7 ottobre 2021
«sei bellissima come al solito» sorride Nicolò uscendo dalla porta di casa «non è cambiato niente da stamattina» gli faccio osservare «ti sei legata i capelli» sorrido.
Ha ragione, mi sono legata i capelli, ho fatto una coda bassa perché a casa di Nicolò faceva caldo, ma adesso credo che riscioglierò i capelli «grazie».
«puoi guidare tu?» gli porgo le chiavi della macchina e lui le prende «certo»
Non ho voglia di guidare e poi non voglio seguire il navigatore Nicolò, non mi fa capire niente normalmente, figuriamoci quando cerca di farmi capire quale strada devo prendere. Non sia mai ci perdiamo, non voglio stare in strada tanto tempo.
«facciamo un gioco» mi posa una mano sulla coscia e così decido di posare la mia sulla sua in modo da poterla stringere «fammi delle domande su questo ipotetico luogo in cui stiamo andando» annuisco «dove stiamo andando?» Nicolò scoppia a ridere «scusami, ma non è il gioco?» mi giro a guardarlo con una faccia perplessa.
«no è che non mi hai fatto finire» faccio il broncio guardando la strada «domande a cui io posso risponde solo sì o no» fa una leggera occhiata verso di me «così non vale» ridacchio «certo che vale altrimenti indovini» alza le nostre mani in modo tale da potermi lasciare un bacio sul dorso «è colorato?»
Guardo Nicolò il quale si è girato un secondo per guardarmi male «io che ne so» gli lascio la mano «ma come che ne sai? Scusami?» mi batto una mano sulla fronte «sai Ginevra, non è che passo le mie serate li» rido senza farmi vedere «ok capito»
«ci sono le luci colorate, vale come colorato?» sbuffo guardandolo di traverso «certo che vale» Nicolò scoppia a ridere «continua con le domande»
«quindi lo sai com'è internamente! Hai detto di non saperlo» gli punto un dito contro «ho visto le foto» alza le spalle «sei sempre d'aiuto»
«vuoi continuare?» mi schiarisco la voce prima di parlare «è spazioso?» mi giro nuovamente a guardarlo «te lo giuro, questo veramente non lo so» alza una mano in segna di resa «ma non sai niente di questo posto» mi lamento «mi vuoi abbandonare in mezzo alla strada, lo so già»
«forse» lo guardo male «sto scherzando» scuoto la testa in segno di disperazione e chiudo gli occhi «basta, mi sono scocciata»
«non sei brava con le domande» Nicolò mi riprende la mano «no, sei tu che neanche sai dove stiamo andando, immagino sia stata un'idea di Lautaro a questo punto» resto con gli occhi chiusi «si, forse si» ammette.
Ammetto che sono molto curiosa di sapere il quale posto mi stanno portando, ma Nic è praticamente inutile in cercare di farmi indovinare. In fin dei conti, presumo, manchi ancora poco quindi non c'è da attendere ancora molto.
O almeno spero perché potrebbe venirmi sonno da un momento all'altro.
E a questo punto spero vivamente che gli abiti che indosso in questo momento siano adeguati perché Nicolò non mi sembra molto convinto del posto in cui stiamo andando.
«eccoci» apro gli occhi appena sento Nic parlare. Inutile perché siamo in un parcheggio quindi presumo che avremo da camminare anche solo cinque minuti e quindi ancora non ho capito dove siamo «Lautaro è già qui?» domando mentre scendiamo dall'auto.
«non lo so in realtà, penso di sì» annuisce cercando di auto convincersi «ci saranno anche Marcelo e Silvija» mi dice prendendomi per mano «va bene»
Io e Nicolò cominciamo a camminare mano nella mano finché non arriviamo davanti a una specie di locale. I miei occhi si spostano verso l'insegna il quale ha come scritta "karaoke". Mi giro a guardare Nicolò con aria sconvolta «Nicolò?»
Vedo Nic trattenere una risata «io non canterò mai in un locale davanti a tantissime persone, lo sai vero?» gli faccio presente facendo qualche passo in dietro «stai tranquilla» Nic si avvicina a me per potermi lasciare un bacio sulla testa «ci sono delle salette private» sospiro, non è che mi faccia più piacere.
Non ho quasi per niente confidenza con Marcelo e Silvija, mi vergogno da morire «ti odio» Nicolò mi guarda «almeno si mangia, vedo?» vedo il mio ragazzo sorridere «si, non ti preoccupare»
Io e Nic entriamo nel locale e subito una ragazza viene ad accoglierci «buonasera, avete prenotato una sala?» chiede guardandoci «si a nome Martinez» i miei occhi si spostano per l'ingresso del karaoke osservando migliaia di riflessi colorati.
Sento parlare Nicolò con la ragazza la quale ci conduce verso la sala in cui presumo già ci siano tutti. Cammino con lo sguardo rivolto verso il basso finché non ci fermiamo e vado a sbattere leggermente sulla schiena di Nic.
Entriamo nella sala e la prima cosa che mi balza agli occhi è un grandissimo schermo in cui ovviamente comparirà il testo delle canzoni che andremo a cantare.
Osservo la saletta in se e noto che è abbastanza spaziosa con un grande divano il che mi fa sentire subito meglio.
Sul divano vedo Lautaro seduto mentre parla con Marcelo e Silvija.
Quando ci notano tutti e tre si voltano a guardarci. Lautaro si alza subito per venirci a salutare, seguiti poi dalla coppia.
Mi siedo sul divanetto e aspetto che anche Nic lo faccia, cosa che succede dopo pochi secondi.
«allora chi è il primo che si immola?» dice Lautaro mettendosi al centro del divanetto «io direi Marcelo» dice Nicolò indicando uno dei suoi migliori amici «si, anche io voto per te amore» sento dire da Silvija.
Io non rispondo sentendomi leggermente in imbarazzo, ma dopo pochi minuti si alza Marcelo posizionandosi al centro della stanzetta e mettendo la canzone che dovrà cantare.
«tutto ok? Ti piace la sorpresa?» dice Lautaro sedendosi al mio fianco. Mi giro a guardarlo «insomma» Lautaro corruga la fronte «perché? Tu adori cantare» mi dice prendendomi la mano «si hai ragione, solo che mi vergogno» appoggio la testa sulla sua spalla.
In sottofondo abbiamo Marcelo che canta una canzone di Fedez.
Sento Nicolò ridere e poi girarsi verso di me «però è intonato» muove lo sguardo da me e Lautaro e poi torna a guardare Marcelo.
Non sembra geloso come stamattina, sembra tranquillo. Non ha fatto nessuno sguardo strano, ne minaccioso a Lautaro.
Sembrava divertito.
Sono felice che si fidi della nostra amicizia.
Lascio la mano a Lautaro e poi mi avvicino a Nicolò. Gli metto una mano sulla spalla e poi lo faccio girare nella mia direzione «che c'è?» Nic mi sorride.
Premo le mie labbra contro le sue. Nicolò non ci perde neanche mezzo secondo e ricambia il mio bacio. Sento un sorriso nascere sulle sue labbra e di conseguenza, contagiandomi, nasce anche a me.
Ci stacchiamo dal bacio e poso la mia testa sulla sua spalla.
Sorrido osservando il ragazzo che tanto amo.
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Sei sempre stato tu! || Nicolò Barella ||
RomanceLa vita va vissuta appieno, senza perdersi in piccole parti insignificanti. Lei, Ginevra, lo avrebbe sempre pensato e nessuno potrebbe mai toglierle questo suo punto di vista. Ginevra sembra un po' una bambina sognatrice, nonostante i suoi quasi ven...