Capitolo 11

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Una settimana dopo.

Bussai alla porta e una signora con dei bellissimi capelli biondi mi aprí.

«Buona sera signora,sono Alison,un'amica di Michael.» la salutai un pó intimidita e le porsi la mano che lei strinse subito dopo.

«Michael è in camera sua» mi sorrise facendomi entrare in quella bellissima casa.

Era piú o meno grande come la mia,mi piacevano molto i mobili,il divano e l'arredamento sui colori tra il grigio,il nero e il bianco.

«È la prima porta che vedi davanti dopo aver salito le scale.» mi disse e io iniziai a salire lentamente le scale.

Mi tremavano le gambe,il cuore mi batteva a mille e nello stomaco avevo una strana sensazione.
Avrei voluto vomitare arcobaleni.

Bussai e sentii la sua voce dirmi di entrare.
Aprii la porta entrando nella grande stanza dalle pareti blu.

Era una camera molto bella e spaziosa e c'era un letto a due piazze sul quale Michael era sdraiato mentre giocava all' XBox sul grande schermo posto davanti al letto.

«uh Alison» mi sorrise.

«ciao Michael,come stai?»

«sto bene anche se questa -mi indicó la gamba- fa ancora male» sorrise ancora.

Io mi sedetti sul letto accanto a lui,senza neanche chiedere il permesso e quando mi accorsi di ció mi rialzai velocemente.

«siediti» disse lui fissando lo schermo del grande televisore.

Feci come mi aveva detto e mi tolsi la giacca di pelle nera che avevo addosso.

«Fifa?» mi chiese dopo pochi minuti passati senza dirci niente.

«ehm..non so giocare Michael»

«ti insegno io» mi passó il joystick.

Lo presi incerta e le sue mani si poggiarono lentamente sopra le mie aiutandomi a muovere i vari tasti per giocare.

«Hai capito? È facile.» si allontanó da me e adagió le sue spalle al muro.
Io annuì e cercai di concentrarmi sul videogioco.

«Puoi spiegarmi bene cosa è successo tra te e Calum?» mi chiese.
Roteai gli occhi un pó infastidita da quella domanda.

Ripensai al mio (ex) ragazzo,non lo sentivo da una settimana e forse un pó mi mancava.
Comunque non volevo rispondere alla domanda di Michael per vari motivi:
-Io e Mike non eravamo molto amici,in realtà non sapevo neanche perchè fossi andata da lui quel giorno.
-Non volevo parlare di Calum con nessuno.
-Volevo pensare a lui il meno possibile.

Peró decisi di rispondere con un semplice «non lo so»,consapevole che questa risposta avrebbe portato il ragazzo dai capelli colorati a fare altre domande.

«Ti ha tradito con Scarlett eh?»
Annuii.

Michael fece altre domande,alle quali risposi senza problemi.

«Okay ora possiamo cambiare discorso?» chiesi un pó scocciata.

«Certo,piccola vai giú a prendermi l'acqua» continuó a guardare lo schermo.

Pensavo che quel "piccola" l'avesse usato solo per prendermi in giro o comunque perché dovevo fargli un favore.
Non so perchè mi aveva chiamato cosí,ma in quel momento sapevo che le mie gambe avevano riiniziato a tremare e il mio cuore a battere forte.

Feci come mi aveva chiesto e quando tornai in camera sua,prima di aprire la porta,lo sentii parlare con qualcuno.

«Calum sono problemi tuoi...no mi dispiace..non puoi venire ora...ho da fare...ci sentiamo dopo..ciao»
Riuscì a sentire solo questo e decisi di far finta di niente,cosí entrai in camera.

«Ecco a lei signor Clifford»lo presi in giro dandogli il bicchiere d'acqua.

Lui rise e,dopo aver bevuto e poggiato il bicchiere ormai vuoto sul comodino,mi bloccò una gamba mentre io stavo per camminare in modo che io cadessi per terra.
Ma (s)fortunatamente caddi su Michael.

Lui rise e invece di aiutarmi ad alzare mi prese i polsi.

Ero sdraiata praticamente sopra di lui,facendo ovviamente attenzione alla sua gamba.

Lui sorrise e mi avvicinò a sè ancora di più.

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