Parte 37

1.4K 87 0
                                    

Quando arriviamo alla torre, Nat mi trascina fino al laboratorio scientifico e medico della torre. Dato che siamo costantemente a rischio, abbiamo tutto ciò che può esserci utile.
Nat mi fa sedere sul lettino e mi afferra delicatamente la mano.
Nat: okay, sei fortunata, non è rotta.
Ma l'osso si è spostato.
Devo raddrizzarlo, stringi i denti okay?
*annuisco e Nat procede, il dolore intenso mi fa uscire un urlo, che tutta la torre avrà sentito. Quando ha finito, esce delle bende avvolgendomi talmente la mano tanto da rendermi impossibile qualsiasi movimento.*
Nat: così non la muoverai. Vuoi un antidolorifico adesso?
Alex: no grazie, adesso il dolore è passato.
Nat: d'accordo, io salgo in camera per farmi una dormita.
Alex: Natasha aspetta..
*si gira verso di me aspettando che io continui
Alex: mi dispiace per prima
Nat: non deve dispiacerti, è colpa mia, ho esagerato. Io mi fido ciecamente di te
Alex: pace?*le allungo la mano e la afferra prontamente*
Nat: pace
*la tiro leggermente verso di me e la bacio*
Jarvis: Sergente Barnes e Agente Romanoff, vi avverto che stasera si terrà un festa alla torre. Il signor Stark mi ha chiesto di riferirvelo.
Alex: un'altra?! Qual è il motivo questa volta?
Jarvis: mi dispiace sergente al momento il motivo mi è sconosciuto. È una consuetudine del Signor Stark organizzare feste senza un effettivo motivo.
Alex: d'accordo
*mi alzo dal lettino e afferro la mano di Natasha. Cammino fino alla sala principale dove praticamente la squadra è al completo, ma ognuno che fa le proprio cose . Bucky alza lo sguardo dal giornale che stava leggendo e quando ci nota, alza la voce facendolo notare a tutti*
Bucky: allora! Com'è andata con Rumlow?
Aspetta non dirmi che ti ha rotto la mano
*indica con lo sguardo la mia mano fasciata*
Alex: ma figurati, mi si è spostato l'osso e Natasha dopo averlo raddrizzato ha insistito nel fasciarlo.
Steve: quindi Rumlow è finalmente dietro le sbarre
Alex: no è all'inferno, ho dovuto ucciderlo. Non avevo scelta
Steve: si come no
*mi giudica con lo sguardo per poi uscire dalla stanza ma io lo seguo continuando la conversazione*
Alex: cosa vorresti dire con questo?! Non mi credi?
Steve: dico solo che ogni scusa è buona per uccidere, tu non ti preoccupi mai di fare la cosa giusta! Ma quello che fai sono omicidi, che siano assassini non importa. Tu ti comporti esattamente come loro.
Alex: si hai ragione ma ho tutto il diritto di uccidere coloro che mi hanno congelata, torturata, coloro che mi hanno fatto il lavaggio del cervello, facendomi dimenticare tutto e tutti. Facendomi uccidere persone innocenti, questa mani sono sporche del sangue di milioni e milioni di persone. Perciò non mi interessa se si sporcano del loro. E tu non hai alcun diritto di giudicarmi. Io non ho mai detto nulla sua tua stupida ed inutile moralità ma sei un eroe, hai delle responsabilità e lo rispetto. Perciò mi aspetto che tu faccia altrettanto.
Steve: potrei essere anche tu una eroina, avere quelle responsabilità. La Alex di un tempo avrebbe sacrificato se stessa per il mondo. Adesso sacrificheresti il mondo per la vendetta.
*sto per rispondere ma Natasha mi prendere il braccio facendomi girare verso di lei. Con la testa mi fa il segno no come per dirmi di chiuderla lì perciò la accontento*
Alex: pensala come vuoi, io sono così ormai perciò dovrai fartene una ragione
*mi guarda deluso e se ne va. Invece di tornare dagli altri, preferisco uscire e farmi un giro.

Forever and ever // Natasha RomanoffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora