d i c i a n n o v e

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𖥸

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Le porte si spalancano non appena Jungkook fa il suo ingresso in azienda; tutti i dipendenti abbassano lo sguardo quando passa con aria fiera e spavalda come se fosse dio.
Rimangono in silenzio lanciandomi qualche occhiata compassionevole mentre cammino affianco al corvino con la testa bassa, sperando che quel lungo corridoio che mi separa dall'ufficio, si accorci magicamente facendomi sparire da sotto i riflettori inquisitori della gente.

Jungkook invece sembra essere a suo agio, anzi quasi strafottente; per lui essere qui non è né motivo di vanto né di vergogna: ha semplicemente fatto tutto ciò che era in suo potere per diventare il capo di un'azienda e ora che c'è riuscito, la cosa lo rende solo soddisfatto di sé stesso, compiaciuto del fatto che finalmente va tutto secondo i suoi piani.

«Buongiorno a tutti cari dipendenti della Sungsam, io sono Kim Jungkook, il vostro nuovo capo» afferma presentandosi con un sorriso tiranno; sentire il mio cognome accostato al suo nome, mi fa inorridire parecchio, suona male, ma lui sembra esserne fiero invece, e ripenso a Taehyung che ha dovuto faticare parecchio per poter accettare di essere un Kim.
Jungkook non ha scrupoli e lo si nota da questi piccoli dettagli.

«Da oggi confido nella vostra collaborazione, perché il mio posto qui sarà permanente» asserisce fermo « Lavoreremo sodo proprio come voleva il signor Kim, io sarò la sua ombra e voi eseguirete alla perfezione tutti gli ordini. E ogni anello debole della compagnia sarà licenziato senza esitazione».

Guardo i volti dei dipendenti preoccupati e scettici del nuovo capo, se con Taehyung erano abituati ad essere trattati come amici venendo addirittura invitati al nostro matrimonio, adesso si sentono oppressi da questa presenza che non si perde in ulteriori chiacchiere comportandosi come un vero e proprio dittatore seguendo alla perfezione le orme di mio padre.

«Ci sono domande?» chiede retorico Jungkook sapendo già di trovare silenzio dall'altra parte e infatti sorride compiaciuto vedendo l'effetto che fa sulle persone; persino su di me.

«Bene, buon lavoro a tutti» aggiunge ultimando il suo discorso ed entriamo nell'ufficio principale mentre io cammino a capo chino, troppo frustrata per guardare il volto di chi confidava in me.

Mukoyōshi // K. TaehyungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora