Delle voci bisbigliavano.
Sentivo solo quelle voci da ormai troppo tempo.Sentivo la scena ricomporsi ripetutamente e le lacrime e la confusione sovrastavano tutto.
Ma le lacrime non uscivano alla fine e la confusione sarebbe svanita prima o poi.
Sentivo solo voci e basta, poi improvvisamente riuscii a svegliarmi e alzai il busto velocemente.
Avevo la testa completamente bagnata e un respiro affannoso con i battiti fortissimi.
Ero a casa, sul divano con mio padre di fronte.
Non c'era nessuno tranne lui ed io in casa e questa cosa mi confondeva molto.
Mi alzai traballante rivolgendo lo sguardo verso di lui.
E sentii la guancia andarmi a fuoco e la testa era girata dal lato opposto, mi aveva dato uno schiaffo.
Indietreggiai di qualche passo chiedendogli spiegazioni e iniziò a parlare.
"-Quindi ora esci la sera per andare in discoteca e frequenti per giunta ragazzi più grandi!
Non me lo sarei mai aspettato da te Alex, mi hai deluso profondamente.
Chi è Riccardo?"Mi gelai sul posto.
Cosa ne sapeva mio padre?
Perché il suo nome su più di 7 miliardi?
Perché aveva pronunciato giusto giusto il suo?"-Ora esci immediatamente da questa casa, ti rinnego come figlia!"
Non riuscivo più ad esprimermi.
I sentimenti erano tanti e forse il vuoto era scomparso appena fu pronunciato il suo nome.Rivolsi lo sguardo verso la mia camera e presi tutte le mie cose mettendole in una valigia.
Trascinai la valigia provocando un enorme eco che rimbombava nella stanza.
La luce nella camera da letto era accesa e filtrava attraverso la porta chiusa.
Sospirai e presi le foto negli scaffali che avrei voluto tenere con me.
Uscii di casa e iniziai a camminare trascinando la valigia a testa bassa.
Andai di fronte casa di Marika e bussai ripetutamente prima di vedere un Lorenzo a petto nudo aprire la porta.
"-Uhm scusa Lorenzo, ho sbagliato strada."
Mi congedai andandomene.Provai a camminare fin casa di Sofia e stranamente era tutto tranquillo, ciò significa che la festa era già finita e solo ora notavo che era giorno.
Suonai il campanello guardandomi le scarpe e dondolandomi avanti e indietro.
Dopo un po' Sofia aprì la porta di casa accogliendomi.
Con passo svelto mi diressi dentro trascinando la valigia con me, andammo nella sua stanza e chiuse la porta a chiave facendomi sedere sul letto.
"-Sofia ti prego dimmi cosa è successo durante la festa."
Dissi arrivando dritta al punto."-Ieri durante la festa sei svenuta ma io non ti ho portata a casa, e nemmeno Marika o Francesco, è stato Riccardo.
Ho visto lui con te in braccio e insieme a Marika siamo andate a vedere cosa succedeva.
Riccardo era completamente sobrio, e quindi era consapevole di quello che stava facendo.
Ma non ci ha dato spiegazioni ci ha detto solo una frase e poi se n'è andato con te."
Mi raccontò tenendomi la mano."-Sofia, che frase vi ha detto Riccardo..?"
Domandai con i battiti accelerati a mille."Sarò stato pure uno stronzo, ma alla fine quello che ci è rimasto fottuto sono stato io.'
e se n'è andato baciandoti la fronte."
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Dear Diary//Riccardo Ridolfi
Fiksi PenggemarMi chiamo Alex , ho 15 anni e vengo dall'Inghilterra. Mi sono trasferita da poco a Roma perché mia madre avendo problemi di salute non poteva più mantenermi, ad occuparsi di lei ci pensa mia zia Shelly. Sono una ragazza confusionaria, e scrivo tutto...