Parte 3

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Nat's pov
"sto solo dicendo che metti caso sia davvero viva, non dovrai aspettarti la stessa persona che hai conosciuto durante la guerra. Insomma se è come la descrivi sarebbe venuta a cercarvi, quindi le cose sono due ovvero è morta, cosa molto probabile, oppure non è più in lei." il pilota che guida l'elicottero richiama la nostra attenzione e ci informa che siamo sopra il luogo della missione. "continueremo questo discorso più tardi."  afferro un paracadute e mi lancio, seguita da Steve. Atterriamo sul tetto dell'edificio ed entriamo seguendo le indicazioni, di un'altro agente che si trova alla base. Seguendo le indicazioni arriviamo ad una stanza con almeno una decina di persone legate. Le sleghiamo e cerchiamo di metterle in salvo.
Mentre mi giro per vedere la situazione dalla finestra, noto un luccichio sul ponte e capisco che proviene dal mirino di un cecchino.
"Steve attento! Cecchino a ore 3."
Steve riesce a parare il proiettile grazie al suo scudo. "provo a raggiungerlo" raggiungo la finestra rotta dal proiettile e mi lancio.
appena atterro corro verso il punto dove prima si trovava il cecchino. Appena arrivo non trovo nessuno finché non sento un rumore alle mie spalle, mi giro di scatto schivando il pugno che il cecchino voleva sferrarmi, cerco di colpirlo ma è più veloce di quanto mi aspettassi.
iniziamo a combattere e riesco a colpirlo sul viso togliendogli la maschera, che cade per terra. Ma non ho il tempo di vederla bene in viso che mi spinge con una forza sovrumana e scappa via.
Mentre mi rialzo, Steve è arrivato a darmi una mano ma è troppo tardi. "dov'è finito??" Mi appoggio alla ringhiera, il calcio che mi ha dato mi lascerà un brutto livido
"è riuscita a scappare, donna bianca, ha una cicatrice sotto l'occhio destro"
"provo a raggiungerla" lo fermo da un braccio
" no è troppo tardi, è molto veloce ormai è troppo lontana. Dobbiamo mettere in sicurezza gli ostaggi." Annuisce e mi porge la mano per aiutarmi ma io declino e mi allontano dalla ringhiera" scendiamo le scale e Steve va direttamente verso l'elicottero
"Mentre combattevi ho messo in salvo gli ostaggi. la nostra missione è conclusa, ci penserà qualcun'altro a quella donna"
Torniamo alla torre, ma ho ancora quel viso sfogato nella mia testa. Mi sembra di averla già vista ma non ricordo dove. Sono talmente concentrata su di lei che non mi accorgo di Tony che ci sta parlando "allora com'è andata?" Steve risponde al posto mio notando che sono persa nei miei pensieri  "gli ostaggi sono in salvo quindi bene direi" mi alzo e sento gli sguardi di tutti su di me "scusate, vado in camera mia non mi sento molto bene"
Raggiungo la mia stanza e vado dritta nella doccia. Cerco di rilassarmi ma finisco per pensare a lei. Io la conosco ne sono sicura ma non ricordo. Passo la restante notte a pensare al perché io la conosco fino ad addormentarmi
*il mattino dopo*
Scendo per far colazione e trovo Wanda che cucina qualcosa dall'ottimo odore. "buongiorno, dormito bene?" Annuisco non molto convinta e mi siedo nello sgabello della cucina  "la tua faccia dice il contrario, c'è qualcosa che ti turba? se vuoi posso aiutarti"
Prendo un frutto dal cesto davanti a me e le rispondo "niente di importante, ieri durante la missione, la ragazza che ci ha attaccato aveva un volto familiare ma non ricordo dove l'ho già vista"
"beh potresti provare a descrivermela" in effetti è una buona idea così da non dimenticare nessun particolare  "alta credo 1 metro e 75/80 occhi chiari, ma era troppo buio per dire il colore esatto, ha una cicatrice sotto l'occhio destro. I capelli erano castani lunghi fino alla spalla."
"È molto generica come descrizione, non saprei" mangio velocemente la mela che ho afferrato in precedenza e saluto Wanda  "dove vai?"
"da Fury, credo che lui possa aiutarmi." Mi  dirigo verso l'unisca e prendo la prima auto disponibile tra quelle della torre.

Forever and ever // Natasha RomanoffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora