3-Ritardi e Primi Nomi

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"E perché cazzo dovrei voler allenare un novellino? Dove pensi che io abbia il tempo per questa merda, Howell?" Urla Louis all'allenatore del Cheshire attraverso il telefono.

"È molto motivato. Vuole giocare Tomlinson è solo che non è bravo. Potresti trovare della compassione da qualche parte nella tua anima fredda e dargli una possibilità?"

Louis si strofina il ponte del naso con frustrazione.

"Lo voglio sul mio campo non dopo le 7:00 domani mattina. Si presenta più tardi di questo orario io mi rifiuto di allenarlo."

"Capito. Grazie Louis."

"È Tomlinson. Non mi ricordo di essere arrivato al livello del chiamarci per nome." Louis riattacca il telefono e si strofina le tempie perché ora il suo allenamento mattutino verrà incasinato da un illuso che non sa giocare a qualcosa in cui Louis è un esperto.

••

Harry riceve la chiamata venerdì in tarda serata. Deve presentarsi al campo di Tomlinson il mattino seguente. Almeno il capitano sa che è Harry quello che si presenterà lì? Se lo sa, allora perché avrebbe accettato? Quello porta Harry alla conclusione che Louis non ha idea che sia lui. E questo lo terrorizza ancora di più.

Harry si assicura di mettere la sveglia alle 5:30 così da potersi vestire ed arrivare al campo in orario. Si fa la doccia e dorme dopo un'ora di anticipazione su quello che succederà.

Il mattino seguente, Louis sta correndo intorno al campo, controllando di continuo l'orario per assicurarsi che chiunque debba arrivare, arrivi in orario. Mentre corre il suo quindicesimo giro, controlla l'orario per vedere che sono le 6:59 e non sono arrivate macchine nel parcheggio. La rabbia si impossessa di lui e si ferma per iniziare i piegamenti.

Dopo 75, viene interrotto da dei piedi di fronte alla sua faccia, indicando che c'è un umano in piedi di fronte a lui. Controlla l'orario per vedere che sono le 7:15.

Louis si alza e si gira dall'altra parte rispetto al novellino, neanche dandogli una seconda occhiata.

"Arrivederci." Afferma.

"Co-cosa? Sono appena arrivato." Balbetta il ragazzo.

Quella voce. C'è qualcosa di familiare, ma Louis non può ancora girarsi ed affrontarlo.

"Ho detto al tuo allenatore che saresti dovuto essere qui alle 7:00 e ora sono le-" controlla l'orologio, "7:16. Arrivederci." Dice senza pietà.

"Louis, ti prego."

Louis si gira per trovare il ragazzo dell'ultima partita. Quello che aveva osato rispondere a Louis. la bocca di Louis si apre in frustrazione e divertimento.

"Non è fottutamente possibile." Dice.

Harry aggrotta le sopracciglia.

Louis inizia a camminare intorno al ragazzo, osservandolo attentamente mentre gli parla.

"Prima vuoi parlarmi come se io fossi un tuo pari o inferiore a te, poi arrivi qui, aspettandoti che io passi sopra al fatto che sei-" dà di nuovo un'occhiata all'orologio, "in ritardo di 18 minuti per l'allenamento, sprecando il mio tempo, e poi vuoi chiamarmi per nome quando mi ricordo chiaramente di non averti dato il permesso di farlo."

Louis si ferma quando è di fronte al ragazzo, e mette le mani dietro la schiena mentre lo guarda.

"Ora dimmi perché dovrei anche solo prendere in considerazione il pensiero di farmi restare qui, a farmi sprecare tempo, per allenarti?"

La bocca di Harry si apre per parlare, e pensava che le parole sarebbero uscite fuori, ma non è così. Louis emette una piccola risatina divertita.

Football L.S.  {traduzione italiana}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora