Estate al Campo

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-Dovrò andare al Campo Mezzosangue questa estate- dissi a Edmund.

-Peter ha deciso di tornare a Narnia per qualche tempo, a quanto pare mentre prima potevamo andarci solo quando lei aveva bisogno di noi, ora possiamo quando noi abbiamo bisogno di lei- spiegò lui.

-Allora ci vediamo tra un mese, per il matrimonio- dissi.

-O tra qualche anno-

Già, dimenticavo sempre che a Narnia il tempo scorreva diversamente. Chissà quanto avremmo dovuto stare lontani...

-E come farete a sapere quando è ora di tornare?-

-Peter ha una clessidra magica, torneremo in tempo per il matrimonio- mi rassicurò.

Entrambi avevamo dubbi, paure e incertezze a cui non volevamo dare voce, ma ci tormentarono per tutto il tempo in cui stammo lontani. Mi incamminai verso casa mia dopo averlo salutato, mentre lui se ne stava nel giardino davanti il suo portone a guardarmi. La mattina dopo sarei partita per l'America, non l'avrei visto per un mese e lui probabilmente non avrebbe visto me per molto più tempo. Mi fermai, mi voltai a guardarlo e corsi di nuovo giù per la collina. Gli gettai le braccia al collo e lo baciai.

•.          •.          •.   

La sera in cui arrivai al Campo, Chirone, mi presentò a tutti i semidei e le semidee presenti.

-Lei è Lilybeth Snow- annunciò a gran voce. -Figlia di Apollo-

-Oh, un altra sorella- commentò felice un ragazzino che scoprii chiamarsi Austin.

-Ciao, da dove vieni?- mi chiese una ragazza.

-Oh, sono inglese-

-Sei stata riconosciuta da poco immagino-

-Quanti anni hai?-

-Com'è Londra?-

-Sai già combattere?-

-Se vuoi posso mostrarti il Campo-

-Glielo mostreremo domani il Campo Lacy- disse Will a una delle sorelline di Piper. -Scusali, vieni ti faccio vedere la nostra cabina-

-No, aspetta, è normale che siano curiosi-

Molti di quei semidei che si erano raccolti accanto a me erano bambini e non volevo deluderli.

-Ho sedici anni, sono una strega e non so combattere se non con la bacchetta-

-Hai una bacchetta magica?- chiese una bambina con dei grandi occhi azzurri.

-Sì, ma non posso usarla fuori dalla scuola-

-Quindi sei sia una strega che una semidea?- domandò un ragazzo.

-Sì, come mia madre-

Tutti mi fissarono strabuzzando gli occhi.

-Lei era figlia di un mago e di una dea, Chione. Ed io sono figlia di una strega-semidea e di un dio, Apollo-

Continuammo a parlare per tutta la sera, tanto che il giorno dopo già conoscevo tutti come se fossi sempre stata tra di loro.

-Mi piacerebbe visitare New York- dissi a Will, mentre ci dirigevamo verso la cabina di Apollo.

-È troppo pericoloso, specialmente per te-

I Due Lati Del GhiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora