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«Non una semplice macchina fotografica, questi sono "gli occhi di Taehyung"».

Arrivo in ufficio con questa frase che mi rimbomba nella testa; il fatto che oggi rivedrò Taehyung, dopo che Jimin mi ha confessato tutte quelle cose su di lui, mi fa sentire nervosa, come se stessi parlando per la prima volta con Taehyung. Come se non l'avessi mai conosciuto prima d'ora.

Quando varco la soglia del nostro ufficio, mi ritrovo il corvino seduto davanti la scrivania che lavora tranquillo.
Appena mi vede entrare, le sue labbra si stendono in un dolce sorriso quadrato, un sorriso strano, come a dire "finalmente ci rivediamo".

Gli ricambio il sorriso, anche se un po' forzato e mi siedo alla mia postazione, cercando di non guardarlo direttamente, ma i suoi occhi scrutano la mia figura e seguono i miei movimenti, come un'ombra che non lascia spazio.
Decide di alzarsi lentamente dalla sua sedia comoda, che in quel momento però, gli sta stretta, e si avvicina a me; tasta con i polpastrelli la superficie della mia scrivania.
Sembra pensieroso, forse sta provando a fare ordine nella sua testa e cerca le parole giuste da dirmi; ma è come se qualcosa lo frena, ha paura di sbagliare anche questa volta.
Così, contrariamente a come è abituato a fare, non reagisce d'impulso, ma ci pensa un po', su ciò che vuole dirmi e si blocca davanti a me sedendosi sulla mia scrivania con una gamba a penzoloni e girato a mezzo busto per guardarmi.

«Ehi» mi saluta con un tono di voce molto pacato.
«Ciao».

Ci guardiamo per alcuni istanti ed è come se fossimo tornati indietro nel tempo, due ragazzini che si vedono per la prima volta.
Ciò che è successo con Lily è anche colpa mia, sono stata un'idiota a cascare nella sua trappola. Oltretutto, parlare con Jimin, mi fa vedere Taehyung sotto una luce diversa adesso.

«Taehyung, io-»
«Parlo io per prima- dice lui interrompendomi- so che Lily ti ha detto un sacco di cazzate e vorrei smentire ogni parola. Non stiamo per sposarci e-»
«Lo so» lo interrompo io questa volta.
So cosa è successo, Jennie mi ha raccontato tutto; mi ha detto che Lily si era inventata non solo che lei e Taehyung stessero per sposarsi, ma addirittura che io ero andata a convivere con Chanyeol.
Il problema non è che io sia arrabbiata con Lily, cioè sì, lo sono, ma più di ogni cosa sono arrabbiata con me stessa, per aver lasciato che mi manipolasse, che la mia parte fragile avesse la meglio sulla mia parte lucida e razionale.
Come ho potuto essere così idiota?

«So cosa è successo. Me lo ha raccontato Jennie. E Dio, mi sento così stupida!» confesso lamentandomi. Taehyung annuisce comprensivo, anche lui si sente uno sciocco. Probabilmente siamo stati soggiogati dal fatto che non abbiamo fiducia l'uno nell'altra; siamo due estranei ai nostri occhi. In fin dei conti, neanche lui sa molte cose di me o del mio passato.

Taehyung si alza, e fa il giro della scrivania per venirmi incontro e allunga la sua mano sulla mia guancia per accarezzarmi, e lo fa con una delicatezza disarmante.
Chiudo gli occhi per alcuni secondi e mi lascio coccolare da quel calore familiare, da quella carezza che avevo a lungo cercato e che non avrei mai pensato potesse essere proprio sua.

Mukoyōshi // K. TaehyungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora