Alex's pov
sono passati due mesi, da quando sono stata rinchiusa. Riesco a sentire che il legame con Pierce si è spezzato. Non sento alcun dolore nel violare un ordine, perciò non sono sotto il loro controllo. Suppongo che stando due mesi qui ho ripreso possesso della mia mente. Ma questo non cambia il fatto che degli sconosciuti mi stiamo tenendo rinchiusa in una cella. i miei ricordo sono ancora solo immagini confuse e ogni giorno uno di loro viene qui e mi fa domande sul mio passato. Come se io ricordassi qualcosa. "buongiorno, come ti senti?" Mi stiracchiò mettendo poi seduta "se mi facessi uscire da qui, starei meglio" scuote la testa, come mi aspettavo.
"scordatelo, non uscirai di qui finché non riavrai tutti i tuoi ricordi" inizio a sentirmi al quanto irritata, non voglio stare qui. Chiusa in una gabbia. "sono chiusa qui dentro da DUE MESI!" Abbassa lo sguardo rassegnato e dispiaciuto "lo so ma non posso rischiare di perderti...di nuovo" deve proprio tenerci a me, ad essere onesta un po' mi dispiace di non ricordarmi di lui. Vorrei davvero riavere i miei ricordi indietro. "E se non riuscirò a ricordare, mi terrai qui per sempre?" Il suo sguardo dispiaciuto viene sostituito da uno convinto e ottimista "ci riuscirai, altrimenti resterò qui a raccontarti ogni secondo che abbiamo passato insieme. Ma se ti facessi uscire adesso, proveresti ad ucciderci tutti quindi meglio di no." Non ha tutti i torti, non voglio ucciderli ma non so che impulsi avrò quando uscirò da qui. "Allora iniziamo. Chi sono?" Sbuffo annoiata dal dove rifare questa stupida cosa
"bucky, mio fratello" sorride felice come tutte le altre volte in cui ho risposto a questa domanda negli ultimi due mesi. "Cosa è successo la notte del 7 luglio 1943?" Chiudo gli occhi cercando di concentrarmi ma non ricordo nulla "non lo so, ti ho già detto che l'unico ricordo che ho, è quello del locale.
Tutto questo è inutile" annuisce d'accordo, sapendo bene che tutto questo è inutile
"Probabile, ma non mi arrenderò mai.
Continuiamo, il primo giorno in cui sei arrivata hai il vero nome di Natasha-" ripeto il nome fermandolo prima che lo dica lui "Natalia alianovna Romanova, nata il 1984" beh tutte quello che so me l'ha detto Pierce per prepararmi alla missione. "Quindi la conoscevi già?" Annuisco ma non molto convinta "beh a detta di Pierce, c'è stato un periodo in cui la stanza rossa e l'Hydra hanno collaborato. Il mio compito era addestrare le reclute più promettenti e Natalia era una di loro. Ma non ho alcun ricordo di tutto ciò." Annuisce interessato per poi farmi un'altra domanda
"tu sei stata sottoposta ad un siero?" Annuisco e questo sembra bastargli "per oggi può bastare così." Sta per andare ma come di istinto mi alzo e lo chiamo "aspetta" si gira verso di me con un luccichio di speranza negli occhi. Ma non l'ho richiamato per i motivi che pensa lui, semplicemente pura curiosità. Almeno suppongo, me ne sono pentita un secondo dopo ma ormai si è girato e sta aspettando una mia risposta. "l'agente Romanoff, non è più venuta qui. Come mai? Si ricorda di me?" Sorride entusiasta
"mostri umanità nei confronti di un'altro essere vivente, interessante." Alzo gli occhi al cielo, sapevo fosse una brutta idea. Lo ignoro e mi butto sul letto. "sono solo curiosa, non ho altro da fare qui dentro." Dopo qualche secondo di riflessione torna a parlare "è stata molto impegnata con il lavoro, se vuoi quando torna la faccio venire qui" involontariamente inizio a muovere le braccia in maniera goffa "no no non c'è bisogno, volevo solo sapere" sembra divertito dal mio imbarazzo e dopo avermi fissata per qualche secondo abbassa lo sguardo sull'orologio "a dire il vero non ho altro da fare, al momento. Ti va se parliamo un po' tra fratello e sorella." Alzo le spalle con disinteresse ma a lui basta per riprendere la sedia e rimettersi davanti la cella "beh hai qualche domanda, sul tuo passato ad esempio" ad essere onesta c'è una cosa a cui continuo a pensare "dal ricordo del locale è uscito fuori il nome Elis. Chi era?" Sembra sorpreso ma posso notare della tristezza nei suoi occhi "oh ehm beh... lei era la tua fidanzata.. avreste dovuto sposarvi quando saresti tornata dalla guerra ma non hai più fatto ritorno e lei con il tempo si è ammalata" sgrano gli occhi da questa rivelazione, era l'ultima cosa che mi aspettassi ma mi fossero sulle ultime parole "per colpa mia?" Mette le mani avanti e contemporaneamente scuote la testa "no, no lei è affetta dall'alzheimer." Quindi è viva..
" non ricorda nulla, non mi riconosce più. Ma i dottori mi hanno raccontato che più volte durante la notte si è svegliata urlando il tuo nome. Sai io le sono sempre stato accanto, beh prima che anche io venissi catturato dall'Hydra e anche quando sono tornato, sono andato a farle visita sempre. I dottori dicono che può aiutarla a mantenere in moto la mente ecco."
"allora ti ringrazio di esserti preso cura di lei in mia assenza. Spero almeno di essere stata una brava fidanzata prima della guerra" inizia a ridere ma notando il mio sguardo serio smette subito "non ci giurerei, gliene combinavi di tutti colori. Non so come ha fatto a sopportarti così tanto tempo. Ma so che vi amavate moltissimo." Non posso fare a meno di chiedermi come sia, voglio vederla.
"spero di rincontrarla un giorno, hai una foto di lei?" Mi fa segno di no con la testa "purtroppo no, ma posso cercare se trovo qualcosa più tardi. Hai altre domande? Curiosità?" A questo punto l'unica domanda che mi viene in mente è perché
"perché mi sono arruolata? Perché ho scelto questa vita? Insomma hai detto che avevo una relazione fantastica, una famiglia. Allora perché ho mollato tutto?" Ci pensa su un po' prima di rispondermi "tu volevi essere utile al tuo paese per un momento così difficile almeno è quello che dicevi a tutti. Ma una volta mi hai confessato il vero motivo, per amore. volevi sentirti degna di lei." Impossibile, che motivo stupido "che stupidaggine, è impossibile che abbia fatto una cosa del genere per un motivo così futile"
"ma l'hai fatto, tu l'amavi più di qualunque altra cosa in questo mondo.
D'accordo adesso vado, continueremo domani." mi saluta con un piccolo sorriso un po' malinconico ed esce da quella stanza.
Bucky's pov
sono due mesi che continuo a farle domande o raccontarle la nostra vita prima della guerra ma niente, perciò cerco Wanda, lei potrebbe aiutare mia sorella. Mi avvicino a tony che si trovo lì vicino "hai visto Wanda?" Credo sia nella sua stanza" Mi dirigo velocemente nella sua stanza e dopo aver avuto il permesso di entrare apro la porta "Wanda ho bisogno di un favore" mi guarda aspettando io continuo perciò non perdo tempo e gli spiego cosa voglio fare "non credo sia una buona idea entrare nella testa di Alex, non sappiamo che effetti avrà su di lei." Come mi aspettavo
"dobbiamo tentare, sono due mesi che provo a farle ricordare il passato ma niente" sembra titubante ma riesco a convincerla "come vuoi ma non ti assicuro niente"
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Forever and ever // Natasha Romanoff
Fanfiction[in revisione] Alex Barnes non ha mai avuto una vita semplice. Dopo essere partita per la guerra, lei e il suo reparto vennero rapiti, perse le sue tracce venne data per dispersa. Dopo 70 anni il fratello, Bucky viene a sapere che la sorella potrebb...