Il tragitto in auto è silenzioso, ma confortevole. Derek ogni tanto gli passa una mano tra i capelli, in una tenera carezza e Stiles non può far altro che sorridere. Si sente stanco e spossato, il terrore di poco prima e il non aver pranzato lo stanno facendo sentire particolarmente debilitato. Quasi non vede l'ora di passare da Danny sperando che la mensa abbia ancora qualcosa e poi di crollare a letto. Per fortuna il giorno dopo non è di turno e i corsi ce li ha solo di pomeriggio.
"Ehi, siamo arrivati"
Derek interrompe i suoi pensieri. Stiles si guarda intorno e, non vedendo nessuno, lo bacia a stampo velocemente. "Ci si vede, ragazzone" saluta, ma Derek sembra titubante. "Cosa c'è?"
"Beh, vedi... non ci siamo mai scambiati i numeri di telefono."
Stiles sorride, poi allunga la mano e Derek gli porge il suo smartphone. Stiles scatta un selfie, facendo una linguaccia, segna il suo numero e poi glielo ridà. "Ora hai il mio numero, dottore" gli dice, facendogli l'occhiolino.
Derek gli sorride di rimando e Stiles apre la portiera, solo che, quando fa per alzarsi, comincia ad appannarglisi la vista e si risiede, portandosi una mano davanti agli occhi.
"Ehi, stai bene?" il tono di Derek è preoccupato, gli passa una mano sulla schiena.
"Sì" risponde Stiles, "è solo che sono affamato e ancora spaventato, dammi un minuto e vado via" dice, riappoggiandosi al sedile e richiudendo la portiera, dato che sono in mezzo alla strada.
Si gira di scatto verso Derek quando lo sente rimettere in moto e ripartire. "Ehi, dove stai andando?"
"A casa mia per farti mangiare e visitarti" risponde, come fosse ovvio.
"Derek, cosa-Derek, no!"
L'uomo si gira, inarcando un sopracciglio e poi tornando a guardare la strada, senza fermarsi.
"Derek sto bene! E poi da te ci sono i tuoi figli e io- Derek!"
Derek inchioda al centro della strada e si gira a guardarlo. "Stai bene?" chiede e Stiles annuisce. "Non direi proprio" continua, prendendogli una mano e mettendogliela davanti.
"Oh" è tutto quello che riesce a dire Stiles.
Non si era accorto di star tremando. E ora che ci pensa, sente un formicolio in tutto il corpo. Okay, è colpa dello shock, lo sa. "Devo solo riposare!"
"Mangerai, starai un po' sul mio divano e poi ti riporto a casa. E non ammetto obiezioni" e rimette in moto.
Stiles non si azzarda a ribattere, anche perché quel tono l'ha fatto anche terribilmente eccitare e non crede sia il caso di peggiorare la situazione tra le sue gambe.
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Derek ha agito di istinto, ne è consapevole, ma Stiles aveva un colorito troppo pallido per essere lasciato da solo. Arrivano nel quartiere in cui vive ed entra nel vialetto, per poi parcheggiare. "Siamo arrivati" dice a Stiles, che è preso ad osservare fuori dal finestrino.
"Questa è casa tua? Quanto guadagna un primario?"
Derek sorride, scende dall'auto e gli apre la portiera. "Un bel po', ti consiglio di diventarlo" gli dice, offrendogli la mano. "Dai, entriamo."
Guida Stiles avvolgendogli un braccio intorno alla vita e il ragazzo traballa un po', ma sembra stare un po' meglio. Almeno ha smesso di tremare. Sfila le chiavi dalla tasca e spinge la porta di ingresso, invitando il ragazzo ad entrare.
"Porco cazzo! Certo che voglio diventare primario!"
Derek ride, spingendolo verso il salotto, poi sente dei rumori dal piano di sopra. "Ragazzi! Scendete e siate presentabili, c'è un ospite!" urla, rivolto verso le scale.
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ER - Compagni in prima linea | Sterek
Fanfiction"Sì, papà, l'esame è andato bene. E, ora, credo dormirò fino a domani." "Come sta andando il tirocinio?" "Bene, davvero bene. Mi piace medicina d'urgenza e il dottor Hale è in gamba e molto giovane per il ruolo che copre." "Qualcuno si è preso una c...