre verso di il tizio in giacca nera ma il suo amico lo ferma. "Perché hai messo mia sorella in una cella, falla uscire da lì!" Adesso sono più confusa di prima, ha detto sorella? Quando sembra calmarsi il ragazzo in divisa blu lo lascia andare e lui torna ad avvicinarsi al vetro. "Alex, stai bene? Tu ti ricordi d-" lo interrompo subito non sapendo di cosa stia parlando "chi diavolo è Alex" parlare è contro gli ordini e farlo mi procura un dolore atroce alla testa che cerco di non far notare. "non ti ricordi di me?" Questa situazione inizia a stancarmi, è un trucco psicologico per ingannarmi a parlare o una cosa simile. Sono stata addestrata a non dire nulla con le peggiori torture, stanno solo perdendo tempo. "sono tuo fratello" nella sua voce sento una leggera emozione, sembra quasi che non stia mentendo. Ma è impossibile, io non ho fratelli. "per chi lavori?" Il tizio in giacca nera passa alle domande interessanti ma alla quale posso dare solo una risposta "taglia una testa, altre due prenderanno il suo posto" non sembra affatto sorpreso ma è ovvio che voglia sapere di più "non è possibile, l'hydra è morta con la fine della seconda guerra mondiale" non mi è permesso dire altro, perciò mi siedo per terra e lo guardo in silenzio. "come vuoi... portate l'agente Romanoff" al sentire quel nome una lampadina si accende nella mia testa, la mia missione. I due uomini escono dalla stanza seppur contrariati e al loro posto entra Natalia.
"Vuoi torturami? Dovrai impegnarti" invece di uscire delle armi da tortura, sorride e si siede dalla la cella. "voglio solo farti delle domande"
Non dico nulla, ma questo non basta per fermare li l'interrogatorio e inizia a parlare lei.
" 1943 , tu e il tuo reparto siete stati attaccati e catturati. Ti ricordi?" non so di cosa stia parlando, così la guardo aspettando continui il suo racconto. "prima del 1943, ricordi qualcosa?" Il mio silenzio sembra irritarla un po' nonostante non voglia farlo notare "sto provando ad aiutarti ma devi collaborare" mi alzo mettendomi davanti a lei "vuoi aiutarmi? Lasciami andare o uccidimi. Perché ascoltare voi è la più grande delle torture." Non aggiunge altro e si alza dalla sedia per poi uscire da lì.
Nat's pov
non appena esco da lì, mi ritrovo circondata dalla squadra "Allora, com'è andata??" Tronco immediatamente le loro speranze sul nascere "non vuole collaborare" Steve supera il gruppo avvicinandosi alla porta "vado io"
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Forever and ever // Natasha Romanoff
Fanfiction[in revisione] Alex Barnes non ha mai avuto una vita semplice. Dopo essere partita per la guerra, lei e il suo reparto vennero rapiti, perse le sue tracce venne data per dispersa. Dopo 70 anni il fratello, Bucky viene a sapere che la sorella potrebb...