Parte 15

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*la nostra conversazione si prolunga per più di un ora senza neanche accorgermene. Sarò ripetitiva ma mi piace averla accanto, è così carina e gentile. Quando parla sembra così tenera e innocua, ma sappiamo tutti che se volesse potrebbe uccidermi senza che io me ne accorga. Continuiamo parlare variando almeno 10 argomenti al secondo. "davvero non sei mai stata in un centro commerciale?!" Ride a causa del mio stupore. "no mai, tu si?" Beh.. mi gratto la nuca con un senso di colpevolezza "nemmeno io ci sono mai andata, ma dicono sia divertente, andiamo forza" mi alzo porgendole una mano ma in cambia ricevo solo un occhiataccia seguita da una risata "cosa?! Adesso? Bucky ci ucciderà" Bucky dovrebbe rilassarsi e starmi meno addosso ma questo lo terrò per me "solo se ci scoprirà" ci pensa su ma dal suo sorriso complice so già cosa dirà "d'accordo ma dobbiamo fare attenzione" annuisco e le finalmente afferra la mia mano. Scendiamo correndo fino al garage della torre e prendiamo un auto a caso. Beh sarebbe proprietà di Tony...Ma per non farci scoprire la prendo in prestito senza dirgli niente. Sblocco la portiera grazie ad un vecchio trucco imparato in guerra, per poi intrecciare i fili giusti affinché la macchina si accenda. "dove hai imparato a rubare auto" sembra sorpresa dalle mie capacità "dai nazisti in Germania e comunque l'ho presa in prestito da stark" meglio precisarlo forse per convincere di me di non star rubando. "va bene, guido io" sta per girare ma la fermo con un gesto della mano "scordatelo,guido io, non voglio morire di infarto." Mi lancia la seconda occhiataccia della giornata pur non riuscendo a nascondere un sorriso "esagerata" sbuffa ma mi ascolta, sedendosi nel lato passeggero. Ma prima di mettere in moto mi giro verso di lei. "la cintura" che c'è? Sono prudente. "si si messa, forza andiamo" il viaggio in macchina è più lungo di quanto pensassi ma passandolo a parlare con lei sembra che siano passati 10 minuti. "siamo arrivate, credo" corruga la fronte inclinando un po' la testa di lato. "credi?" Abbasso lo sguardo ridendo "beh ho seguito i cartelli" scendiamo dall'auto ed entriamo nell'edificio. Appena entriamo passiamo davanti ad una macchinetta per i peluche e con la coda dell'occhio noto che Natasha guarda interessata. "Ti piace qualcuno in particolare?" Si gira verso di me confusa e posso giurare di aver visto del rossore sul suo volto "tra quei peluche" sembra cadere dalle nuvole per poi sorridermi "non ho dieci anni" mi fingo offesa ma questo la fa ridere solo di più e ciò non mi dispiace. "Scusami? Avrò anche 106 anni ma questo non mi vieta di adorare quei peluche" in realtà li detesto ma sono sicura che ne vuole, uno anche se non lo ammetterà mai. Esco dalla tasca dei jeans una manciata di monetine e finalmente dopo un po' di tentativi ne prendo uno. "ed ecco a lei ehm... un orso gialla." Scoppia a ridere ma questa volta non capisco il perché, è davvero un orso giallo "sul serio non conosco winnie the Pooh" scuoto la testa in segno di no, non ho mai visto quest'orso in vita mia. Mi sorride dolcemente per poi accettare il mio regalo. "Grazie" dopo averlo preso si avvicina a me lasciandomi un bacio sulla guancia. "E questo?" Cerco di essere sicura di me ma non mento quando dico che ho sentito i miei organi interni sciogliersi. "Come ringraziamento, fattelo bastare" scuoto la testa sorridendo e torniamo a passeggiare. Continuiamo a girare senza però trovare niente di interessante. "davvero deludente" si gira verso di me non fare ovvio "che ti aspettavi esattamente?" In realtà non avevo mai visto un centro commerciale in vita mia perciò mi aspettavo di tutto "ma non lo so, qualcosa di spettacolare!" Inclina la testa per guardarmi cercando di capire se sono seria o no "sono solo negozi" sposto lo sguardo da lei verso una coppia sospetta, probabili agenti dell'hydra, che stanno andando nella nostra direzione, un altra alla mia destra e altri due che si guardano in torno dietro di noi. Natasha nota il mio sguardo serio e inizia a che lei a guardarsi intorno "che succede?" Senza staccare gli occhi da lei ma continuando a osservare la situazione le rispondo "abbiamo compagnia.
Due dietro, due ai lati e due diretti verso di noi
Se ci riconoscono, io intervengo e tu prendi la scala mobile sud per la metro." L'importante è che lei sia salva. "zitta mettimi il braccio al collo e ridi per una battuta" finalmente abbasso lo sguardo su di lei ma sono al quanto confusa "cosa?" Cosa vuole fare, è rischioso. "fallo" la sua sicurezza mi convince e faccio ciò che mi dice. le metto il braccio dietro al collo fingendo di ridere, quanto basta per non farci scoprire. gli agenti ci passano accanto e vanno via. La guardo incredula e estremamente sorpresa, non avevo grandi aspettative "ha funzionato.." si porta i capelli indietro con sicurezza "avevi dubbi?" scendiamo dalle scali mobili per raggiungere il parcheggio ma nelle altre scale che vanno per salire si trova un agente dell'hydra, mi riconoscerà sicuramente devo andarmene. "dobbiamo andarcene" capisce immediatamente la situazione e mi afferra la mano come per impedirmi di fare qualcosa di impulsivo "baciami" immediatamente sento il viso andarmi a fuoco "c-cosa?" Nonostante io sia il visibile imbarazzo lei rimane serissima "manifestazioni d'affetto in pubblico mettono la gente in imbarazzo" annuisco d'accordo con ciò che ha detto "si esatto" ruota gli occhi per poi mettere la sua mano dietro la mia nuca e spingermi verso di lei. mi bacia, e l'agente passa voltandosi dall'altro lato. "allora sei imbarazzata?" si gira dall'altro lato ma noto il suo ghigno divertito. "non è proprio il termine che userei." Nonostante sia girata posso sentire che sta ridacchiando "lo trovi divertente eh" alza la mano avvicinando due dita per formare un piccolo spazio tra di loro "giusto un pochino".
Usciamo di corsa da lì prendendo l'auto con cui siamo arrivati "ti faccio una domanda alla quale puoi anche non rispondere.
Però se non risponderai è come se mi avessi risposto" la guardo incuriosita con la coda dell'occhio senza staccare però lo sguardo dalla strana. "sentiamo" posso percepire che sta cercando di non ridere per rimanere seria. "era il tuo primo bacio dal 1943?" Di nuovo il mio viso che va a fuoco. "era pessimo eh" scuote velocemente la testa "non ho detto questo" cavolo bacio così da schifo "beh sembra che tu stia dicendo proprio questo" non essendoci nessuna macchina davanti a noi, mi giro per un secondo a guardarla e si è sull'orso di scoppiare a ridere "no mi stavo solo domandando quanta pratica avessi fatto" scuoto la testa contraria "non serve la pratica" "a tutti serve la pratica" ruotò gli occhi cercando di rimanere seria "non era il mio primo bacio dal 1943. Ho 106 anni, non sono morta." Non risponde perciò mi giro di nuovo per guardarla un secondo "nessuna di speciale però" posso percepire che la conversazione si sta facendo più seria. "non è proprio così facile trovare qualcuno con analoghe esperienze di vita" per non parlare del fatto che ho passato la maggior parte del mio tempo congelata e sono una persona emotivamente e psicologicamente instabile. Stare con me sarebbe come mettersi una palla al piede. "Perché ho la sensazione che tu non mi stia dicendo tutto" colpita e affondata, ma come fa? Non le si può nascondere nulla. "È solo che ho troppi problemi e non voglio essere un peso per nessuno ecco. Guarda come è finita con Elis, l'ho abbandonata e ferita. Ormai l'ho capito è impossibile amarmi e se succede l'altra persona si farà sicuramente del male. Starmi lontano è la cosa migliore che chiunque possa fare." In cambio sento solo silenzio ma prima che possa girarmi a controllare mi arriva un pugno al braccio. "Sei un idiota, come puoi pensarlo. Hai avuto le peggio sfortune di questo mondo ma nonostante questo hai sempre lottato per te stessa e per le persone che ami. Cerco non sei per tutti ma tu sei forte Alex e meriti una persona forte che sappia tenerti testa perché sei tremendamente testarda." L'ultima parte mi fa ridere ma dentro sono più serena. È incredibile come può tranquillizzarmi in così poco tempo. Invece di imboccare la strada per andare alla torre giro prendendo un'altra strada "Ma dove stiamo andando?" Non mi giro ma sento il suo sguardo confuso "voglio portarti in un posto. E poi alla torre è così noioso, Non posso fare niente!" La sento ridacchiare e mi giro velocemente per guardarla "sembri una bambina" le lancio un occhiataccia per poi tornare con lo sguardo sulla strada "ah ah simpatica davvero" cerco di rimanere seria ma questo la fa ridere ancora di più "dai sto scherzando, sei peggio di Steve" strano gli occhi, offesa per davvero questa volta "cosa?! Questo sì che mi ha offesa. Come posso essere peggio di quel vecchio brontolone.
E poi guardami, mi porto benissimo i miei anni, giovane fuori e dentro" continua a ridere mentre mi lamento. "ok ok come vuoi tu". Finalmente dopo un oretta arriviamo "eccoci qui" scendiamo dall'auto e lei inizia a guardarsi intorno incuriosita "dove siamo?" Ogni cosa di questo posto mi riporta alla mente tantissimi ricordi "è il campo dove mi hanno addestrato" scavalchiamo il cancello "è cambiato?" Beh è sommerso dalla natura "un po'" entriamo all'interno e spalanco la porta affinché possa entrare la luce. "è molto bello qui" all'interno è rimasto tutto uguale, a parte qualche carcassa di anime e ragnatele ovunque. "già, non ci viene mai nessuno qui, ormai è abbandonato da anni." Mi giro verso di lei e la trovo ad osservare le foto attaccate al parete per poi fermarsi davanti ad una in particolare. "Oh mio Dio ma questa sei tu!" La raggiungo affiancandola per guardare e la foto. "Chi sono gli altri?" Guardo attentamente ognuno dei loro volti ricordando i bei momenti passati insieme. "La mia squadra, il mio reparto prima della missione" si gira verso di me "quella missione?" Annuisco non aggiungendo altro e lei senza dire nulla mi afferma la mano. Restiamo così per un po' finché non mi accorgo che il sole sta calando "Si sta facendo buio, sarà meglio tornare" annuisce e usciamo dall'accampamento per poi risalire in auto "dovremmo uscire più spesso" mi giro stupida verso Natasha, di solito lei rispetta sempre le regole "lo penso anche io. E poi mi piace stare con te." Mi guarda sorpresa come se non l'aspettasse "davvero?" Annuisco per poi mettere in moto "si, tu sei l'unica che non mi guarda come una bomba pronta ad esplodere. E questo mi piace" alza le spalle continuando a sorridere  "penso solo che ci siano molte cose interessanti da conoscere oltre il soldato dell'inferno"

Forever and ever // Natasha RomanoffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora