Parte 13

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Nat's pov
non riesco a fare a meno di pensare a tutta questa storia, di Bucky e Alex non c'è traccia da ora e non voglio mischiarmi nelle loro cose voglio solo sapere un minimo. L'unico che può darmi delle risposte è Steve perciò lo raggiungo nella stanza principale e mi siedo accanto a lui. "ehy Steve" posa il libro che stava leggendo per spostare la sua attenzione su di me "Natasha tutto bene?" Annuisco piano ancora indecisa che chiedere o meno ma la curiosità non mi lascia altra scelta "si si volevo chiederti una cosa, visto che tu conosci Alex da quando è nata"  mi fa il suo solito sorriso gentile ed io faccio la domanda che continua a ripetersi nella mia mente "chi è Elis?" Sembra sombrero dalla mia domanda, non aspettandosela di certo.  "è un argomento delicato, non sono io a dovertene parlare. Ma come sai di Elis?" Sto per rispondergli ma non mi da il tempo e si risponde da solo "Ah giusto, eri lì durante quella discussione tra Alex e Bucky" beh sono anche colei che le ha consentito di uscire "in più ho accompagnato Alex da questa Elis, voleva vedere come stava, ma quando è tornata mi sembrava diversa" ci pensa su e finalmente decide di rispondere alla mia domanda  "vedi lei è molto importante per Alex e non sta affatto bene. Qualche anno fa le fu diagnosticato il morbo di Alzheimer." Quindi Elia è una sua grande amica oppure la sua ragazza. "loro stavano-" non mi lascia finire la domanda e mi risponde "Si, Alex le aveva chiesto di sposarla, beh in segreto ovviamente, in quegli anni l'omosessualità non era vista come oggi.  suo ritorno dalla guerra ci sarebbe stato il matrimonio ma lei non fece più ritorno ed Elis cadde in depressione.
Alex si sente in colpa e tutta questa storia peggiora la situazione." Cavolo non pensavo fosse una cosa così seria, cioè sospettavo una relazione, che situazione difficile. Alzo lo sguardo per ritrovarli di nuovo il sorriso gentile di Steve ma c'è qualcos'altro che non riesco a decifrare "Se posso darti un consiglio, devi andarci piano con lei..." di che parla, tanto vale chiederlo direttamente a lui "in che senso?" Incrocia le braccia, guardandomi con un sopracciglio alzato. "ho visto come la guardi" sgrano gli occhi dallo stupore per poi alzarmi velocemente da lì "ma di che parli, io la guardo come guardo tutti voi." Ride di gusto, beh si sbaglia qualsiasi cosa stia pensando la sua mente di 100 anni "si certo e comunque se vuoi saperlo in questo momento è in palestra, lo so perché i pugni che sferra in quel sacco si sentono fino alla mia stanza. Per questo sono venuto qui." alza in aria il libro che stava leggendo "ti lascio alla tua lettura, vado a bere qualcosa"  vado in cucina e mi siedo su uno degli sgabelli, poggio le braccia sul tavolo tenendomi la testa con esse. Steve mi ha confuso così tanto, perché pensa quello. Ma non devo pensare a me ma ad Alex. Non so cosa fare, forse ha bisogno di sfogarsi con qualcuno oppure di restare da sola.
che faccio vado? Ma se vuole restare da sola, oh mio dio basta, vado da lei o forse è meglio di no... No no basta vado da lei "Nat io ti direi di andare" salto in aria a causa della voce di Wanda ma come ho fatto a non sentirla arrivare "cosa?! Oh dio esci dalla mia testa" prende dal frigo una birra per poi aprila con il suo potere "scusa, sto ancora cercando di imparare a gestirli." Le sfilo la birra prendendone un sorso  "e comunque non vado, magari vuole stare da sola." Si riprende la sua birra "o magari no, va da lei" perché è così complicato, non mi sentirei così se Steve non avesse detto quelle cose "non lo so, non voglio sembrare invadente. Con tutto quello che sta passando..." con tutti i problemi che ha forse vuole compagnia per sfogarsi o forse no "appunto, non credi abbia bisogno di  qualcuno con cui parlare?" Wanda sembra che voglia convincermi a tutti i così. "dici?" Alza le mani in cielo quasi disperata "si cavolo, va da lei"  annuisco convinta e mi dirigo verso la palestra, quando entro la trovo ad allenarsi con il sacco da boxe, come Steve mi aveva già anticipato. Sembra avvertire subito la mia presenza e si ferma girandosi verso di me "Natalia cosa ci fai qui?" Il suo sguardo è neutro non riesco a capire cosa stia pensando o provando, oltre la rabbia. "sono venuta a vedere come stavi" si aggiusta i capelli i ciuffi di capelli davanti gli occhi mentre sbuffa irritata "sto bene. Di a Bucky che non c'è bisogno che manda te per controllarmi" pensa che io sia venuta solo per lui "a dire il vero non vedo Bucky dalla vostra litigata. Sono semplicemente venuta perché io volevo come stavi" sembra sorpresa, suppongo non aspettandosi che mi fossi preoccupata per lei. "sei molto gentile ma sto bene sul serio" a chi vuole prendere in giro "non sembra" abbasso lo sguardo sulle sue mani, notando quanto siano sporche di sangue "sto bene sono solo arrabbiata" annuisco azzardando un ipotesi "con te stessa?" Dal suo sguardo capisco di aver centrato in pieno, non che fosse poi così difficile da intuire. "è tutta colpa mia, le ho fatto una promessa, UNA e non sono riuscita a mantenerla" finisce la frase colpendo con rabbia il sacco "tutto quello che è successo non è stata colpa tua" ride in maniera ironica "si invece, mi aveva chiesto di restare con lei e io sono partita comunque in guerra." colpisce di nuovo il sacco "Sento questo enorme senso di colpa che mi opprime...è"  colpisce il sacco "tutta" lo colpisce di nuovo "colpa" ad ogni pugno che sferra delle goccioline di sangue cadono sul pavimento "mia" tira un ultimo pugno con una tale rabbia da staccare il sacco, facendolo arrivare dall'altra parte della palestra. Voltando la testa verso quella parte mi rendo conto che non è il primo a fare quella fine. Ed infatti prende un altro sacco, lì vicino, e lo attacca al posto di quello precedente.  "credo che tu abbiamo bisogno di una pausa." Scuote velocemente la testa in segno di no "ho solo bisogno di distrarmi" sta per colpire il sacco ma mi metto in mezzo sbloccandola "perfetto conosco un modo migliore e super efficace. Quindi allontanati da quel sacco e vieni con me. Beviamo qualcosa, va bene?"
non mi sembra molto convinta ma quando gira la testa verso tutti i sacchi rotti, in fondo alla palestra e si rende conto di quanti effettivamente ne abbia distrutti e sembra convincersi. "D'accordo" involontariamente il mio sguardo ricade sul suo corpo, notando quando sia sudato "ma prima fatti una doccia sei tutta sudata e puzzi" abbassa lo sguardo su di essa, notando quanto la maglietta le sia diventata aderente a causa del sudore "certo. aspettami giù, ti raggiungo subito."

Forever and ever // Natasha RomanoffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora