Capitolo 19•

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"-Rick ma dove mi stai portando, e soprattutto perché mi hai bendata?"

"-Qualche minuto e siamo arrivati."

Stavamo camminando da più di mezz'ora, io bendata per di più, e Riccardo non aveva la minima intenzione di dirmi la direzione.
Stavamo camminando sul marciapiede, questo lo intuivo, ma non riuscivo a capire dove mi avrebbe portata.
Dopo un po' sentii l'apertura e la chiusura di una porta, Riccardo mi tolse la benda e una marea di persone urlarono 'Sorpresaa'.
Guardai Riccardo letteralmente sorpresa e lui sorrise solamente portandomi verso Sofia e Marika.

"-Stavate male eh."
le fulminai.


La serata stava passando e tutto questo non mi sembrava vero.
Riccardo stava sempre e solo con me, era dolcissimo e di tanto in tanto mi cingeva le spalle e mi baciava.
Mentre tutti ballavano, io venni presa alla sprovvista da Rick per poi essere scortata fuori.
Mi prese in braccio baciandomi il collo e girando.

"-Rick dai... smettila...non ce la faccio più.!"
Urlai tra una risata e l'altra, provocate dall'impatto tra la sua leggera barba e il mio collo.

Mi guardava incantato, come se ci fosse davvero qualcosa di bello in me.
Il tempo con lui trascorreva talmente veloce che non sembrava di stare insieme neanche da cinque minuti.

"-Facciamo una passeggiata?"
Mi chiede facendomi scendere e sistemandosi i capelli con una bandana rossa e i ricami bianchi.

Annuii intrecciando le nostre mani e iniziando a camminare.

Le strade erano isolate, il paesaggio era ricoperto da alberi di svariate dimensioni con delle foglie che lo rendevano più verde e eleganti.
Si potevano intravedere le stelle dalle foglie degli alberi, esse splendevano meravigliosamente regalando al cielo uno spettacolo mozzafiato.
Ho sempre amato le stelle, persino da piccola leggevo al chiaro di luna in giardino circondata da stelle pronte a custodirmi i loro segreti più oscuri.

Il silenzio regnava quell'atmosfera con qualche comparsa di versi delle cicale di tanto in tanto.

Sentivo leggermente freddo ma non diedi molta importanza e continuai a camminare.

"-A che pensi?"

"-Niente di particolarmente interessante.."
finii la frase nel vuoto.

"-Tu cosa pensi?"
Continuai col viso rivolto verso il suo in attesa di una risposta.

"-La settimana la recuperiamo da domani, oggi non lo contiamo come giorno va bene?"

Non capivo perché quel pensiero della settimana lo tartassasse così tanto, sapevo solo che mi stava facendo capire che ci teneva e forse era solo questo.

"-Uhm sì va bene.."

Infondo alla stradina vi si trovava una panchina che dava come panorama la vista di tutta la città.

Riccardo mi tirò la mano come per dirmi di correre fino a lì.
Sorrisi e insieme raggiungemmo la panchina.

Eravamo lì e ci sentivamo in cima al mondo:
Roma, le stelle, la luna, lui..
tutto era perfetto.

Osservavo ogni minimo dettaglio cercando di usufruire della mia memoria fotografica per ricordarmi di quel meraviglioso posto.

Mi girai sentendomi osservata e vidi che Riccardo non guardava le stelle, ma guardava assiduamente me.

Corrugai la fronte chiedendogli:
"-Non ti piacciono le stelle?"

Lui scosse il capo
"-Mi piacciono le stelle, ma mi piace ancor di più osservarti felice."

Dear Diary//Riccardo RidolfiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora