RO POV
Ro aprii gli occhi, era tutto sfocato tranne due occhi verdi che la fissavano. Piano piano iniziò a riconoscere un volto. quello di Caleb. Le sorrise, dopo una fatica inizia Ro gli ricambiò il sorriso.
Solo questo vedeva mentre lo sfondo era appannato, buio. Sentiva delle voci ma rimbombavano come in una galleria profonda, non erano limpide. Vedeva il labiale di Caleb ma non capiva.
"A...n....g...e...l...i"
Pensò di essersi sbagliata, ma lui continuava a ripeterla... Vedeva le labbra di lui muoversi ma il suono non le arrivava.
Ro chiuse gli occhi, mosse piano piano la mano e se la portò in viso. Se la passò sul volto e sentì appoggiarsi a qualcosa di solido. Riaprì gli occhi e lo vide, era davanti a lei e le sorrideva.
-"Ei tutto bene?"- chiese in modo dolce,
Ro sorrise - "si..."- sussurrò. Non ci credeva, riusciva a parlare, aveva la sua voce..
Alzò lo sguardo e vide tre figure, avevano come dei mantelli dietro. Mi se a fuoco e li vide Erano quei ragazzi di due anni prima.
-"Ti ricordi di noi?"- chiese Gis inginocchiandosi vicino a lei, Ro annuì.
-"Io sono Dawidh"- sorrise il biondo,
Ro li guardò -"Siete tutti amici?"- chiese confusa.
Anya sorrise -"Più che amici, quasi fratelli"-.
Ro sorrise mente metteva a fuoco lo sfondo, notò delle piume bianche
-"Ho già visto quelle piume"- disse respirando.
Nella mente di Caleb balzò il ricordo di quando era caduto dal Paradiso e della bambina, sorrise e gioì. Ro aveva tenuto con sé, per tutto quel tempo, una parte di lui. Del resto lui l'aveva sempre salvata, le era rimasto accanto per tutta la vita, anche non sapendolo.
Dawidh sorrise e guardò Caleb -"Quelle che vedi sono ali"- disse spiegandole in tutta la loro immensità.
Ro sgranò gli occhi "Com'era possibile? Era un angelo..."
Anya e Gis replicarono il gesto del biondo mentre Ro si guardava intorno sbalordita.
-"Siete degli angeli"- esclamò, i suoi occhi si voltarono verso Caleb che la teneva
-"Anche tu lo sei?"- chiese con aria da bambina curiosa.
Caleb guardò Dawidh e le ragazze, il biondo gli fece cenno di procedere. Fece appoggiare la schiena di Ro all'albero e si alzò in modo lento, quasi teatrale.
Si mise rivolto di schiena ed emise un profondo respiro. In un secondo le ali si sciolsero in tutta la loro morbidezza e grandezza. Per quanto lunghe assomigliavano ad una coperta invernale, di quelle che si mettono sul letto per rimanere al caldo durante le gelide notti. Non erano di un bianco accecante come quelle degli altri, erano più opache, quasi sporche... impolverate.
Caleb si voltò sorridendo -"Belle vero?"-,
Ro era rimasta incantata come una bambina davanti alle luci dell'albero di Natale.
-"S..sono vere?"- chiese la ragazza perché aveva paura che i suoi occhi le stessero mentendo o che fosse solo un sogno.
Caleb rise -"Verissime, te lo posso assicurare"- rispose mentre si sedeva accanto a lei,
-"Tocca se non credi"- la sfido il moro.
Ro stese la mano e con un dito sfiorò una piuma, era morbida, quasi fragile. -"Sembra una nuvola"- disse Ro,
-"Beh perché più o meno è la stessa sostanza"- disse Anya,
-"Ma sulle nuvole ci puoi dormire"- rispose Gis ridendo.
-"Voi dormivate sulle nuvole?"- chiese Ro guardandoli,
-"Una volta... ora non più"- rispose Caleb guardandola.
Ro ricambiò lo sguardo -"Perché?"- chiese con paura della risposta. Caleb sospirò, Dawidh gli mise una mano sulla spalla -"Diglielo, è il momento"-.
Ro li guardava confusa....
Caleb si voltò verso di lei con gli occhi colmi di lacrime -"Tu sei un angelo, sei come noi... solo che non lo sei potuta diventare a pieno"- disse,
Ro lo guardò stranita -"Io? Un angelo? No, non mi ricordo nulla di un ipotetico Paradiso o qualcosa del genere"-.
-"Questo perché la tua memoria si annulla ad ogni tua morte"- disse Daw,
- "Eri in fasce, in una culla sigillata. Ti stavi formando insieme alla Terra e nessuno ti doveva togliere da quella culla"- disse Cal sorridendo -"Solo che... ho commesso un'enorme cavolata"- ammise respirando -"Ho avuto paura, paura che una profezia scritta su un pezzo di carta avesse potuto infierire su quello che pensavo potesse essere la mia vita da angelo.... Così quando quella notte Dianara, la strega che ha tentato di ucciderti, ti ha rapita io non ho fatto nulla per fermala. Ma sono stato punito, mi hanno cacciato... Sono un ANGELO CADUTO"- disse piangendo. -"C..così o..ogni 18 anni sei destinata a morire, per il male umano. Tu sei l'angelo perduto, che nasce, vive, e muore diventando un fiore.... Ma ora questo ciclo si è spezzato, ora tu sai"- continuò mentre le sue lacrime viaggiavano a fiumi.
Ro era rimasta sconvolta da tutto quel racconto poi i suoi occhi incontrarono quelli del moro... Erano disperati, colpevoli e pieni di scuse. "
-"Ti prego perdonami per esser stato così stupido, egoista...scusa per tutto il male che ti ho fatto passare, per le morti... per tutto"- disse Caleb piangendo chinando il capo.
Ro fu presa da un magone e una tristezza, non si sentiva arrabbiata o delusa. No, sentiva il cuore andare a mille, era in un turbinio di emozioni che finì per abbracciarlo e stringerlo a sé.
-"Non mi chiedere scusa, si hai sbagliato... ma un'azione buona annulla mille cattive"-. Caleb scoppiò in un pianto di gioia e si rifugiò tra quelle braccia.
Dopo un paio di minuti Caleb si calmò e tirò un sospiro di sollievo mentre tremava ancora un poco.
-"Sai cosa ci contraddistingue dagli umani?"- chiese Daw spezzando il silenzio -"Questo"- disse mostrandole il marchio delle due ali sul dorso della mano.
-"Ogni angelo lo ha, anche tu... solo che non avevi l'età giusta per vederlo"- disse Caleb indicandole il punto sulla sua mano.
Ro la guardò attentamente e vide delle linee bianche unirsi e macchiare la voglia di caffè che si trovava sul dorso destro, sorrise ma subito dopo il suo viso divenne preoccupato. Due line rosse che formavano una mezza luna macchiavano le ali -"Co..cos'è?"- chiese preoccupata.
Dawidh respirò -"E' il marchio delle streghe... Dianara quella notte ti ha marchiata, facendo diventare metà della tua anima demoniaca"-,
Ro sgranò gli occhi -"Praticamente tu sei mezza angelo e mezza strega... doppia seccatura"- disse Anya sdrammatizzando.
-"Ma questa Dianara non può essere fermata? Insomma se è cattiva bisogna tenerla lontana dagli umani"- disse Ro distogliendo lo sguardo dalla mano.
-"Un modo c'è, ma non te lo posso spiegare qui... è troppo buio e la foresta ascolta"- disse Dawidh "-Ci vediamo domani mattina, Caleb ti porterà.. Ora meglio se andiamo"- continuò.
Dawidh e le altre spiccarono il volo, Ro aiutò Caleb a rialzarsi. Si trovarono con i visi vicini e gli occhi intrecciati tra di loro.
-"Ti accompagno a casa, sarai stanca"- disse Caleb,
Ro sorrise -"Veramente, ho dormito per non so quanto tempo"-.
-"Eh ma gli angeli devono lo stesso riposare"- rise il moro mentre le passava lo zaino. Ro sorrise e lo prese, si girò per metterlo in spalla ma si sentì prendere in braccio. Si ritrovò ad essere tra le braccia del moro, coperta dalle sue ali. Arrossì mentre sentiva il suolo allontanarsi, fece per guardare giù ma Caleb la strinse verso di sé, per paura di farla cadere.
Il mondo era bellissimo visto dalle nuvole, era pieno di luci colorate. Ro sorrideva mentre il vento le scompigliava i capelli. Dopo poco atterrarono sul balcone della camera di Ro, lei sorrise -"Grazie"-,
lui ricambiò -"E di cosa"-.
L'area era tesa, come se uno dei due si aspettasse qualcosa dall'altro. Come nei film d'amore che a Ro non piacevano.
Si guardarono per qualche istante, che sembrò eterno.
Ro fece per allontanarsi, ma inciampò in una sedia e cadde su di lui.
Caleb la prese e la tenne stretta a sé.
I due si guardarono, mentre i loro visi si avvicinavano.
Un istante... le labbra si unirono in un bacio delicato, come se uno dei due avesse paura di ferire l'altro.
Passarono dei minuti così, si staccarono dal bacio lentamente, quasi di malavoglia. Sorrisero entrambi.
-"Ti passo a pendere domani per le 10, va bene?"- disse Caleb spostandole una ciocca di capelli dal viso, Ro annuì rossa in viso mentre si rimetteva in equilibrio.
Caleb la baciò tra il labbro e la guancia -"allora a domani"- disse alzandosi in volo.
-"A domani"-, rispose lei con un sorriso.
Il moro spiccò il volo mentre la guardava, Ro lo seguì con lo sguardo fino a che non scomparve dietro ad una nuvola.
Ro si sentiva sclerare dentro, avrebbe voluto saltare di gioia e urlare, ma si limitò a buttarsi sul letto e a ripercorrere ogni momento di quel pomeriggio... Aveva scoperto la verità, aveva scoperto la sua vera natura, la sua vera essenza. "Ecco perché sono così diversa da questo mondo..." pensò mentre giocava con la piuma porta chiave, era il suo porta fortuna e per quel che ricordava l'aveva sempre avuta con sè.

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La ragazza di Luna
FantasyIn un paesino, in una notte estiva venne alla luce una ragazza dagli occhi neri e la pelle bianca. Non sapeva cosa aveva in serbo il destino per lei.