Capitolo 5: tra margarita e caipiroska alla fragola

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12 Settembre 2021

Ancora non riesco a capacitarmi di come Rafael sia riuscito a portarmi in questo posto, assolutamente non adatto a me.

Fortunatamente Martina mi ha raggiunta, ma lei, al contrario mio, sembra essere a suo agio.

«se rimani ferma come uno stecchino di legno non ti divertirai mai!» mi urla la mia amica all'orecchio. Cerco di concentrarmi sulla sua voce e non sul rumore della musica che mi sta rompendo le orecchie «io vado a bere» sussurro più a me stessa che alla bionda mentre mi allontano da lei.

Dopo la serata pizza di qualche sera fa con Nic, io e Rafael abbiamo chiarito, ma soprattutto ci siamo parlati con calma. Certo, quella incazzata ero io, non lui.

Ora, non ho ben capito con quale forza di volontà, sia riuscito a portarmi qui.

Insomma, lui domani ha gli allenamenti, io dovrei andare all'università e questa situazione non mi aggrada molto.

Martina invece è solo in vacanza qui a Milano e, a dirla tutta, vorrei avere questa vacanza anche io.

Sospiro quando arrivo al bancone.

«un documento» roteo gli occhi e poi mostro la mia carta d'identità. Impossibile che a venti anni sia classificata come minorenne.

Il barista mi sorride imbarazzato «un margarita» faccio un sorriso forzato e poi mi siedo ad una di quelle numerose sedie poste in fila.

Ho perso Rafael già da molto tempo, mi ha detto che sarebbe andato in bagno e che sarebbe tornato subito.

Avrà trovato folla.

«guarda chi abbiamo qui» sento una voce al mio fianco. Mi mordo il labbro riconoscendo chi ho al mio fianco «la piccola Pessina» mi giro verso di lui e gli sorrido cordialmente «ecco a lei il margarita» prendo il cocktail in mano e ne faccio un piccolo sorso.

«la piccola Pessina con un drink in mano? Leão te lo permette? No scusami, Nicolò te lo permette?» Martinez mi leva il bicchiere da mano ed io sospiro «certo, se non ti dispiace» mi riprendo il mio bicchiere.

Lui scoppia a ridere indicandomi dietro di me con la testa «ho sentito il mio nome, più quello di Ginevra, più il nome di un buon cocktail» chiudo gli occhi voltandomi verso il mio migliore amico «perché ti ubriachi?»

«o meglio, perché lo fai senza di me? Un sex on the beach, grazie» spalanco gli occhi «sul serio?» mi alzo in piedi facendo un altro gran sorso del mio drink «pago anche quello della signorina»

Lautaro posa una mano sul petto di Nic «no, quello di Pessina lo pago io» fa l'occhiolino al mio migliore amico ed io sento le mie guancia andare a fuoco.

Mentirei se non ammettessi che ho avuto una cotta spaziale per l'argentino al mio fianco.

Quindi si, ho avuto davvero una bellissima cotta che ora è finita.

«perché vuoi offrire i drink alla mia amica?» Nic si avvicina a Lautaro ed io mi metto in mezzo puntando il mio sguardo in quello di Nicolò «è gentilezza» gli dico girandomi questa volta dall'altro ragazzo «grazie»

Prendo il mio margarita facendo un altro sorso. Sembro un'alcolizzata che si fa offrire i drink per disperazione.

Da quando sono finita così?

Sospiro osservando dritto davanti a me finché non sento qualcuno prendermi per il braccio «ma scherziamo?» faccio un passo in dietro quando vedo Rafael davanti a me urlarmi in questo modo «che succede?» gli domando posandogli una mano sulla sua.

«ti lascio per cinque minuti e ti ritrovo con questi due?» mi indica i due ragazzi, uno alla mi sinistra e l'altro alla mia destra «cosa ci sarebbe di sbagliato?» domando chiaramente infastidita dalla sua frase «e per la cronica, non sono passati cinque minuti da quando mi hai lasciata sola»

Con lui si finisce sempre per litigare a causa della sua gelosia. Non capisce che io sono innamorata di lui.

Evidentemente è cieco «non mi va che stai con loro due. Capisco Nicolò, ne abbiamo parlato, ma ora con Lautaro? Sei seria?» spalanco la bocca allontanandomi da lui «sono fatti miei con chi voglio bare o no, tu non c'eri e loro sono di ottima compagnia rispetto a te» lui molla la sua presa sulla mia ed io mi allontano ancora di più.

«si, lasciala stare che fai più bella figura» Nicolò si mette davanti a me invitando Rafael ad andare via «e evita di farti vedere per questa sera» sorride ironicamente Lautaro avvicinandosi al suo compagno di squadra.

Sospiro scuotendo la testa mentre osservo Rafael allontanarsi da noi «vado da lui» passo tra i due ragazzi, ma Nic mi ferma prima ancora di allontanarmi del tutto «dopo la scenata di gelosia che ha fatto hai ancora il coraggio di andare a risolvere con lui?»

Da una parte ha ragione, oggi è stata la sua ennesima scenata di gelosia. Ho paura che non finiranno mai.

Ma non posso farci nulla, a me piace Rafael e se lo lascio andare mi sentirei vuota.

Annuisco cercando di allentare la presa di Nicolò sul mio polso «non vorrei intromettermi» il suo amico si avvicina a me «ma lui ha ragione» indica Nic mentre sorride soddisfatto al fianco di Lautaro.

«si, non avete tutti i torti, ma io ne sono innamorata» alzo le spalle «al cuor non si comanda, no?» Nicolò mi guarda con una piccola nota di disgusto mentre annuisce alla mia frase «anche lei ha ragione» afferma l'argentino al nostro fianco.

«però resta il fatto che è un geloso del cazzo?» sorride Nic lasciandomi il polso «senti, fai quel cazzo che vuoi, sono il tuo migliore amico e ti do dei consigli se fai delle stronzate, in questo caso andare da lui» si porta la mano tra i capelli tirandoli leggermente «ora vado a prendere Martina e c'è ne andiamo da questo posto di merda»

Nicolò ha totalmente ragione. Più Rafael fa delle stronzate, più Nic mi fa capire che è un coglione. Ed io non dovrei tornarci ogni volta.

«concordo più con Nicolò che con te, mi spiace» alza le mani in segno di resa ed io sospiro «mi offriresti un altro drink e poi mi accompagni a casa?» domando alludendo al fatto che Nic non avrà intenzione di portarmi a casa.

Lui annuisce avvicinandosi al bancone «cosa preferisci?» chiudo un secondo gli occhi pensando a tutti i tipi di drink che potrei prendere.

«un caipiroska alla fragola e un mojito» Lautaro mi sorride e poi mi ordina i drink «sei simpatica piccola Pessina, ancora non capisco come tu possa stare con un tale idiota» scuoto la testa e poi faccio un sorso dalla mia caipiroska appena arriva «tu sei troppo carino per essere anche gentile»

Scoppia a ridere circondandomi le spalle con il suo braccio «sono gentile, ma sono anche onesto e sincero» si alza indicando il mio bicchiere ed io, di conseguenza, lo bevo tutto.

«andiamo a casa ora» mi alzo anche io dalla sedia avvicinandomi a lui «grazie per il "sei troppo carino"» ammicca girandosi verso di me «non doveva essere un complimento» roteo gli occhi «detto dalla tua bocca tutto sempre carino»

Sei sempre stato tu! || Nicolò Barella || Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora