POV DIANARA
20 giorni prima
Dianara era seduta sulla sua poltrona quando vide uno dei suoi serpenti entrare nella stanza, con un cenno della mano il serpent prese le sembianze di un uomo. Alto con le squame verdi e nere al posto della pelle, gli occhi erano grigi ed enormi, i capelli ricci di color nero corvino.
–"Mia signora"- Iniziò l'uomo mentre la sua lingua biforcuta faceva capolino dale sue labbra, la sua voce era quella di un sibilo inquetante ed agghiacciante.
Dianara si sollevò dalla poltrona voltandosi con teatralità verso il suo servitore
-"Sbaglio o ti avevo detto di fare da sentinella, giusto Sniper?- disse avvicinandosi a lui senza distogliere il contatto tra i loro occhi per captare qualsiasi segno di bugia o preoccupazione di lui.
-"S-sì, mia signora...ma con Safira abbiamo visto la moto dell'angelo attraversare il Bosco del Contrario...erano diretti all'armeria di James. Non erano soli, dietro di loro vi erano Dawidh Dya, Anysta Phoenix e Gisellè Kalosýni"- spiò la serpe alla padrona. Dianara capì che il suo servitore non le stave mentendo –"Bene bene...l'angelo perduto, il traditore e coloro che hanno lasciato il Paradiso per il loro amico...una compagnia perfetta. Non credi?- chiese con ironia mentre camminava intorno a Sniper, come uno squalo con le sue prede, posò la sua mano sulla spalla di lui per poi sussurrargli
-"Fammi strada".
Sniper si ritrasformò nell'enorme serpente nero e strisciò fuori dall'uscio del covo, Dianara si smaterializzò insieme ad esso.
Apparirono su un costone poco lontano dall'armeria di James, fecero in tempo ad arrivare, i cinque erano appena usciti dall'emporio. Dianara aguzzò lo sguardo puntanto la ragazza dai capelli rossi, anche a distanza sentiva il potere di lei. Era troppo per fino per lei, troppo pericoloso, l'aveva cresciuta nella sua prima vita ed aveva rischiato di morire al solo sprigionarsi di quei poteri.
Toccò il terreno che prese fuoco ed iniziò ad incenerire qualunque cosa si trovasse sul suo cammino –"Raggiungi la tua gemella-" sibillò al suo servo per poi vederlo sparire nel fuoco senza bruciarsi.
Appena li vide andare via si smaterializzò per poi apparire nel ripostiglio dell'emporio, attese l'arrivo del satiro pazientamente. James entrò e lei con fare felino lo fece sbalzare dall'altra parte della stanza, su una vetrinetta da esposizione -"James caro, da quanto tempo-" disse alzandosi in volo per evitare i vetri rotti.
James si era coperto il viso –"M-mia signora"- cercò di dire con voce tremante,
-"Ah ora sarei io la tua signora? Tu che fino a un secondo fa giuravi fedeltà all'angelo perduto...alla Ragazza di Luna...ora sei qui ad implorare di risparmiarti. Sapevi a ciò che andavi incontro"- disse alzandolo da terra con la magia per poi farlo ricadere sui vetri.
James era visibilmente ferito ed agonizzante –"H-ho dovuto...I suoi amici.."- il satiro cercò di giustificarsi ma Dianara lo interruppe – "Sappiamo tutti che Caleb Viridis
non sarebbe in grado di far del male a nessuno, sei tu che hai preferito fare il doppio gioco, sperando che io non lo venissi a sapere ma...Io ho orecchie e occhio ovuqne"- disse la donna facendo avvicinare i due serpenti,
–" I miei due servitor non mangiano da tanto...troppo tempo...hanno una fame...diabolica"- continuò la donna scandendo le ultime parole.
-"Mia signora...vi prego"- implore James, senza risultati, la donna rise per poi guardarlo diritto negli occhi –" Buonanotte, satiro"- disse per poi far segno ai due serpenti di attaccare.
Sniper e Safira saltarono al collo di James mentre Dianara uscì non curante.
Appena i due serpenti finirono il loro compito si avvicinarono alla loro padrona che li trasformò in uomini. Safira era più bassa del fratello, anche lei aveva le squame al posto della pelle ma erano di un verde più chiaro, gli occhi erano grigi e grandi e i capelli Bianchi corti fino alle spalle. Si pulirono la bocca piena di sangue –"Volete che ci occupiamo anche degli angoletti?"-sibillò Safira, la donna si voltò verso di lei
-"Per quanto io ami il tuo spirito di iniziativa devo pur lasciare spazio a Crudelia, no? O mi romperà finchè non le assegnerò qualche missione inutile quanto lei"- ironizzò Dianara per poi sparire con entrambi.
Il giorno dell'Inferno
Dianara aveva fatto spiare i cinque angeli ed aveva incaricato a Crudelia il compito di aspettare la ragazza all'ingresso dell'Inferno, per ostacolarla nella sua missione. Lei sapeva di non poter contare su quella Crudelia, le era sempre risultata inutile o almeno buona solo a sedurre gli umani. Così la seguì e quando vide Roxanne ferirla con una freccia capì di aver fatto bene a non fidarsi, si nascose tra le ombre infernali ed aspettò che la ragazza avesse la spada in pugno per poi presentarsi davanti a Lucifero e a Lilth.
Luciferò se ne accurse tardi mentre un vortice oscuro lo imprigionava –"Dianara, hai appena firmato la tua condanna a morte"- riuscì a dire prima di sparire. Dianara si voltò verso la regina dell'Inferno –"Vostra maestà"- la schernì lei prima di evocare unaltro vortice. Lilith lo schivò per un soffio e il vortice si infranse su un costone, da cui caddero massi. Dianara sorrise pensando di averla uccisa ma una scia di fiamme si alzò da terra per poi gettarsi verso di lei.
Le due iniziarono un combattimento senza esclusione di colpi mentre l'Inferno stesso tremava per la potenza degli incantesimi, le voci di entrambi riecheggiavano per tutto il cono rovesciato,
–"Non regnerai qui strega"- disse Lilith lottando con tutte le forze.
-"Peccato che lo stia già facendo"- rispose Dianara che con un colpo la fece balzare dall'altra parte della sala.
Lilith si rimise in piedi barcollando, era consapevole che se fosse morta per Ro non ci sarebbe più stato nulla da fare, guardò in alto e per poi rivolgere un ultimo sguardo alla strega. Dianara rise e scagliò un altro colpo, Lilith lo schivò e si teletrasportò fuori dall'Inferno facendo liberare i suoi segugi.
Dianara rise-"Codarda"- urlò il più forte possible mentre i latrati dei segugi si facevano sempre più vicini, allora sparì in una nube grigia.
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La ragazza di Luna
FantasyIn un paesino, in una notte estiva venne alla luce una ragazza dagli occhi neri e la pelle bianca. Non sapeva cosa aveva in serbo il destino per lei.