Capitolo 14•

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-Continuo del diario

Okay diario,

sono una cogliona colossale.

Ho accettato di farmi conoscere fino in fondo da Riccardo.

Giuro che non so' con quale criterio abbia accettato, so' solo che ho fatto la cosa che sentivo più giusta in quel momento..

ma ora penso di aver fatto un errore.

E se io mi fidassi di lui ma allo stesso tempo lui mi stesse prendendo in giro?

Dovrei stare attenta o lasciarmi andare?

Cavolo più confusa di così si entra in coma.

Chiamo Edoardo, non ce la faccio a lasciarmi tutti questi dubbi.

ciao diario.•

Butto il diario nel cassetto con noncuranza e cerco il telefono disperatamente, notando che alla fine si trovava sopra il comodino.

Sospiro e lo afferro.

Cerco di digitare velocemente il numero di Edoardo quando la tastiera si dissolve venendo sostituita da una chiamata in arrivo.

Rispondo senza guardare di chi si tratta.
"-Pronto?"

"-So' come ti senti Alex, sappi che io sono qui.
Sono letteralmente sotto casa tua."

"-R-Riccardo sei tu?"

"-sì, Scendi sotto."

"-Arrivo."

Per la prima volta non mi feci domande sul cosa ci facesse qui, ma scesi sotto senza scrupoli per il semplice fatto che avevo bisogno di parlare con qualcuno.

E forse era davvero questo lo scopo di Riccardo.

Lo vidi seduto sul marciapiede che mi guardava e faceva cenno di avvicinarmi.

Così feci e, inaspettatamente ci abbracciammo.

Perché stavo pensando a mia madre?

No, non voglio farlo in questo momento.

"-È tutto apposto, io sono qui per te." mi sussurrò dolcemente lisciandomi i capelli.

Quell'abbraccio durò molto, e quando lo sciogliemmo Riccardo mi asciugò le lacrime col dorso della sua mano.

"-Mi spiavi per caso?"

"-No, non lo farei mai.
Avevo il presentimento che tu avessi bisogno di aiuto da parte di qualcuno."

"-È da ieri che ho il presentimento che tu sia telepatico, e ora ne sono certa."

"-Che succede Alex?"

"-Non lo so'."

"-Non ti fidi di me?"

"-Mi fido di te, ma il fatto è che non so' come sto realmente e vorrei smetterla davvero di avere tutte queste paranoie."

stavo trattenendo le lacrime perché non volevo mostrarmi ancora più debole di quel che stavo mostrando a Riccardo.

"-Trattenere le lacrime dentro corrode l'anima.
Se devi piangere sfogati, lascia da parte le tue paranoie.
Io sono qui per questo, sono qui per te."

Una montagna di lacrime solcarono le mie guance, seguite da singhiozzi.

Dopo un po' mi calmai e guardai Riccardo.

Non so per quale motivo ma pensai subito che tutta la bellezza del mondo fosse concentrata nei suoi occhi e nel suo sorriso.

"-E tu?"
gli chiesi d'improvviso.

"-E io cosa?"

"-Non hai bisogno dell'aiuto di qualcuno?"

"-No, ho già tutto quello di cui ho bisogno proprio qui."

Sorrisi.

E lui a sua volta sorrise.

"-Da domani inizierà la settimana insieme.. d'accordo?"

"-Va bene."

"-Facciamo un giro insieme e ..uhm parliamo?"

"-Perché in effetti ora non stiamo parlando no?"

"-Lo sapevo che infondo, ma moolto infondo eri divertente."

"-Ha ha ha che spiritoso."

Mi tese la mano per alzarmi e l'afferrai ma invece di alzarmi entrambi cademmo a terra ridendo, mentre la gente che passava ci guardava malissimo.

Andammo a mangiare al primo fast food che ci capitó.

Era divertente, e dolce, molto dolce.

Forse saremmo diventati ottimi amici.
O qualcosa di più.

Era tarda sera e Riccardo ed io eravamo ancora insieme che passeggiavamo per le strade.

"-Ma come hai fatto ad avere il mio numero?"

"-Chiedi ad Edoardo e ti dirà tutto quello che vuoi sapere."

"-Che stronzo!
E sentiamo, cos'altro ti ha detto Edoardo?"

"-Oltre al fatto che canti come una dea greca, e il tuo numero nient'altro."

"-É tardi, e domani devo andare a scuola che ne dici se ci vediamo dopo la scuola alle.. 15?"

"-Va bene se invece ti passo a prendere io?"

"-Tu non ci vai a scuola?"

"-Veramente.. no."

"-Allora va bene.. a domani!"
Lo salutai.

"-Casa tua é ancora lontana, non vuoi che ti accompagni?"
Mi chiese stupito.

"-Non disturbarti dai.."

"-Non é per niente un disturbo."

Mi morsi il labbro pensando al fatto che se mio padre mi avesse visto con un ragazzo avrebbe avuto una reazione alquanto medievale..

Quindi declinai l'offerta.
"-A domani Alex."

"-C-ciao Rick."

Camminai a passo svelto, questa volta tornare a casa fù come un peso.

Le strade erano deserte, evidente segno che era molto tardi e io non mi sarei alzata facilmente il mattino seguente.

Sbuffai e appena varcai la soglia di casa andai in punta di piedi in stanza.

Il russare di Alberico si poteva sentire benissimo fin da fuori la sua stanza.

Mi misi il pigiama e sprofondai nel letto chiudendo gli occhi.

Ma fui costretta a riaprirli sentendo la vibrazione del mio telefono

Da // Sconosciuto
Buonanotte principessa.

Sorrisi immagginando come le labbra di Rick pronunciavano quelle dolci parole.

A\\ Rick✨❤
Buonanotte Rick.

Guardai la sua immaggine del profilo e mi addormentai dolcemente con il telefono ancora in mano.

Aspettando con ansia il giorno seguente.

"La mia più grande paura é che tu mi veda come mi vedo io."

Dear Diary//Riccardo RidolfiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora