Capitolo 10•

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'-Eh tu bambolina che ci fai qui?'

'-ci abito magari?' Lo prendo in giro sarcasticamente.

'-Chi cerchi?' Mi chiede con un sopracciglio inarcato.

'-Alberico, dov'è?' Lo guardo negli occhi castani in cui mi perdo.

'-Alberico a quanto vedi non è in casa, posso aiutarti io.'

Si era avvicinato sempre di più fino a trovarmi il suo fiato sul collo che mi metteva abbastanza brividi.
'-Lo cercherò dopo..'

Pronunciai insicura cercando di andarmene dalla camera.

Lorenzo sorrise avvicinandosi al mio orecchio e pronunciandomi
'-Dove vai bambolina, non c'è fretta.'

Il suo sorriso non era come quelli che mi scambiava di sfuggita nel corridoio, questo sorriso era un misto tra malizia e pazzia.

In quel momento volevo solo scappare da lì, ma lui inchiodò saldamente le mie mani al muro mentre con l'altra mano percorreva lentamente il mio profilo.

Quella lentezza era una tortura a dir poco inesorabile, stavo per urlare ma lui capendo le mie intenzioni mi precedette poggiando le sue labbra calde e carnose sulle mie.

In un altra occasione mi sarebbe piaciuto stare lì con lui, ma in questo momento era l'ultima cosa che volevo.

Chiuse a chiave la porta, buttandomi con un gesto veloce sul grande letto.

Si distese accanto a me girandomi con prepotenza, continuavo a guardarlo negli occhi e in poco tempo quel castano si scurì diventando quasi color pece.

Avevo paura, persino di urlare.

L'unica cosa che feci fu restare immobile sperando che quella tortura finisse presto.

Ma ancora non sapevo che cosa stava per accadermi.

Il campanello suonò e Lorenzo subito mi prese in braccio avvicinandosi alla porta e aprendola, mi portò nella mia stanza e mi poggiò sul letto ordinandomi di prepararmi la valigia.

I suoi occhi si erano leggermente schiariti, ma non del tutto.

Mi opposi piantando i piedi al suolo, e lui con una velocità sovrumana preparò tutti i miei vestiti mettendoli dentro la valigia, appena vide il mio diario lo buttò dentro e mi trascinò alla porta.

'-Loré so' Matt, apri sta cazzo de porta!' Esclamò un ragazzo dietro essa.

Lorenzo aprì la porta lanciandogli la valigia al presunto Matt, e prendendomi la mano mi trascinò con sé.

'-Lasciami stare!' Urlai strattonando il mio braccio dalla sua forte presa con tutta la forza che possedevo.

Lorenzo sbuffò e dopo poco mi avvertì
'- Stasera verrò a
prenderti e vedi di essere pronta e non spifferare niente a nessuno altrimenti sai cosa potrei farti.'

Si avvicinò un ultima volta baciandomi l'angolo della bocca e chiudendo subito dopo la porta.

Andai velocemente in camera poggiandomi nel letto e osservando il soffitto pensando in quale casino stavo entrando a far parte.

Notai che nella mano destra sotto l'indice avevo un grosso graffio che bruciava leggermente.

Rivolsi un ultimo sguardo al soffitto prima di addormentarmi involontariamente.

Sentii una presenza poggiarsi nelle mie labbra e toccarmi i capelli delicatamente.

Aprii gli occhi notando Lorenzo ancora attaccato alle mie labbra che quando si accorse del mio risveglio approfondì il bacio.

Cercai di spostarlo tirandogli leggermente i capelli,ma ciò non lo distolse dal suo posto.

Misi le mie esili mani nel suo petto cercando invano di spostarlo.

Dopo quelle che sembrarono ore Lorenzo si scostò, guardandomi e tendendomi la mano.

La rifiutai ovviamente e così lui la prese di forza strattonandomi fino all'uscio del portone dove appena fu chiuso mi prese in spalla.

Mi portò vicino la macchina dove mi posò delicatamente mettendomi una coperta sopra e delle cuffie alle orecchie.

Mi addormentai guardando Lorenzo che entrava in macchina con il suo amico Matt.

Il tepore della coperta insieme alla musica mi rilassarono facendomi chiudere gli occhi e addormentandomi.

Cosa sarebbe successo ora?

Dear Diary//Riccardo RidolfiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora