INDIETRO NEL TEMPO

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200 a.c

Caleb era stato punito, costretto a vivere tra gli umani. Cacciato dalla sua nuvola, dalla sua famiglia. Dawidh, Gisellè e Anya lo seguirono, non potevano lasciarlo solo.

CALEB POV

Sentì solo un colpo, poi vide le nuvole sfiorarlo mentre cadeva. Tutto andava veloce, toccò terra, le ali erano ancora spiegate per attutire la caduta.
Si guardò intorno era nel fitto di un bosco, solo alberi per centinaia e centinaia di ettari. Si alzò mentre si mandava il ciuffo di ricci verso dietro per vedere meglio, ripiegò le ali nella sua schiena, non era abituato era una sensazione strana. Iniziò a camminare, un passo dietro l'altro mentre faceva fatica -"Dove mi hanno mandato? E' possibile che dopo tutti questi millenni la Terra sia ancora così primordiale?"- disse mentre si faceva spazio tra i rovi.
Arrivò in un sottobosco, un rivolo d'acqua risuonava insieme ai rumori del bosco. Le foglie sotto i suoi piedi scricchiolavano, non erano morbide come le nuvole su cui poteva camminare scalzo. Si sedette su un tronco mentre giocava con dei rametti. Un rumore di passi iniziava a farsi sentire, fece per prendere il suo sfiletto ma la sua tasca era vuota, gliel'avevano tolto, era indifeso. Rimase lì fermo mentre sentiva quei passi, poi la vide. Una bambina dai capelli neri corti correva e saltava i tronchi.
"Che strana creatura" pensò Caleb mentre la guardava. I passi finirono, alzò la testa, la bambina era ferma un lupo le sbarrava la strada. Iniziò a puntarla mentre si avvicinava, la bambina indietreggiò piano, ma il lupo era più veloce. Caleb spiegò le ali, la bambina si era rannicchiata dietro un albero ed aveva gli occhi chiusi per la paura. Cal si intrapose tra il lupo e la sua preda, "non questa volta" pensò mentre con un calcio lo spediva il più lontano possibile, si avvicinò alla bambina.
L'esaminava dalla testa ai piedi, poi vide un dettaglio un segno sul dorso della mano destra, un segno che solo gli angeli potevano avere e vedere. Sgranò gli occhi ed indietreggiò prima di spiccare il volo. Una piuma grigia gli cadde, le sue splendide ali bianche non esistevano più, erano macchiate sporche di ciò che era diventato.
La bambina aprì gli occhi, accanto a sè aveva la piuma, la prese e corse a casa. Caleb dall'alto di un albero la guardava -"Non può essere"- sussurrò, sentì un rumore dietro. Si girò e li vide. Daw, Gis e Anya erano atterrati sugli alberi affianco -" Che ci fate qui?"-disse guardandoli.
-"Non ti lasciamo solo"- disse Daw,
-"Vero, il Paradiso senza di te è una noia!"- disse Gis mentre si aggiustava il vestito,
-"E poi volevamo visitare questo nuovo posto"- sorrise Anya.
Caleb sorrise, anche se dentro di sè il senso di colpa lo divorava e tante domande iniziarono a formularsi.
Gli altri spiegarono le ali, lui li seguì.
Le nuvole lo accarezzavano facendogli dimenticare tutto per qualche istante.

La ragazza di LunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora