15- Scuse e Prese di Coscienza

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Lo stato mentale di Harry era progredito quando aveva creduto di sentire qualcuno di fuori, e sapeva di non poter gestire la situazione con lo stato mentale di un bambino di 5 anni. Venne fuori che erano due scoiattoli su un albero vicino alla finestra, ma portò comunque alla fine di un raro bel momento.

Comunque, mezz'ora dopo dell'incidente con gli scoiattoli, ha una confezione grande di patatine sul grembo e sta guardando Steven Universe in tv. Aveva una scusa per guardarlo, ovvero la trama che lo intrigava, ma in realtà Harry amava anche l'animazione, little o no.

Sussulta quando qualcuno bussa alla porta d'ingresso. I genitori di Harry in questo momento non sono a casa, non che ci siano mai considerando il loro lavoro per cui viaggiano praticamente sempre intorno al mondo. Guarda fuori dalla finestra e vede il mini van di Niall posteggiato di fuori, vicino ai cespugli come se stesse provando a nascondersi.

Niall non aveva avvertito Harry del fatto che sarebbe arrivato, ma non lo fa sempre, quindi Harry, in una grossa felpa, i calzini e dei boxer, cammina cautamente verso il salotto e apre la porta.

"Come va coglio- Louis?" Harry si copre la bocca per averlo chiamato così quando quel termine era riferito a Niall.

"Beh questo è di certo un fantastico benvenuto." Louis gli fa un mezzo sorriso.

Harry abbassa lo sguardo su di sé e si accorge di non avere addosso i pantaloni. Si nasconde dietro alla porta e fa capolino con la testa dall'altra parte per vedere Louis.

"Ma- Cosa- dov'è Niall?"

"Ah, sì, mi ha lasciato prendere in prestito il suo mini van così non avresti saputo che fossi io." Louis ride. "Bella felpa comunque raggio di sole."

Harry fa il broncio. "Perché sei qui?"

"Ebbene," Louis entra in casa e Harry si tira più in basso la felpa, nonostante gli si vedesse la fine dei boxer. "Volevo scusarmi."

Harry gli rivolge uno sguardo confuso e chiude la porta dell'ingresso dato che Louis era già entrato.

"Non avrei dovuto dirti di andartene dal mio campo, ero solo arrabbiato. E non avrei dovuto esserlo." Louis alza lo sguardo dalle proprie mani per vedere la reazione di Harry.

"Io- no, Louis, non sarei dovuto arrivare in ritardo. È stata colpa mia sono uno stupido e ho pensato-"

Louis fa un passo in avanti e afferra i polsi di Harry. Harry sussulta ma accetta il contatto.

"Non sei stupido, Harry. Sei molto intelligente. Ti ricordi di quando il tuo allenatore ti ha detto che stavi migliorando? E tutto solo in pochi giorni. Sei davvero troppo intelligente per darti dell'idiota solo per colpa di un errore stupido."

"Beh, Nick dice che mandi via le persone anche solo per degli errori." Harry abbassa lo sguardo verso le loro dita ora incrociate. "E io sono un errore e anche uno bello grande. Non sono stato in grado di fare niente di giusto da quando mi sono presentato qui per la prima volta."

Louis aggrotta le sopracciglia al pensiero di aver causato al ragazzo così tanto stress emotivo. "No Harry, non è per niente così." Dice Louis serio. "Sei meraviglioso, e io sono stato severo con te ma solo perché sono una persona rigida, non è colpa tua, okay? Mi dispiace per essermela presa con te al campo."

"Non importa." Mormora Harry, facendo un passo in avanti verso di lui inconsciamente.

Louis prende il viso di Harry fra le mani, portandoselo più vicino così da potersi veramente scusare con il ragazzo. "Sì che importa, e ti prometto che non succederà più. Okay?"

Harry annuisce, chiudendo gli occhi. Louis si avvicina a lui, accarezzando la guancia di Harry e lasciandogli un leggero bacio sulle labbra. Le palpebre di Harry si spalancano, con la paura di star sognando di nuovo e che in realtà Louis non si sia mai presentato a casa sua. Capisce che non è così quando Louis fa un passo indietro cautamente, aspettando la reazione di Harry.

Football L.S.  {traduzione italiana}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora