Capitolo 4

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Stiles esce dall'aula distrutto, ma soddisfatto. L'esame di Immunologia non gli era sembrato complicato, ma parlare per più di un'ora dopo una notte come quella, aveva reso tutto più complesso. Manda un messaggio a suo padre per comunicargli il fantastico trenta che si è guadagnato, poi si avvia verso la mensa, perché sta letteralmente morendo di fame.

"Ehi, Danny bello!" esclama, salutando il ragazzo dietro il bancone.

Danny studia scienze motorie, è al suo stesso anno e hanno fatto il liceo insieme. "Ciao, Stiles! Cazzo che occhiaie!"

"Ho passato la notte di turno in ospedale e ho appena dato un esame. Mi daresti un hamburger?"

Danny gli sorride, poi gli mette davanti l'hamburger, una montagna di patatine e anche una cheescake. "Doppia porzione di patatine e dolce offerti dalla casa. Rimettiti in forma!"

Stiles sorride all'occhiolino e lo ringrazia, andandosi poi a sedere ad un tavolo in fondo alla sala. Ha mal di testa e cerca di stare lontano dai rumori e dalle voci. Ha quasi finito anche la torta, quando gli squilla il telefono. "Scottino" risponde.

"Ehi, Stiles, volevo dirti che se quando torni in stanza e non mi trovi, non andare in panico. Allison mi ha fatto una sorpresa e sto in hotel con lei!"

Stiles alza gli occhi al cielo. "Mi sono mai spaventato non trovandoti? Salutami Allison!"

"Ricambia! Ah, com'è andato l'esame? E la notte?"

"L'esame alla grande. La notte un po' meno, c'è stato un supermega incidente e sono stato al pronto soccorso, non in ortopedia."

"Ooooh! Hai rivisto il bel dottore, allora!"

Stiles ride. "In realtà ci ho anche dormito insieme!"

Sente Scott tossire. "Cosa? Hai già scopato col tuo superiore nello stanzino?"

"No, idiota! Abbiamo solo riposato dopo il turno!"

"Sì, farò finta di crederci! A domani, fratello!"

Scott non gli dà nemmeno il tempo di ribattere, che mette giù.

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Derek finisce di lavare i piatti, poi si siede sul divano, mentre i suoi figli sono in camera a studiare. Sta scorrendo la bacheca di Instagram (che si è fatto solo per spiare sua figlia, senza mai pubblicare nulla, lo ammette) e una insana curiosità si fa strada in lui. Digita veloce il nome di Stiles e il profilo del ragazzo gli compare tra i primi risultati. Ha tantissime foto, quasi tutte di paesaggi, di New York e selfie con gli amici. Vede spesso un ragazzo con tanti capelli neri e una bellissima ragazza rossa. Di foto da solo ne ha pochissime, ma una cattura la sua attenzione. Stiles è su quella che sembra una barca, sdraiato su un telo blu scuro, le braccia dietro la nuca e con gli occhiali da sole. è ricoperto di tante goccioline d'acqua che fanno quasi risplendere la sua pelle bianca e Derek si passa la lingua sulle labbra in un movimento totalmente istintivo. La descrizione dice "Non volevo pubblicarla ma @lyds_m mi ha costretto, perché è scattata con la sua costosissima reflex e lei ne va fiera".

"Oddio, papà, chi è questo ragazzo bellissimo?!"

Derek sobbalza, facendo cadere il cellulare. Grace è appoggiata sullo schienale del divano, alle sue spalle. "Grace! Mi hai spaventato e poi non si spiano le persone alle spalle!"

"Scusa pa'. Ma chi è? Sembra abbia la mia età."

"Non ha la tua età. È un mio tirocinante e mi è apparso il suo profilo per caso."

"Wah, quello lì va davvero al college? Sembra più piccolo di me!" dice, per poi sparire in cucina.

Derek la sente trafficare con qualcosa, quindi riprende il cellulare e chiude l'applicazione. Non ammetterà mai di aver dato mentalmente ragione a sua figlia perché sì, Stiles è davvero bello, ma è anche davvero giovane.

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Finalmente è domenica, non ha corsi, non ha tirocinio e non ha rotto l'ennesima sveglia, quindi Stiles esce dal campus sorridendo, le cuffiette alle orecchie e la musica a tutto volume. Ha deciso di prendersi un po' cura di sé (in realtà Scott lo obbliga a fare ginnastica per essere in salute e Lydia gli dice che è per essere più bello ed attrarre bei ragazzi), quindi la sua intenzione è di arrivare a Central Park, correre, fare qualche esercizio a corpo libero e poi gratificarsi con un hot dog. Prende la metro, scende ad una fermata dal parco e cammina veloce, per riscaldare un po' i muscoli prima della corsa, come gli ha insegnato Scott. Non gli darà mai ragione ad alta voce, ma deve ammettere che dà una bella sensazione il vento sulla faccia, la natura, quel bel verde, i bambini che corrono e ti cadono addosso.

"Cazzo che dolore!" urla, seduto sulla ghiaia, massaggiandosi un ginocchio.

"Mi scusi, signore, non l'ho proprio vista!" gli dice il bambino, già in piedi, mentre si mangiucchia le unghie.

"Non fa niente, ma fai più attenzione quando corr-"

"Freddie!"

Stiles si gira verso l'urlo e si ritrova davanti il dottor Hale. Solo Derek, ora.

"Papà, stavo rincorrendo uno scoiattolo e sono inciampato" cerca di giustificarsi il bambino, con occhi bassi.

Derek intanto li ha raggiunti. "Stiles?"

"Eh, io. Salve dottor Ha-cioè, Derek" saluta, alzandosi, ma massaggiandosi ancora il ginocchio da sopra la tuta.

"Vi siete fatti male?" chiede l'uomo ad entrambi.

"Io no" risponde il bambino, "ma lui sì, credo. Papà lo conosci?"

"Sì, studia nel mio ospedale. Stiles, vieni, sediamoci lì che vediamo cosa ti sei fatto."

Stiles smette di massaggiarsi il ginocchio. "Oh, no, sarà solo un graffietto, sto benone!"

"Papà è un dottore bravo, fagli vedere se ti ho fatto male."

Il tono terribilmente dispiaciuto del bambino lo convince e segue entrambi su una panchina lì vicino. Stiles si siede e Derek si inginocchia davanti a lui, mentre il bambino si siede al suo fianco.

"Tira su la tuta, vediamo."

Stiles obbedisce e il ginocchio è un po' arrossato e c'è un graffio piccolo, come pensava.

"Non ho niente, visto?" chiede, rivolto al bambino, mentre sente qualcosa di freddo sulla pelle. "Derek, non c'era bisogno dell'acqua ossigenata, davvero" risponde, vedendo che l'uomo ha tirato fuori una bottiglina dallo zaino e gliene ha versatà un po' sulla ferita.

"Faccio finta di non aver sentito, altrimenti ti faccio bocciare" risponde Derek, poi sorridendogli.

Stiles arrossisce di botto, ha parlato senza pensare.

"Dai, papà, perdonalo, gli sono andato a finire addosso!"

Stiles scompiglia un po' i capelli del bambino. "Grazie, Freddie!"

Ora è il bambino ad arrossire e ad alzarsi, affiancandosi a Derek che ha finito di medicargli il graffietto. Stiles nemmeno si era accorto che gli avesse riabbassato la tuta.

"Freddie, hai chiesto scusa a Stiles?" chiede e il bambino arrossisce ancora di più, quindi è Stiles a rispondere per lui.

"Certo che mi ha chiesto scusa. E poi è colpa dello scoiattolo, no?" e fa un occhiolino complice a Freddie che fa sorridere anche suo padre.

"Beh, dato che sei sano, noi andiamo. Ciao, Stiles" saluta Derek, mentre Freddie fa un cenno timido con la mano. 

ER - Compagni in prima linea | SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora