Ungaro Spinato

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Rimanemmo tutti col fiato sospeso mentre Harry si avviava verso il preside e insieme scomparivano dietro la porta. Solo alcuni studenti protestarono e lanciarono occhiate omicide al Prescelto. Ron era rimasto di sasso e lo guardava con uno strano fuoco negli occhi azzurri.

-Com'è possibile? La linea dell'età è stata tracciata da Silente- disse Hermione sconvolta.

-L'ha fatto fare a qualcuno di più grande è ovvio!- ringhiò Ron -Ho visto come gli brillavano gli occhi quando Silente ha parlato del Torneo e dell'eterna gloria che ricoprirà il vincitore! Poteva almeno dircelo però!-

-Come puoi credere certe cose?- chiese Hermione scioccata.

-L'hai visto anche tu Hermione! Non fa altro che stare al centro dell'attenzione! Fingendo pure che non gli piaccia tra l'altro!-

-Certo! È ovvio! Harry Potter, il Prescelto, ha proprio bisogno di eterna gloria!- dissi sarcastica -Non fa altro che stare al centro dell'attenzione perché non può evitarlo! Se tu avessi una cicatrice a forma di saetta in fronte e Voldemort avesse cercato di ucciderti anche tu staresti al centro dell'attenzione e temo che dopo cinque minuti ne avresti già abbastanza!-

Tutti i presenti trasalirono udendo quel nome, tranne i semidei, ma ero arrabbiata con mio cugino perché se c'è una cosa che da Grifondoro non sopporto sono le ingiustizie. E parlare di Harry in quel modo era ingiusto.

Coloro che lo avevano apostrofato negativamente abbassarono la testa accorgendosi del proprio errore, mentre Ron mi guardò per qualche attimo poi se ne andò senza profferire parola. Dopo quella sera Harry e Ron smisero di parlarsi e il mio rapporto con mio cugino non fu dei più facili. Del resto io appoggiavo la ragione, ossia il ragazzo che è sopravvissuto, mentre i semidei e i Pevensie si astenevano come Ginny, che era divisa tra il fratello e il ragazzo che amava, ed Hermione, che era divisa tra il migliore amico e il ragazzo che amava.

•. •. •.

-Come va con tuo cugino?- mi chiese Edmund un giorno raggiungendomi in riva al lago. Io me ne stavo seduta sotto un albero con lo sguardo rivolto verso l'orizzonte, il Lago Nero era una tavola piatta d'acqua sotto un cielo cupo e scuro... Il riflesso perfetto dell'atmosfera a Hogwarts.

-Come sempre. È un idiota.-

Ci fu un attimo di silenzio poi Edmund, che si era seduto accanto a me a guardare le nuvole scure che coprivano sempre di più il cielo, disse:

-Domani ci sarà la prima prova-

-Già- risposi pensierosa.

-Harry ha detto che si tratta di draghi-

-Lo so-

Ci fu una lunga pausa in cui l'unico rumore, a parte le voci dei ragazzi all'interno della scuola, erano i tuoni che scuotevano il cielo. Edmund sapeva bene che quando ero immersa nei miei pensieri non volevo essere disturbata, ma sin da piccolo aveva l'abitudine di farmi saltare i nervi sempre e comunque in tutti i modi possibili. Eppure quella volta non mi diede fastidio il fatto che stesse lì con me.

-Sai una cosa?- mi chiese ad un certo punto.

-Mmh?- mormorai girandomi a guardarlo.

Lui non distolse lo sguardo dal cielo temporalesco ma continuò:

-È incredibile come il cielo rispecchi, la maggior parte delle volte, le tue emozioni-

-Che intendi dire?- domandai alzando un sopracciglio.

-Solitamente quando sei pensierosa il cielo si copre di nubi grigie, se sei triste piove, se sei arrabbiata nevica e se sei felice splende il sole-

Gli rivolsi un debole sorriso e un raggio di sole tentò di farsi largo tra le nuvole, ma scomparve subito.

•. •. •.

Il giorno dopo nel castello regnava un'atmosfera di agitazione e tensione, a mezzogiorno terminarono tutte le lezioni tranne quella di pozioni, poiché Piton ci trattenne un quarto d'ora in più. Varcate le porte dell'inferno cominciai a correre verso la Sala d'Ingresso dove mi aspettava Edmund.

-Ho detto agli altri di avviarsi verso il recinto dei draghi e di tenerci i posti dato che tardavi ad arrivare- disse.

-Tutto per colpa di Piton!- risposi.

-Meglio andare prima che cominci la prova, Furia Scatenata- disse divertito dalla mia espressione prendendomi per le spalle.

Corremmo giù per i prati di Hogwarts come due forsennati ed arrivammo giusto in tempo per veder uscire dalla tenda dei campioni Cedric Diggory. Indossava la divisa di riconoscimento, aveva un paio di pantaloni neri ed una maglietta gialla e nera con lo stemma di Hogwarts cucito sul petto.

Cedric tentò di avvicinarsi di soppiatto al drago, un Grugnocorto Svedese, puntando dritto alle uova, ma il drago aprì gli occhi violacei e sputò fuoco come un lanciafiamme.
A quanto pareva lo scopo di quella prova era di riuscire ad afferrare, tra le uova del drago, l'unico d'oro. Ci vollero circa quindici minuti prima che il ragazzo riuscisse ad afferrare l'uovo, quindici minuti in cui tutta la folla esultava, sospirava e tratteneva il fiato come fosse un'unica persona. Alla fine il Tassorosso ne uscì vincente, un po' bruciacchiato e decisamente esausto, ma vincente. A quel punto toccò a Fleur Delacour, la campionessa di Beauxbatons, a combattere contro il suo Gallese Verde. Ci mise al massimo dieci minuti a prendere l'uovo, meno di Cedric ma con mosse più insicure. Al terzo round fu Krum ad affrontare un Petardo Cinese. Ci mise all'incirca quanto Cedric a sottrarre l'uovo al drago, poiché Krum era un ragazzo alto e muscoloso e sebbene fosse sicuro di ciò che faceva era di certo meno agile di Fleur.

Alla fine vedemmo mio cugino, Charlie Weasley, portare in campo un Ungaro Spinato. Ci salutò con una mano facendoci un sorriso e noi riuscimmo a fare altrettanto nonostante fossimo in pensiero per Harry. Ludo Bagman fischiò e il nostro amico uscì dalla tenda con la divisa di Hogwarts rossa e nera.

-Accio Firebolt!- urlò subito, poiché qualche giorno prima Hermione gli aveva fatto notare che, se non poteva entrare in campo con nessun tipo di oggetto tranne la bacchetta, non significava che non potesse evocarne uno durante la prova.

A volte Hermione sembrava laureata in giurisprudenza e il che non mi sorprendeva dato che si parlava della strega più brillante della sua età.
La sua prova durò più delle altre, o così mi sembrò. Ad un tratto lo vedemmo allontanarsi dal campo e sparire verso il castello, il drago preso dalla rabbia lo seguì spezzando le catene. La folla trattenne il respiro.

-Che gli sarà successo?- domandò Ron dopo qualche minuto con un pizzico d'orgoglio ma senza nascondere la preoccupazione.

-E se fosse ferito?- chiese Hermione sedendosi sugli spalti.

-Tranquilli. Sono sicura che starà bene- dissi cercando di convincere non solo loro ma anche me.

-Certo che sta bene, Harry non può fallire- disse Ginny con una calma ed una convinzione innaturali, tanto che io spalancai gli occhi per la sorpresa.

-Eccolo!- gridò Edmund.

Era ancora inseguito dall'Ungaro Spinato ma aveva un buon vantaggio su di lui. Planò con la scopa alla velocità della luce e afferrò l'uovo al volo. Venne riaccompagnato nella tenda, mentre mio cugino tornava a riprendere il drago, aveva qualche graffio e qualche scottatura ma per il resto sembrava stare bene.

Will scese giù dalla tribuna per dare una mano a curare le ferite dei campioni, si diceva fosse un medico. Quando entrammo nella tenda lo vidi all'opera, gli bastava passare una mano sopra i graffi e, questi, con una leggera luce dorata si rimarginavano... Ed era ciò che riuscivo a fare anche io.

Più tardi nella Torre di Grifondoro tutti festeggiavano Harry, e anche Ron capì il suo errore e strinse la mano all'amico. Poi si avvicinò a me un po' nervoso.

-Hey... Ehm... Mi dispiace- disse a testa bassa.

-Non importa- risposi con un sorriso -tutti possono sbagliare, ciò dimostra che sei umano-

-Angolo per me-

Ciao a tutti/e
Mi dispiace per l'inattività ma non ho avuto modo di scrivere a causa della scuola, spero possiate perdonarmi e che il capitolo vi piaccia.

A presto ☺️

I Due Lati Del GhiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora