[COMPLETATA]
Mukoyōshi «Letteralmente "genero adottato", è un uomo adulto che viene adottato in una famiglia come marito di una figlia, prendendone il cognome». Questa è la sorte che toccherà a Kim Hana, giovane figlia del capo di una delle più gran...
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È passato quasi un mese ormai, e non sono mai stata così felice nella mia vita.
Io e Taehyung abbiamo affittato una piccola casetta fuori Seoul, è molto graziosa ed è adatta alla presenza di due persone; inoltre è temporanea, non sappiamo ancora cosa faremo in futuro, ma ci stiamo lavorando... insieme.
Ovviamente dopo aver mollato il mio Mukoyōshi all'altare, ho perso ogni singolo possesso della mia eredità, inclusa ovviamente l'azienda. Questa cosa dovrebbe rendermi triste o incazzata in qualche modo, eppure non mi sono mai sentita così libera: tagliare ogni tipo di legame con mio padre è stata una benedizione e adesso posso dedicarmi finalmente a me stessa.
«Buongiorno» mi saluta Taehyung sorridente con la voce bassa e impastata dal sonno e si muove lentamente tra le lenzuola finché le sue mani si posano sui miei fianchi per abbracciarmi.
Gli lascio un dolce bacio sulla fronte e lui si fa piccolo piccolo sotto di me, nascondendo la testa nell'incavo del mio collo; il suo respiro caldo mi fa venire i brividi e sorrido felice di poter godere di queste attenzioni che lo rendono un bambino indifeso, così gli accarezzo i folti capelli neri inserendo le dita, che si incastrano tra i piccoli nodi e tiro leggermente per sciogliergli.
Il corvino si lascia cullare dalle mie mani, gli piace quando gli accarezzo i capelli.
Il sole filtra indisturbato da dietro le tende bianche e adornano la figura massiccia e fanciullesca di Taehyung. «Dovremmo alzarci, o faremo tardi» lo avverto, ma lui sbuffa.
«Ancora due minuti» si lamenta stringendomi a lui.
Entrambi siamo alla ricerca di un nuovo lavoro e nel frattempo lavoriamo presso l'azienda di Jimin, non è il lavoro dei nostri sogni, ma prima o poi dovremmo pur cominciare con qualcosa.
«Solo perché Jimin è nostro amico, non significa che possiamo fare ritardo» lo ammonisco e Taehyung lentamente alza il capo verso di me: ha un'espressione imbronciata che fa tenerezza «Hai ragione» borbotta portando gli occhi al cielo.
