Capitolo 15: casa

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24 Settembre 2021

Sbadiglio per la milionesima volta negli ultimi cinque minuti osservando senza sosta l'orologio sul muro.

Non riesco a rimanere concentrata e di questo passo, il lavoro, lo farò male. Meglio lasciar perdere e continuarlo in un altro momento. Il power point da presentare all'università può aspettare.

Fortunatamente lo avevo iniziato in anticipo rispetto alla consegna e posso tranquillamente riposarmi un po'.

Mi sistemo meglio la felpa che ho addosso (aggiungerei non mia visto che Lautaro l'ha scordata a casa) e mi siedo sul divano aspettando che Felix arrivi sulle mie gambe. Neanche cinque minuti di tranquillità con il mio gatto che bussano al citofono.

«chi può mai essere?» domando avvicinandomi al piccolo telefono vicino la porta. Si, nella mia casa esistono ancora, strano, ma vero «mi apri?» chiudo gli occhi focalizzandomi sulla sua voce.

Apro il cancello, ma nonostante la mia azione, continuo a non ricordarmi di chi sia questa voce. Quando sono stanca faccio seriamente miracoli nel ricordare le cose.

Avvicino il mio occhio allo spioncino della porta e osservo con attenzione la figura che entra dal cancello. Sospiro quando noto subito la giacchetta di pelle di Nico. Come ho fatto a non riconoscere la sua voce?

Scuoto la testa ricordandomi che il microfono del citofono è rotto e che quindi la voce passa leggermente più elettronica. Dovrei farlo aggiustare, nonostante nel 2021 nessuno bussi più al citofono.

Spalanco la porta dando spazio a Nic che stava per bussare alla porta «raggio di sole» abbassa la testa come se fossi una regina e poi entra in casa come se nulla fosse «che film hai organizzato?» mi sono completamente dimenticata che oggi avevamo un programma una serata film. Mi ucciderà, ne sono certa.

«nessuno» mi mordo il labbro «ho completamente dimenticato la serata film, scusami Nic» abbasso la testa e lui mi circonda il busto tra le sue braccia «non ti preoccupare bebe»

Chiudo gli occhi in due fessure cominciandolo a guardare di traverso «ok, interessante» mi passo la lingua sulle labbra «scegliamo un film ora? Cosa ne pensi?» lui mi squadra da capo a piedi «si, perfetto» Nic posa la giacchetta di pelle sull'appendiabiti e poi si butta sul divano «vediamo un film porno?»

Comincio a tossire sentendo la proposta del mio amico «scherzavo signorina, da quando mi prendi sul serio?» mi guarda da lontano mentre io decido di dirigermi verso la cucina «oggi non sei di molte parole sorella, va bene»

«no, è che a certe teste di cazzo non rispondo» lo sento ridere dal salotto. Nel frattempo preparo due ciotole di gelato «ma quindi» inizio a dire avvicinandomi a lui «non ti senti con nessuna?»

Lui inizia a scuotere la testa in senso di negazione «dammi quel gelato» sorrido «come mai? Ti dovrei trovare una ragazza» sospiro osservandolo «ma Loredana non andava bene, vi siete lamentate tu e Martina»

Corrugo la fronte «non era Laura?» lui fa un leggero sorriso «cazzo hai ragione» scoppio a ridere sedendomi vicino a lui «ma questa felpa?» ecco un altro colpo di tosse «è nuova?» sorrido e mentalmente ringrazio il cellulare che inizia a squillare.

Rispondo alla chiamata FaceTime di Teo mostrando me e il mio amico «la coppia che non muore si rivede» ci saluta mio fratello «togliti gorilla, voglio Ale» mi lamento guardando il ragazzo di fronte «stronza, non sono un gorilla»

Tutti e tre scoppiamo a ridere e poi in lontananza si comincia a sentire anche la risata di Ale «che fate?» ci chiede Alessandra guardandoci «dovevamo vedere un film»

«si, dovevamo perché tua sorella ha dimenticato di scegliere un film» Nic mi guarda male e io sospiro «lavoravo per un progetto» alzo le spalle «in questi giorni dobbiamo assolutamente rivederci» sorrido all'affermazione di Matteo «quanto mi mancate ragazzi»

Lascio il telefono a Nic quando sento il campanello «arrivo subito» mi alzo dal divano e faccio segno a Felix di non muoversi, ma tanto è sul tiragraffi che dorme, niente e nessuno potrà mai scomodarlo da lì.

Quando apro la porta mi ritrovo il volto dell'argentino «ciao» mi saluta con un grande sorriso. Lo saluto a mia volta facendolo entrare «ti ho portato i vestiti che mi avevi prestato» il suo sorriso si allega quando nota la felpa che sto indossando «grazie, ma non dovevi» gli sorrido prendendo i vestiti e poggiandoli sul mobile.

«inoltre mi volevo scusare se ti ho lasciato qualche segno» ripenso al mio corpo e a quando stamattina mi sono fatta una doccia.

Si, Lautaro mi ha lasciato succhiotti ovunque, ma fortunatamente in posti non troppi visibili.

«stai tranquillo» mi porto un Cioffi di capelli dietro le orecchie. Lautaro si avvicina a me lasciandomi un leggero bacio sulle labbra.

Mi lascia questo bacio con tutta la delicatezza di questo mondo.

«sento delle risate, c'è qualcuno?» mi domanda avvicinandosi nuovamente alla porta «si, c'è Nicolò che parla con mio fratello e la fidanzata in chiamata» gli sorrido «vieni dai» gli prendo la mano «no, non ti preoccupare, posso andare via» scuoto la testa senza mai eliminare il sorriso «solo, non parliamo di quello che è successo ieri sera con Nic» attimo di silenzio «anzi con nessuno, solo nostro» lui annuisce «si, lo penso anche io»

Io e Lautaro ci spostiamo in salotto dove vedo il mio migliore amico mangiare il gelato mentre continua a parlare animatamente con mio fratello «come mai ci hai messo così tanto?» dice Nic girandosi verso di me.

Il suo sorriso si spegne leggermente quando vede il ragazzo al mio fianco «è venuto un amico» sorrido prendendo il telefono «Matteo, saluta Lautaro» Teo ci pensa un attimo e poi lo saluta «da quanto siete amici?» chiede mio fratello all'argentino «qualche settimana» rispondo «mi trovo bene con lui, è un ottimo amico» Lautaro mi posa una mano sul fianco e io sorrido «fa bene a esserli altrimenti Nicolò lo uccide» tutti e tre scoppiamo a ridere.

Nic resta fermo sul divano e continua a mangiare il suo gelato «va bene Teo, penso che ora devo proprio andare» io e Matteo ci salutiamo e poi chiudo la chiamata.

«immagino che non si faccia niente» dice Nic alzandosi dal divano «se ho interrotto qualcosa vado via, ero passato per un saluto rapido» guarda noi due e poi si allontana da me «no, niente di che» dice Nicolò prendendo il telefono sul tavolino.

Io mi avvicino a Nic e lo abbraccio «ti prego, resta» i miei occhi cercano i suoi che non osano guardarmi «va bene»

«io allora vado» dice Lautaro avvicinandosi sempre di più all'ingresso.

Mi avvicino a lui, laidando Nic da solo in salotto «ci vediamo domani» gli sorrido e lui mi lascia un altro bacio leggero sulle labbra «a domani» gli apro la porta e poi la richiudo.

«Gi lasciami indovinare» esclama Nicolò appena rientro in salotto «è di Lautaro»

«la felpa è di Lautaro» annuisco e mi siedo accanto a lui «ieri sera, prima della pizza, l'ha tolta per evitare di sporcarla è l'ha lasciata qua»

Cerco di inventare una scusa plausibile «mentre lavoravo al computer l'ho vista e ho deciso di metterla visto che avevo freddo» lui annuisce e poi posa la testa sulle mie gambe «niente film vero?»

«possiamo vedere Divergent se ti va» lui annuisce e io apro Netflix mettendo il film da me citato.

Iniziando finalmente la nostra serata film.

Sei sempre stato tu! || Nicolò Barella || Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora