Parte 7

2.3K 117 0
                                    


Sdi pov
Neanche qualche minuti che qualcun altro prendere il posto di Natalia. È il ragazzo in divisa blu di prima.  "Sai mi conosci da quando sei nato. E siamo amici da quando ne ho memoria. Tu non vuoi parlare ma non puoi impedirmi di farlo, perciò ti racconterò della tua vita prima del 43. Ti chiami Alex Barnes." Questo gioco inizia a stancarmi e mi sta facendo venire un gran mal di testa.  "Sei nata nel 1917 a Shelbyville. Tuo padre era il soldato George Barnes e tua madre winifred. Bucky è tuo fratello." Nessuno di questi nomi mi ricorda nulla. È ovvio che si stia inventando tutto. Deve aver notato la mia diffidenza su tutto quello che sta succedendo e inizia a frugare nella sua tasca finché non esce una foto. La appoggia al vetro ed io decido di avvicinarmi per vederla. Non posso credere a ciò che vedo, sono io e ci sono sia lui che il ragazzo di prima. Ma questo è assurdo, come hanno fatto a creare questa immagine. "Siamo noi, ci siamo incontrati al nostro bar preferito prima che tu partissi per la guerra. Devo fidarti di noi, voglia aiutarti. Loro cercano di controllare la tua mente ma tu sei più forte devi combattere"  lo so questo. So che mi controllano ma non posso oppormi.
"puoi farcela, la Alex che conoscevo io era in grado di fare tutto" riprende la fotografia e la piega infilandola sotto la porta. "io non sono Alex e soprattutto non sono quella nell'immagine." Sembra sorpresa, come se non si aspettasse una mia risposta "lo sei, devi solo ricordartelo" esce dalla stanza e rimango finalmente da sola.
mi avvicino per prendere la foto e dal tanto si intuisce che è molto vecchia, cosa che il giallo del bordo mi aveva già fatto intuire. Ogni impulso del mio corpo mi incita a cercare un qualsiasi modo per suicidarmi. Gli ordini sono chiari se non posso scappare devo uccidermi. Ma cerco in tutti i modi di combattere questo impulso, nonostante questo mi procuri dei forti dolore alla testa.
Chiudo gli occhi sperando di addormentarmi il prima possibile. Ma data la stanchezza non ci metto molto.
*Flashback*
Entro nel bar e cerco mio fratello e
Steve, ed ovviamente li trovo al bancone a bere o meglio mio fratello a bere per entrambi. "finalmente sei arrivata! Quel maniaco ti sta fissando, ci penso io" dal tono goffo capisco che è ubriaco "sei un idiota" dico ridendo.
"sei bellissima Alex, come sempre. Ti unisci a noi?" La galanteria di Steve non manca mai" mio fratello gli colpisce la spalla seguito da uno sguardo arrabbiato "smettila" Steve lo guarda accigliato non capendo di cosa parla "di fare cosa?" "Lo sai!" Li fermo prima che che inizino una rissa e si facciano cacciare anche da qui.
"Cambiando discorso sei pronta per domani?"
Prendo uno sgabello sedendomi vicina ai due
" certo, sergente Barnes a disposizione" Bucky assume un espressione più seria ma prima di dire qualcosa beve un sorso "secondo me non dovresti andare, ho una brutta sensazione"  gli avvolgo le spalle con un braccio cercando di rassicurarlo "andiamo fratellino devi stare tranquillo, andrà tutto bene" cerca di convincersi e cambia discorso  "Elis come l'ha presa?" Preferivo il discorso di prima "ehm benone direi" mi guarda con sospetto sapendo bene che sto mentendo " non le hai ancora detto nulla, vero?" Annuisco colpevole e lui mi rimprovera con lo sguardo "la partenza è domani, quando hai intenzione di dirglielo?"
Metto le mani avanti, cercando di giustificarmi.  "stasera le dirò tutto, sai lei com'è. Ho più paura di lei che della guerra."
Steve ride cercando di alleggerire la tensione "beh buona fortuna Alex anche se in questo caso avrai bisogno di un miracolo" rido anche io totalmente d'accordo e mi alzo  "grazie Steve, Buc io vado." Anche Bucky si alza  "non fare nulla di stupido finché non torno" gli scompiglio i capelli sapendo quanto lo detesti
"come potrei la stupidità te la porti tutta con te" lo abbraccio e lui ricambia subito
"sei un imbecille" "idiota" mi stacco ridendo e saluto anche Steve  "Adesso devo proprio andare, ci vedremo al mio ritorno"
*Fine flashback*
Mi sveglio di colpo, completamente sudata. Cos'era quello?! Un ricordo? No no. È solo un sogno. È solo un sogno. Loro sono la tua missione , nient'altro. Continuo a ripetermelo ma ogni volta che lo faccio ne perde di significato.
Ma che diavolo mi sta succedendo, devo andarmene da qui al più presto.

Forever and ever // Natasha RomanoffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora