7 Settembre 2021
Mi avvicino alla porta dove trovo Nicolò che fa saltellare le chiavi sulla sua mano.
Sospiro guardandolo male e poi entro in casa «che problemi hai?» mi domanda chiudendo la porta e correndo ad abbracciarmi da dietro.
Mi scanso violentemente «se sei arrabbiata perché ieri ti avrei potuta vedere nuda, scusami» dice alzando le mani in segno di difesa.
Scuoto la testa andandomi a buttare sul suo divano «perché sei entrato in quella maledetta stanza?» gli domando girandomi totalmente verso di lui «ti cercavo» si siede al mio fianco.
«mi cercavi per chiedermi qualcosa in particolare?» domando speranzosa avvicinandomi a lui «no, in realtà per dirti che Martina verrà a Milano per qualche giorno» sospiro buttandomi nuovamente sul suo divano «sei serio?»
Lui annuisce con il sorriso sulle labbra «ma non è questo il punto, raccontami cosa è successo con Rafael» sbuffo cercando di sprofondare ancora di più nel divano «più che altro dimmi di più su quella ragazza che mi hai accennato»
Vedo il suo volto sbianchirsi e poi mi prende per un braccio tirandomi verso di lui «cosa?» scuoto la testa «Ale me lo ha detto, pensava lo sapessi» come giusto che sia, vorrei aggiungere.
«non ti ho detto nulla perché» comincia col dire, ma le parole gli muoiono in bocca «perché non sapevo come l'avresti presa» spalanca le braccia «io? Nicolò sei incapace a trovare scuse»
Mi alzo allontanandomi da lui «è così» lo guardo male e poi sbuffo «bella cazzata» roteo gli occhi.
Nicolò si avvicina a me prendendomi per il polso «semplicemente non è una cosa seria, abbiamo solo passato qualche notte, nulla di più» sospiro scuotendo la testa.
Il suo solito, oserei dire «dovresti smetterla di trattare le ragazze così» muovo il braccio bruscamente per eliminare quel contatto «scusami, hai ragione»
«no sul serio, a te piacerebbe se il ragazzo che piace a Martina lo facesse con lei? O se Rafael lo facesse con me?» gli domando con fare ovvio e il suo volto si incupisce «sei proprio una stronza» mi punta un dito contro ed io mi ributto sul divano «sono solo realista»
Nicolò certe volte mi fa incazzare. Sembra quasi che tutti lo hanno contro e che solo lui si riesce a capire e comprendere. Ed è per questo che entro in gioco io. Se fa delle cazzate sono io che li fermo.
Se comincia a comportarsi da stronzo, sono io che gli rimette la testa sulle spalle.
E questo suo comportamento mi fa letteralmente uscire di testa. Sembra un bambino, a mani basse.
Ma forse è proprio per questo che gli voglio bene.
«senti dimmi di Rafael» sbuffa sedendosi dalla parte opposta a me «pensa che tra me e te ci siano fuochi d'artificio» roteo nuovamente gli occhi e sento Nic cominciare a fare la tosse «questo sta fumato»
«allucinato» aggiunge «che funghi prende? Li vorrei procurare» prendo il primo cuscino che mi capita fra le mani e glielo tiro addosso «scusami, ho chiesto un'informazione!» prendo il cuscino che gli ho tirato e me lo rilancia per farmelo posare.
«no hai ragione, è allucinato, ma volevo tirartelo» alzo le spalle e lo vedo sorridere «mi fa incazzare questa sua sparata» dico mettendomi il cuscino sulle gambe «si perché tu ed io siamo migliori amici, vederci in quel modo mi fa un certo effetto» inizio col dire guardando l'alto, ma posso percepire che Nicolò mi stai guardando abbastanza interessato «di disgusto» continuo guardandolo con una faccia disgustata.
Questa volta è lui che mi tira un cuscino in faccia ed io sorrido «dai! Chi non vorrebbe essere la mia ragazza?» si alza in piedi e fa un giro su se stesso «guarda che faccino» si indica il viso «è che braccia» la sua voce diventa più dura mentre mostra i suoi muscoli «che addome» si alza leggermente la maglia ed io lo guardo male «che cosce, ma soprattutto» si gira dandomi le spalle «guarda che culo»
Incrocio le sopracciglia guardandolo ancora più disgustata di prima. O meglio, molto perplessa «oh no» si gira nuovamente verso di me e osserva il mio sguardo che non credo riesca a decifrare.
«so cosa fa impazzire a voi ragazze» fa un urlo isterico «le mani»
Nicolò si avvicina a me mostrandomi le sue mani.
Questo è un colpo debole.
Mi sono resa conto di avere un "fetish" per le mani quando per la prima volta ho notato quelle di Nic.
Le sue mani sembrano letteralmente scolpite e a me fanno impazzire.
«lo sapevo» ammicca prendendomi la mano sinistra e posandola sulla sua mano destra «la vena» mi sussurra mentre mi fa tastare la mano «ma sei serio o mi stai prendendo per il culo?»
In qualche modo devo tirarmi fuori da questa situazione al quanto imbarazzante.
Nic si allontana con forza da me e poi sbuffa «lo so che ti piacciono le mani» mi punta nuovamente è il dito contro «me lo hai detto»
Mi mordo il labbro arricciando il naso.
Si è così, era ovvio gliene avessi parlato, ma non pensavo si ricordasse un dettaglio così tanto stupido.
Mi giro a guardarlo mentre scrive qualcosa sul suo cellulare «ceni qua? Facciamo due pizze» annuisco con il sorriso sulle labbra.
Alla fine non riesco ad essere arrabbiata con lui, mi è impossibile.
È una piccolezza quella di non avermi parlato della ragazza (di cui, evidentemente, non saprò mai il nome), ma non posso tenergli il broncio.
È così importante per me (ed io sono così insicura) che non posso litigare seriamente però questa cosa.
«hai più parlato con Rafael?» scuoto la testa mentre mi alzo dal divano per dirigermi in cucina «credo mi abbia chiamata però, avevo il cellulare nella borsa» apro il frigorifero servendomi da sola un bicchiere d'acqua.
«anche per me, grazie» Nicolò mi passa un bicchiere ed io lo riempio versandoci lo stesso liquido che pochi attimi fa avevo versato a me.
Dopo aver bevuto un po' d'acqua, si allontana con il telefono vicino l'orecchio.
Riesco a percepire qualche parola e capisco che sta ordinando le due pizze per questa sera.
Sospiro sedendomi sullo sgabello non molto lontano dalla finestra osservando la stanza che mi circonda.
Dovrei chiamare Rafael al più presto.
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Sei sempre stato tu! || Nicolò Barella ||
RomanceLa vita va vissuta appieno, senza perdersi in piccole parti insignificanti. Lei, Ginevra, lo avrebbe sempre pensato e nessuno potrebbe mai toglierle questo suo punto di vista. Ginevra sembra un po' una bambina sognatrice, nonostante i suoi quasi ven...