Raggio di sole

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Non ricordo molto di quanto accadde quella notte perché Black, spingendoci indietro per proteggerci, mi fece sbattere la testa contro il Platano Picchiatore... e credetemi non fu piacevole. Da quel momento tutti i miei ricordi sono confusi, so solo che vidi delle sagome sfocate muoversi senza sosta, sentii delle grida, degli ululati e dei ringhi molto lontani e che, non so come, mi ritrovai in infermeria. Probabilmente svenni o mi addormentai e mentre, a quanto pare, Harry ed Hermione salvavano la situazione io me ne stavo tranquilla e beata in un letto dell'infermeria... O forse non così tranquilla e beata.

Feci un sogno, e si sa, i sogni di maghi e streghe non sono sempre semplici sogni. Sognai la strega che ormai, dopo tutte le volte che l'avevo vista, era praticamente di famiglia di fronte ad un'altra donna seduta su di una sedia in uno stato di trance. Aveva dei crespi ricci biondi, un foulard colorato legato in testa a mo' di pirata, una miriade di scialli sulle spalle e un paio di spessi occhiali tondi che ingrandivano a dismisura gli occhi verdi stralunati già grandi di natura. Nella stanza aleggiava una fitta foschia dovuta probabilmente all'incenso e a qualche altro fumo profumato, la luce era soffusa poiché sopra le lampade erano posati altri scialli, e in quel momento capii chi fosse quella donna... Era la professoressa Cooman, insegnava Divinazione ad Hogwarts perché era imparentata con una delle più grandi veggenti mai esistite, ma non aveva alcuna grande capacità. L'avevo vista solo ai banchetti più importanti come quello di inizio anno o quello di Halloween, altrimenti se ne stava sempre rinchiusa nella sua soffitta ed io ero troppo piccola per studiare divinazione, ma tanto comunque non l'avrei studiata nemmeno più tardi.

-Una bambina temere dovrai,
per via di un sentimento che provare non puoi.
Ella nascerà in pieno inverno in un regno sommerso da gelo eterno.
Presta attenzione: la bimba sarà baciata dal sole ed un grande potere celerà nel cuore.
Cerca di coglierlo e annientarlo, prima che per te sia troppo grande il danno.-

La Cooman aveva appena recitato una profezia non molto rassicurante e l'altra donna se ne stava ferma impalata davanti a lei con gli occhi spalancati e, per la prima volta, in quelle iridi scure non si intravedeva la follia ma la paura.

A quel punto il sogno cambiò, mi trovavo di nuovo nell'immensa villa dalla quale la Donna-Angelo mi aveva portata via prima di morire, ma stavolta non piangeva, anzi era radiosa. Accanto a lei c'erano i due gemelli e un uomo bello, alto, dallo sguardo fiero, con dei leggeri ricci biondi brillanti come il sole.

-Buongiorno raggio di sole- esclamò l'uomo con un ampio sorriso, i denti più bianchi della neve. Quel sorriso riempì la stanza di un calore così intenso che quasi riuscii a percepirlo nonostante fosse solo un sogno.

L'immagine cominciò a svanire e poco dopo l'uomo e i bambini non c'erano più. Stavolta ero sola con la Donna-Angelo che mi sorrideva tristemente, ma nei suoi occhi di ghiaccio brillava una determinazione che non avevo mai visto in nessun altro, sebbene sembrasse che portasse tutto il peso del mondo sulle proprie spalle. Le uniche parole che riuscì a dirmi furono:

-Sii coraggiosa piccola stella-

Mi diede un tenero bacio sulla fronte, serrò la presa intorno alla bacchetta, mi adagiò nella culla coprendomi con la copertina di lana bianca e se ne andò.

Il sogno cominciò di nuovo a svanire ma stavolta cominciai piano piano a riaprire gli occhi. Mi trovai Edmund accanto, seduto su uno sgabello, con il braccio sinistro ingessato e con la mano destra che stringeva la mia.

-Ed...- dissi con un filo rauco di voce.

Lui mi lasciò subito andare la mano che mi accorsi fosse fasciata con una benda bianca e mi chiese:

-Come ti senti?-

-Stordita- risposi cercando di alzarmi a sedere ma ricadendo subito sul cuscino, mi girava la testa e avevo una fasciatura tra i boccoli biondi.

-Hey, stai giù- mi disse Edmund.

-Gli altri dove sono?- chiesi debolmente.

-Tranquilla, stiamo bene- risposero Harry ed Hermione in coro, non si poteva dire lo stesso di Ron che aveva una grossa ingessatura sul piede sinistro.

SBAM!

La porta dell'infermeria si aprì di colpo rivelando Caramell, Piton e Silente. Il professore era fuori di sé, ce l'aveva con Harry insinuando che avesse aiutato Black a fuggire, ma io non mi presi la briga di seguire il discorso.

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La mattina dopo Madame Pomfrey ci permise di andarcene dall'infermeria, quasi tutti si godevano un'ultima gita a Hogsmeade dopo la fine degli esami, ma Edmund decise di rimanere al castello a tenermi compagnia.

-Sai, nel caso svenissi- mi disse col suo solito sorriso.

-Sei simpatico come la sabbia negli occhi- risposi fingendomi infastidita.

-Ti stava bene quella benda tra i capelli-

A quanto pare voleva mettere a dura prova la mia pazienza, così gli tirai un pugno sul braccio con una smorfia.

-Osi insinuare che da mummia stessi bene?- chiesi velocizzando il passo fingendomi offesa.

-Oso insinuare che tu sia sempre bellissima- mi gridò dietro lui che non si era mosso di un millimetro.

Sentii il cuore battere all'impazzata, sorrisi timidamente e mi parve che il sole cominciasse a brillare più intensamente illuminando i suoi occhi scuri che alla luce del sole si tingevano d'ambra e i capelli corvini mossi dalla leggera brezza estiva.

-Angolo per me-

Ciao a tutti/e!

Dopo aver letto questo capitolo... Che ne pensate delle origini di Lily?
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Alla prossima ☺️

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