19 ANNI

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Era arrivata a spegnere 19 candeline, una vita praticamente. Per una volta dopo tanto tempo poteva avere la festa desiderata. Niente cose vistose, solo la sua migliore amica. Non festeggiava con gli amici da quando aveva 10 anni, gli ultimi compleanni erano passati in sordina. Non solo per il COVID ma per il fatto che di persone che le volessero veramente bene erano in poche, da contare sulle dita di una mano Finalmente non avrebbe più festeggiato il suo compleanno solo con i parenti, ma per 2 giorni si sarebbe divertita e avrebbe sorriso. Passarono quei giorni in allegria, tra un tuffo e un pezzo di torta. Si sentiva bene con lei, come mai prima. Riusciva a ridere ed a essere felice. Prima d'allora nessuno c'era riuscito, nemmeno i suoi genitori. Si la portavano ovunque lei chiedesse ma se il suo volto era sorridente dentro le mancava qualcosa, difficile da descrivere per un adulto, figuriamoci per una bambina. Ma ora lei l'aveva, aveva il motivo del suo sorriso, della sua speranza, del voler andare avanti. E questo motivo era la sua Parabatai. Un legame più profondo e complesso di quello tra sorelle o semplici amiche, quasi divino e destinato ad essere unico e immortale. Avrebbero combattuto l'una al fianco dell'altra, dando la propria vita per salvare quella dell'altra. Ma tutto è destinato a finire, anche la gioia più splendente dava il suo posto alla malinconia e alla tristezza. Ed è la fine ciò che la preoccupava. Cosa sarebbe rimasto dopo di lei? Un vano e sbiadito ricordo o qualcosa di vero?

"Ho paura di lasciare al mondo soltanto denaro, che il mio nome scompaia tra quelli di tutti gli altri. Ma c'ho solo Vent'anni e già chiedo perdono per gli sbagli che ho commesso. Ma la strada è più dura quando stai puntando al cielo. Scegliamo le cose che sono davvero importati, scegliamo amore o diamanti, demoni o santi.
-Måneskin, Vent'anni- "

In una frase di una canzone era rinchiusa tutta la sua essenza, lei si sentiva così... In bilico a dover sceglie e a chiedere perdono ad una vita che non le ha mai sorriso. Certo anche lei aveva sbagliato, sarebbe dovuta fuggire quando ne aveva l'occasione e non combattere. Si, n'era uscita vincitrice ma a che prezzo? Aveva sacrificato tutto, persino il suo cuore. Un cuore che batteva ma sembrava non esserci, ferito, dilaniato. Ma c'era e batteva, chissà per quanto ancora

La ragazza di LunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora