Capitolo 28: mancanza

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24 ottobre 2021

Finalmente si torna a giocare in casa e di conseguenza finalmente posso vedere Nicolò giocare dal vivo.

Dopo lo stop causato dalle nazionali e l'ottava partita giocata a Roma, sono seduta finalmente in tribuna per poter guardare Nic.

Era da tantissimo tempo che non venivo a una partita, mi era mancato.

Mi è mancato anche vedere Nic.

Si perché in questo periodo ci siamo visti veramente poco a causa della nazionale, della mia università e dei suoi allenamenti con l'Inter. Credo che in queste settimane ci saremo visti in tutto sei volte.

Ma adesso sono qui a guardarlo giocare e sta andando benissimo. O almeno credo. O semplicemente è quello che voglio sperare visto che, ripeto, di calcio non me ne intendo molto, ma sono una fidanzata che supporta il suo fidanzato quindi non c'è niente di male!

Anche qui voglio sicuramente auto convincermi.

Edin ha segnato al diciassettesimo minuto e tutt'ora siamo ancora in vantaggio. Mancano circa meno di venti minuti alla fine della partita e spero vivamente che Nic riesca a segnare almeno un gol.

Osservo tutti i ragazzi correre dietro al pallone e tra tutti loro il mio sguardo cade sul mio ragazzo è spontaneamente mi nasce un sorriso sulle labbra.

«sei proprio innamorata» Martina mi da una leggera spinta «per fortuna» le sorrido leggermente «mi mancava vederlo giocare» ammeto sistemandomi meglio sul mio posto «si anche a me» sorride.

Martina è venuta circa una settimana fa qui a Milano, mi ha fatto un po' di compagnia in questi giorni in cui mi sono sentita sola. Mi fa piacere che sia stata felice di sapere di me e di suo fratello.

Mi ha rivelato che aveva capito i sentimenti di Nic nei miei confronti, ma non era sicura è che di conseguenza voleva tenerli per se.

Non ne ha neanche parlato con Nicolò.

Martina è una ragazza davvero buona, le voglio tanto bene.

Anche lei si è da poco fidanzata con un ragazzo che ha conosciuto qui a Milano quando è stata qua un mesetto fa.

Solo che lui non è di Milano, ma di Roma. In questi giorni ci siamo fatte compagnia a vicenda insomma.

«come sta andando con Valerio?» domando girandomi verso di lei «tutto bene, mercoledì scendo a Roma da lui» sorride «che bello» le prendo la mano destra «sono così felice per te» ammetto guardandola negli occhi «anche io lo sono per te e per Nicolò, vi meritate tanta felicità»

«grazie» le lascio la mano e poi, insieme, ci ritiriamo verso il campo perché abbiamo sentito il fischio dell'arbitro.

Cazzo. Hanno dato un rigore alla Juventus e lo tirerà Dybala. Speriamo bene altrimenti potrei rimanerci seriamente male.

Mi alzo in modo tale da poter osservare meglio la scena e mi avvicino alla ringhiera. Il San Siro è in silenzio in questo momento e tutti stiano pensando a una sola cosa. Dybala deve sbagliare il rigore.

Sfortunatamente non accadde. Dybala segna e dagli spalti si sente un forte boato di delusione da parte dei tifosi interisti. Sospiro tornandomi a sedere al mio posto «mi dispiace così tanto» dico alla mia amica «era praticamente finita la partita!» sbuffo.

Infatti dopo pochi minuti ecco che l'arbitro fa il triplice fischio facendo terminare così la partita. Con un pareggio.

Guardo l'uscita e insieme alla mia amica ci dirigiamo verso l'uscita dello stadio.

Aspetteremo Nic in macchina, non voglio stare nel casino dei tifosi, mi sentirei soffocare.

«secondo te» inizio a parlare girandomi verso Martina «questa settimana riuscirò a stare un po' solo con Nicolò?» la mia amica sospira «non lo so in tutta onestà» mi posa una mano sulla spalla «credo che sicuramente riuscirete a passare un po' di tempo assieme, in fin dei conti oggi ha giocato una delle partite più toste del campionato, un minimo di relax lo avrà» annuisco facendo un piccolo broncio.

Il mio sguardo si sposta verso l'uscita e riesco a vedere i ragazzi uscire uno alla volta e tra di loro riesco a intravedere Nicolò. Lo vedo avvicinarsi alla macchina e dopo pochi secondi è già dentro.

Si sistema per bene e poi si gira verso di me «ciao» gli faccio un piccolo sorriso e lui, in tutta risposta, si avvicina a me lasciandomi un bacio sulle labbra «ma che teneri» Martina apre bocca e Nicolò è costretto a richiamarla «lasciami vivere il sogno di una vita, grazie» sorrido e metto in moto.

«dove dormiamo stasera?» mi chiede con fare ammiccante il mio ragazzo. Lo guardo di traverso «di certo io non voglio stare nella stessa casa in cui fate sesso» sono certa che Martina abbia appena alzato le mani in aria, è giusto tipico, da lei insomma.

«lascio Martina da te mentre tu vieni da me? Ho anche Felix a casa solo da troppe ore» Nic mi posa una mano sulla coscia senza stringerla «va bene» si gira leggermente verso sua sorella «non distruggermi casa mentre non ci sono» le punta un dito contro «tranquillo, io necessito di dormire al contrario vostro»

Vorrei sprofondare a non so quanti metri sotto terra «sei diventata tutta rossa Ginevra» Nicolò scoppia a ridere.

Parcheggio la macchina fuori al cancello di casa di Nicolò e faccio scendere Martina «ci vediamo domani» le dico «non fatemi diventare zia» chiude la portiera e aspettiamo che entri nel cancello di casa. Cosa che avviene dopo pochi secondi.

Faccio retromarcia e poi mi dirigo verso casa mia che fortunatamente non è molto distante «mi sei mancata» sorrido alla sua frase «anche tu»

In questo momento vorrei già essere a casa, beandomi di poter stare con lui. Questi avverrà tra circa cinque minuti, ma sono così stufa di aspettare.

Stare vicino a Nicolò è il mio pensiero fissò ormai da un paio di giorni e in questi due giorni l'ho visto troppo poco.

E finalmente è arrivato questo giorno per poter stare assieme, ma soprattutto da soli. So per certo che Martina abbia preferito di proposito lasciarci da soli e ne sono molto grata.

Questa volta parcheggio la macchina fuori casa mia e assieme ci dirigiamo verso la porta.

Faccio attenzione ad aprire la porta per evitare che Felix esca, ma fortunatamente non lo trovo davanti a essa, ma sta dormendo sul tiragraffi.

Sorrido e di corsa vado da lui lasciandogli mille coccole sul pancino e tanti baci sulla testa. Mi allontano da lui per controllare che nella ciotola ci sia della pappa, ma poiché è completamente vuota, decido di aggiungere dei croccantini.

«saresti una bravissima mamma» Nicolò mi abbraccia da dietro stringendomi il ventre «si forse» Nic mi lascia una bacio sul collo «non forse, ne sono convinto»

Sì peccato che i bambini non sono nel mio programma ne oggi e, forse, ne mai.

«allora? Cosa stai aspettando?» mi chiede Nicolò prendendomi per mano e facendomi girare verso di lui «niente» sorrido e mi avvento sulle sue labbra sapendo perfettamente cosa succederà da lì a pochi minuti.

Sei sempre stato tu! || Nicolò Barella || Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora