d i c i o t t o

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«Buongiorno Signor Kim» lo saluta un dipendente con un sorriso a trentadue denti e Taehyung ricambia con un cenno del capo, dirigendosi nel suo ufficio.
Quella mattina si era svegliato con un forte mal di testa a causa di una notte passata in bianco; continuava a sognare scorci del suo passato in orfanotrofio, immagini lucide e nitide nella sua testa che non l'hanno lasciato in pace nemmeno per un secondo.

Vani erano stati i tentativi di rassicurarlo, il corvino continuava ad avere l'immagine di suo padre che lo abbandonava in quel posto lugubre senza nemmeno avergli dato una spiegazione. Aveva sognato Jungkook e a tutte le volte che ha provato a mettergli i bastoni fra le ruote, alle sue battutine intimidatorie e cosa sarebbe successo se fosse stato scelto lui come Mukoyōshi al suo posto.

Taehyung entra nel suo ufficio e si accascia sulla sedia, passando le mani sui braccioli e sfregandole velocemente su questi in maniera nervosa. Fa un sonoro sospiro e si guarda intorno, alla ricerca di un qualsiasi oggetto che possa distrarlo dai suoi pensieri, facendo rimbalzare i suoi occhi da una parte all'altra della stanza, fino ad abbassarli sulle carte mal disposte sulla sua scrivania.

Le guarda per un tempo indefinito, non accorgendosi che con la mente è già ritornato nel passato:

«Jimin, com'è andato il compito di economia aziendale?» gli chiese Taehyung sedendosi all'ombra di un albero nel grande cortile.
Il suo amico fece una leggera smorfia rimanendo in silenzio e gli mostrò il foglio su cui era stato svolto il compito, riportando in alto a destra il voto scritto con la penna rossa: 72/100.

«Non è andato male, ma nemmeno bene» rispose infine Jimin portandosi il foglio al petto un po' in imbarazzo e sedendosi accanto al corvino.

«Beh, 72 non è male, più che altro abbiamo studiato insieme, pensavo avremmo preso lo stesso voto» borbottò Taehyung grattandosi il capo e Jimin aggrottò la fronte guardandolo di sottecchi.

«Perché? Tu quanto hai preso?».

Taehyung allargò gli occhi e strinse il foglio a sé, ma Jimin vedendo il comportamento ambiguo del suo amico, provò a strappargli il compito dalle mani, ritrovando resistenza.

Mukoyōshi // K. TaehyungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora