Voglio essere me stessa

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POV MADOSION

Credo sia notte.

Non so che giorno è, che ora è e in che parte del giorno siamo.
Non so se mangio, se dormo, se penso.

Non riesco a distinguere niente se non le voci che vanno e vengono.

Sto solo sdraiata dentro questo letto immobile, ma quanto vorrei urlare e divincolarmi. Togliermi tutta questa roba di dosso.
Eppure sono qui, a dormire, costantemente.
Vorrei solo svegliarmi e abbracciare Travis, l'unico che è sempre rimasto.

Mi tiene la mano a volte piange, a volte dorme, ma non si sposta. Mi parla molto, fa battute divertenti alle quali avrei una voglia matta di ridere, ma non ci riesco.

Non mi ha mai parlato così tanto da quando ci conosciamo, vorrei solo potergli dire che lo ascolto.
Vorrei potergli dire che sono qui, qui che lo amo alla follia.

Invece mi trovo in un mondo parallelo come se fossi tra la vita e la morte. Un limbo. Mi sembra di sognare.
Forse potrei dire quasi un incubo che non smette mai di riiniziare.

Lui non lo sa, ma io sento tutto quello che dice, tutto quello che mi racconta. Sento tutto il suo amore e la sua forza.

È come se stessi seduta in una stanza bianca, in una stanza senza pareti ma dalla qualche non posso uscire.
Come se fossi rinchiusa in una prigione invisibile, fatta di ricordi, di sogni e una macchia sul pavimento fatta dal presente.

Mi vedo nel letto immobile, piena di tubicini e macchine. Lo vedo li seduto accanto a me. Chissà per quanto resisterà ancora. Chissà per quanto resisterò ancora.

Mi porto le ginocchia al petto e le abbraccio, come se avessi un corpo reale, come se potesse realmente darmi sollievo questo piccolo gesto.

Sto restistendo solo grazie a lui, cerco costantemente di muovere qualche muscolo. Ma non riesco a fare niente, se non muovere questo mio corpo che vaga alla ricerca della verità. Alla ricerca della vita vera.

Ma non ce la faccio più, ogni giorno che passa sembra sempre più difficile anche solo ascoltare quello che mi dice. Anche solo rimanere qui a guardare.

Mi sento stanchissima e non credo di riuscire a svegliarmi.
Non credo di riuscire a tornare da lui o a tornare nella mia camera a ridere e scherzare con la mia migliore amica.

Voglio solo riascoltare la sua voce, riaverlo tra le braccia. Voglio solo avere più tempo, ne ho bisogno.

Mi ha fatto anche passare il vizio delle sigarette. E quanto l'ho odiato per avermi tolto quella sigaretta appena accesa. Quanto ho ringraziato il cielo di averlo incontrato poi dopo, quanto ho ringraziato di essergli andata addosso.

Le lacrime iniziano a scendere, quelle le sento, calde che scendono sulle guance. Chissà se Travis se ne accorge. Chissà se invece non scendono solo su questo copro immaginario.

Mi ha costretta a smettere scommettendo di non provarci con me.
Che scemi.
Da quando ho pensato: "questo testa di cazzo non lo sopporto", già lo amavo. Lo amo da quando ho incrociato i suoi occhi color ghiaccio. Da quando lì dentro ci sono affogata e mi sono lasciata trasportare dalle onde della sua anima.

Da quando ho visto il suo lato oscuro che ancora non ho avuto tempo di scoprire se non solo in parte. Ha sofferto e questo l'ha reso diffidente, l'ha reso orgoglioso e vendicativo. Ma io non gli farò più del male.

Un amore improvvisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora