Inizió tutto così

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Trovo Travis seduto sulla moto, il suo casco attaccato alla manopola e il mio lo tiene stretto sotto al braccio mentre nell'altra mano tiene il telefono, credo stia guardando qualche social. Vedo solo il suo dito scorrere velocemente sullo schermo.

È bellissimo, non posso negare l'evidenza, la sua bellezza è oggettiva. Non credo neanche si renda conto di quanto attiri l'attenzione anche senza fare nulla.
Sentendosi osservato alza gli occhi dallo schermo e mi vede.

«Bambolina, ce l'hai fatta» mi dice sorridendo mettendo via il cellulare, il suo viso s'illumina. Forse me lo sono solo immaginato.

«Non ci ho messo tanto dai» non può iniziare anche lui a lamentarsi della mia lentezza, alla fine sono anche veloce, se voglio.

«No, insomma nemmeno poco è mezz'ora che aspetto»

«Come sei esagerato»

«Dai sali»
Mi passa il casco e me lo infilo. È così difficile non pensare più a quella sera...
Faccio un respiro profondo e caccio via i pensieri brutti.

Salgo e stringo le mai attorno ai suoi fianchi.  Parte subito velocissimo ed inizio a sentire di nuovo la paura che lascia il mio corpo. Mi sto affidando a lui troppo velocemente, non dovrei farlo per niente.

Guida per una mezz'ora fin quando non ci fermiamo vicino ad un parco.
Scende e mi tira con lui per andare su una panchina all'ombra di un salice piangente. Il sole inizia a scaldarsi, è quasi piacevole.

Non fidarti
Eh.

«Perché ci siamo fermati qui Trav?» continuo a guardarmi intorno, è un bel posto. Piuttosto tranquillo.
Pensavo andassimo al suo appartamento e invece...

«Per parlare, dopotutto dobbiamo conoscerci un pò no?» ma se provo a prendere l'argomento con qualche domanda scomoda te ne vai sempre.

Cerco di pensare in fretta a qualcosa da dire prima che il silenzio imbarazzante cali su di noi...

«So che sta sera Jonas non sarà da te, Sam me lo ha detto prima» questo di certo non è qualcosa di utile per conoscerci ma non mi viene in mente nulla in questo momento.

«Si lo so bambolina escono e poi vanno da te, meglio così almeno non le dirà niente no?» sorride ammiccante, ovviamente lui è felice solo per quello. Come no.

Si rilassa poggiando il casco dall'altro lato e si avvicina di più a me.

È ovvio che lo sai, sai sempre tutto, che parlo a fare con te allora? Perché sembra sapere qualsiasi cosa mi riguardi ed io invece non si niente di lui?
Rilassati Madison!

«Si si, molto meglio» dipende però dai punti di vista.
Non dovrei neanche starci da sola con te.

«A proposito cosa ti sei inventata?» qualcosa che non sà, mi emoziono quasi.
Mi tira le gambe per metterle sopra le sue, lo lascio fare appoggiandomi con i gomiti sulle mie ginocchia per mettermi più comoda.

«Gli ho detto che sarei andata a dormire da Ashely e che ci saremmo viste direttamente a mensa»

«Brava bambolina, così domani andiamo diretti per pranzo e saltiamo le prime tre ore di corsi» spalanco gli occhi guardandolo storto. Assolutamente no.

«Non posso, dai sono arrivata da poco e già salto tutti questi corsi?»

«Si che puoi, per 3 ore non succederà niente, scrivi ad Ashely che vi vedrete a mensa perché resti con me no?almeno ti reggerà il gioco» mi fa l'occhiolino sorridendo mentre accarezza le mie gambe fasciate dai jeans stretti, mi fa sentire così bene. Non dovrei sentirmi così.

Un amore improvvisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora