Ricercato

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La mattina del 31 luglio, il giorno del compleanno di Harry, ci accolse al telegiornale la notizia di un'evasione di un uomo molto pericoloso il cui cognome era Black, e che chiunque lo avesse avvistato avrebbe dovuto chiamare un numero speciale, detto ciò passarono subito alla notizia seguente senza dire da quale prigione fosse fuggito. Alla fine del notiziario però mostrarono una sua foto, nonostante gli anni di prigionia e i capelli castani ormai lunghi e incolti possedeva una bellezza selvaggia che avevo già rivisto in una sola ed unica persona... Mia sorella. Gli occhi però non erano scuri come i suoi ma chiari, azzurro-grigi, che, a parte lo sguardo folle, somigliavano ai miei.  Quel giorno sarebbe dovuta venire a pranzo l'intera famiglia Pevensie, ma appena finito il telegiornale chiamò Helen (la madre di Peter, Susan, Edmund e Lucy) dicendo di dover correre subito al ministero insieme al marito, così mia madre si offrì di ospitare i quattro fratelli. La mamma non fece in tempo a posare la cornetta del telefono che arrivò un gufo con una lettera per papà, che si fece improvvisamente più serio di quanto già era.

-Cosa dice la lettera?- chiese seria mia madre conoscendo già la risposta.

-Devo andare tesoro, la situazione è più grave di quello che sembra- rispose ancor più serio papà, e si scambiarono uno sguardo che valeva più di mille parole.

In un attimo mio padre schizzò fuori dalla porta di casa e si smaterializzò.
Nostra madre ordinò subito a me, Abel e Audrey di andarci a vestire in vista dell'arrivo dei Pevensie, mentre lei prese carta e penna e si mise a scrivere una lettera.

Abel riscese quasi subito e io e mia sorella lo sentimmo parlare con nostra madre, ma purtroppo non riuscimmo a capire le parole, quello che era certo è che la situazione era veramente critica.

-Abel abbassa la voce! Le tue sorelle sono ancora troppo piccole per sentire questi discorsi.-

-Ma...-

-Niente ma Abel!-

-La solita fortuna di essere il fratello maggiore!- disse mia sorella sdraiandosi sul letto con un sospiro, io invece rimasi con l'orecchio appiccicato alla porta.

-Non credi sia un loro diritto sapere la verità?!-

-Basta Abel! Ti ho già detto di no! Non avrei dovuto dirti niente!-

Passò qualche minuto che mi sembrò un'eternità, poi la mamma tornò calma e dolce come sempre e disse:

-Per favore, tesoro, potresti spedire questa lettera a tua zia? Flemmingrad sarà contento di sgranchirsi le ali-

-D'accordo-

                    •.            •.             •.   

Verso le dodici arrivarono i nostri amici, pranzammo con pollo arrosto e patate e dato che non potevamo uscire a causa della pioggia salimmo di sopra, ma stavolta non andammo tutti in camera mia, Peter, Caspian e mio fratello si rinchiusero nella sua stanza e proibirono a noi cinque di entrare.

-Perché non ci vogliono con loro?- domandò Edmund indispettito una volta entrati in camera mia.

-Io non sono poi tanto piccola, ho solo un anno in meno rispetto a quei tre- commentò Susan.

-Audrey credo che ti stia chiamando la mamma- dissi io... E per fortuna era vero, altrimenti avrei dovuto inventare un' altra scusa per allontanarla.

Appena uscì dalla stanza e si chiuse la porta alle spalle noi potemmo cominciare a parlare seriamente.

-Stamattina, dopo aver sentito il telegiornale, è arrivata una lettera dal ministero per mamma e papà che diceva di avere un urgente bisogno di entrambi- disse Susan.

-Non sono stati gli unici a ricevere quella lettera, anche papà ne ha ricevuta una poco dopo la chiamata tra mia madre e la vostra-

-Poi però mamma e papà ci hanno ordinato di andarci a preparare per venire da voi, solo Peter è rimasto con loro- spiegò Lucy.

-E noi ovviamente abbiamo origliato dalla porta della mia stanza, che è la più vicina alle scale- aggiunse Edmund.

-Non solo voi avete origliato questa mattina- commentai io cambiando espressione ripensando a ciò che avevo udito, per fortuna nessuno se ne accorse, o almeno era quello che credevo. -E avete capito cosa dicevano?-

-Non molto, ma abbiamo sentito ciò che basta- mi rispose Ed.

-A quanto pare un certo mago di nome Sirius Black è riuscito ad evadere da Azkaban quando, nessuno, mai prima d'ora ce l'aveva fatta. E sembra essere molto pericoloso- raccontò Susan.

Appena sentii quel nome, Sirius Black, provai una strana sensazione senza capirne il perché.

-Per forza! Si dice che fosse il braccio destro di Voi-Sapete-Chi prima della sua caduta-

-Cosa?!- esclamammo io, Susan e Lucy contemporaneamente.

-Ma non avete sentito questa parte del discorso stamattina?-

-No!- risposero Lucy e Susan all'unisono.

-Se lo avessimo sentito avremmo reagito così secondo te?!- aggiunse Susan.

-Hai sentito altro?- chiesi io.

-No, solo questo, poi hanno cominciato a parlare a voce bassissima.-

Passarono pochi attimi prima che Edmund ricominciasse.

-Quando ci hai detto che non siamo stati gli unici ad origliare hai assunto un'espressione strana... Vuoi dirci qualcosa Lily?-

-Si- dissi io facendo un profondo respiro -stamattina, subito dopo la partenza di papà, nostra madre ha ordinato anche a noi di venirci a vestire, ma Abel è sceso quasi subito e io e Audrey abbiamo cercato di capire cosa si stessero dicendo lui e la mamma. Lei però ha ascoltato solo una parte del discorso, io invece...- trassi un sospiro -ho sentito Abel dire alla mamma che è un diritto mio e di mia sorella sapere la verità. Purtroppo il discorso è finito lì, con la mamma che diceva che non avrebbe dovuto rivelargli questo segreto.-

Loro si limitarono a guardarmi a bocca aperta, con gli occhi spalancati. E se la verità che i nostri genitori tentavano di nasconderci centrasse qualcosa con la fuga del famigerato Sirius Black?

-Angolo per me-

Ciao a tutti!

Anche se credo che l'abbiate capito tutti specifico che anche il padre di Lilybeth è un Auror.

Cosa ne dite di questo capitolo?
Avete scoperto le vere origini di Lily? E che ne pensate di Edmund che si accorge anche del minimo cambiamento nell'espressione di Lily e capisce subito che qualcosa non va?

Alla prossima ☺️

I Due Lati Del GhiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora