LE SPADE

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RO POV

Mattina seguente, ore 08.30

I raggi del sole entravano dai piccoli spazi della serranda, lasciati aperti per far passare l'aria fresca della notte. Arrivavano perfettamente sul letto di Ro, illuminandole il viso. La ragazza si rigirò tra le lenzuola rosa, che le coprivano tutto il corpo. Aveva i capelli liberi che cadevano sul cuscino e lo coprivano interamente. Ro aprì gli occhi lentamente, sorrise e si stiracchiò piano piano. Vide la porta di care sua chiusa, segno che i suoi si erano già alzati. Tirò via le coperte e si mise a sedere sul bordo mentre infilava i piedi nelle ciabatte grigie. Si alzò e spalancò la finestra, il sole, di primo impatto, l'accecava costringendola a guardare verso il terreno. Si strofinò gli occhi e guardò il balcone, sorrise pensando a ciò che era successo il pomeriggio prima. Sentiva ancora le labbra di Caleb sulle sue, era una sensazione meravigliosa, pari solo all'acqua fresca durante una giornata di caldo torrido.
Aprì la porta piano piano -"Mamma? Papà? Nano?"- chiamò ma nessuno rispose, si diresse verso il frigo.
Notò un bigliettino tenuto da due calamite -"Siamo fuori fino a stasera, ti chiamiamo più tardi. Baci mamma"-,
sorrise -"Bhe almeno non devo subirmi il solito interrogatorio di papà su dove vado e con chi sono"- pensò ricordandosi che doveva andare da Caleb. Sgranò gli occhi e guardò l'orologio riposto sulla parte superiore della parete -"Oh cavolo, farò ritardo"-. Non che arrivare puntuale fosse il suo talento, ma almeno per una volta nella sua vita voleva esserlo. Corse in bagno, aprì le porte della doccia e fece scorrere l'acqua tiepida, mise tutte le cose in lavatrice ed attivò il programma. Entrò in doccia e fece cadere l'acqua per tutto il corpo mentre il bagnoschiuma alla ciliegia creava delle bolle di sapone, la sensazione di benessere che provava ogni volta sotto la doccia era impagabile, si sentiva rinata più forte. Chiuse l'acqua e uscì dalla doccia, si avvolse nel morbido asciugamano rosa chiaro mentre si guardava allo specchio. Il suo riflesso mostrava una ragazza di orami 20 anni con delle chiarissime lentiggini e i capelli rossi, anche se il bianco risaltava qualche volta. Si asciugò i capelli e si vesti in fretta, un jeans blu e una maglietta bianca e rosa, regalatale dalla sorella. Del trucco applicò solo la base e un poco di mascara, sì amava truccarsi ma d'estate era deleterio, posò le cose negli appositi cassetti e stese i panni lavati.
Poi un venticello leggerò le arruffò i capelli, Ro voltò lo sguardo e lo vide, era Caleb che le sorrideva.
Gli corse incontro abbracciandolo, lui rise -"Ti sono mancato?"- chiese accarezzandole i capelli,
-"non puoi immaginare quanto"- sorrise lei mentre lo guardava.
Caleb chinò in avanti il capo e la baciò delicatamente, Ro ricambiò altrettanto delicatamente.
Rimasero lì per alcuni minuti poi il moro si staccò piano -"meglio andare o Daw ci ammazza"- rise,
Ro rise -"dammi il tempo di prendere lo zaino, tanto dobbiamo volare, no?"- disse mentre andava a prendere lo zaino in camera,
-"Si dai più o meno"- scherzò il ragazzo,
Ro inviò il buongiorno alla sua Parabatai e lo guardò -"In che senso?"- chiese.
-"Bhe, anche noi angeli possiamo stancarci di volare, ma abbiamo dei vizi. Non siamo così 'Puri' come vogliono far credere"- disse mentre si portava indietro il ciuffo,
-"E il tuo quale sarebbe?"- chiese Ro,
Caleb rise e la strinse a sé -"ora vedrai, susu"-.
Ro rise ed aprì la porta uscendo, il moro la seguì e lei la richiuse con forza dietro di sé.
Scesero le scale arrivando in giardino -"Ed ecco qui il mio vizio... le moto, soprattutto quelle belle... e nere"- rise.
Una moto era parcheggiata vicino il cancello verde, era completamente nera e luccicava come un diamante.
Ro rimase ad ammirarla per qualche secondo -"Ma è stupenda"- esclamò mentre fece per salire,
-"Nono, prima il casco e poi salgo prima io se permetti"- disse Caleb porgendole un casco, anche esso, completamente nero. Ro rise e lo indossò allacciandolo bene.
Caleb salì sulla moto -"Coraggio su, non morde mica"-,
Ro rise e salì -"ok, ci sono"-.
Caleb rise e le fece stringere le braccia attorno ai suoi fianchi -"Così non cadi"-,
-"Siamo sicuri che sia per la mia sicurezza o sia solo un tuo piacere personale?"- Ro rispose guardandolo.
Lui rise -"Cosa? Non ti sento"- accese il motore che fece un rombo così forte da far spaventare anche Fosco, che era rimasto sul balcone a guardare.
I due partirono a tutta velocità, mentre Ro si teneva stretta a lui e guardava il paesaggio sfrecciare via di fianco a loro.


La ragazza di LunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora